Roma, 15 aprile 2005
Carissimo Coordinatore
nazionale,
nei prossimi giorni il Movimento "Rinnovamento nello Spirito Santo"
vivrà l'esperienza forte della XXVIII Convocazione nazionale dei
Gruppi e delle Comunità.
Questo momento di grazia
è stato preparato dai grandi eventi che hanno caratterizzato la vita
della Chiesa, attraverso la pia morte del Santo Padre Giovanni Paolo
II e l'omaggio devoto e imponente che gli è stato tributato
anzitutto dai cattolici, in particolare i giovani ai quali egli ha
saputo indicare con vibrante coraggio la via che conduce a Cristo,
Salvatore dell'uomo. Il vostro Movimento ha tante ragioni per essere
grato a Giovanni Paolo II. Egli ha accompagnato il vostro cammino,
affidandovi allo Spirito Consolatore, confermandovi nella missione
di "far conoscere e amare lo Spirito Santo e la preghiera di lode"
(udienza del 2002). In questa vostra Convocazione non mancherete
certamente di far memoria del Papa, che non è stato vinto dalla
morte, ma vive in Dio e intercede per la Chiesa che ha guidato,
facendosi modello del gregge affidategli (cfr 1Pt 5,3).
La vostra Convocazione
si proietta verso il 24° Congresso eucaristico nazionale,
appuntamento centrale che, in felice coincidenza con l'Anno
dell'Eucaristia proclamato da Giovanni Paolo II, la Chiesa che è in
Italia vivrà a Bari nel prossimo mese di maggio. Il tema del
Congresso "Senza la domenica non possiamo vivere" intende proclamare
che le nostre comunità potranno essere esperienza e segno di
comunione solo se riscopriranno e custodiranno la centralità della
domenica e se la celebrazione eucaristica, cuore della domenica,
sarà per loro il luogo specifico dell'educazione missionaria:
annunziare Gesù Risorto, speranza del mondo (cfr Comunicare il
Vangelo in un mondo che cambia, n. 47).
Il tema della vita,
infine, costituirà per voi non solo una fervida intenzione di
preghiera, ma anche un fattivo impegno in difesa della vita
nascente, della vita in crescita e della vita in declino. Una certa
cultura dell'effimero e delle apparenze infatti rischia di far
smarrire la forza dei valori e di far dimenticare lo spessore della
sofferenza come assimilazione alla croce di Cristo e sacrificio
spirituale offerto a Dio per gli altri. È stato questo l'ultimo
grande insegnamento del Papa Giovanni Paolo II che, impossibilitato
ormai a offrire il magistero della sua parola, ha attirato una
moltitudine incalcolabile di persone di ogni età e condizione
attorno alla sua cattedra di sofferenza.
Nel rinnovare il mio
augurio di pace e di gioia, doni del Signore risorto, saluto con
viva cordialità Lei e tutti i partecipanti alla Convocazione,
ricordandovi tutti al Signore e implorando da lui l'abbondanza delle
Sue benedizioni.
Camillo Card. Ruini
Presidente
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