L'intervento del Card. Francis Arinze
Breve
sintesi dell'omelia del Prefetto della Congregazione
per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti
“L’amore di Dio è stato effuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito che ha stabilito in noi la sua dimora – così ha detto il card. Francis Arinze, prefetto della congregazione per il culto divino e i sacramenti, che ha presieduto la concelebrazione eucaristica del 1 maggio – in occasione di questo incontro che è occasione di grazia per essere docili alle mozioni del Signore”. Oggi la Chiesa celebra anche la memoria di san Giuseppe Lavoratore e, allora, il celebrante ha esortato i fedeli a riflettere sull’azione dello Spirito nella Chiesa, corpo mistico di Gesù, tempio dello Spirito Santo. Lo Spirito previene uomini e donne con la sua grazia per guidarli a Cristo. È sempre lo Spirito che rende presente ai fedeli il mistero di Cristo, soprattutto nell’Eucarestia, perché, riconciliati con Cristo, portino molto frutto. La loro azione congiunta è azione di grazia per ricondurre gli uomini e le donne al Padre. Lo Spirito santificatore, ci insegna come pregare ed entrare in unione con Dio. San Giuseppe, docile allo Spirito, è modello di apertura alla sua azione potente, ma nascosta: come sposo di Maria e protettore di Gesù è prototipo dell’uomo giusto, che non pose questioni di: come, dove, e così via. Neppure una parola di san Giuseppe si trova riportata nel Vangelo. Sappiamo, però, che svolgeva con dignità il suo mestiere di carpentiere e con umiltà il suo ruolo di capofamiglia. “La celebrazione odierna con la messa votiva alla Vergine ci vuole mostrare anche il ruolo di Maria, con il suo fiat – ha proseguito il card. Arinze – lei, la piena di grazia fu associata all’opera del Redentore, dall’Egitto a Cana, nella sua vita pubblica e fino al calvario. Tra Ascensione e Pentecoste Maria pregò con la Chiesa nascente la prima novena”. Arinze ha ricordato che la Chiesa celebra in questa domenica anche la Giornata mondiale delle vocazioni: “anche i giovani e le giovani dl Rinnovamento possono chiedere allo Spirito la luce per capire se il Signore li indirizza a una particolare vocazione. Consegnando a Dio il vostro futuro. Pregate Maria perché ottenga per voi, dallo Spirito Santo, la forza di capire e andare avanti. Tutti, infine, debbono pregare per realizzare il fine della vita cristiana, così come io stesso faccio per tutti i partecipanti a questa XXVII Convocazione Nazionale”. |