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“Inizio con una parola: wow!”
Sintesi dell'intervento di Padre Tom Forrest

 

Padre Tom ForrestFondatore di Evangelizzazione 2000, festeggiato a Rimini con calorose manifestazioni d’affetto per la ricorrenza del suo cinquantesimo di sacerdozio, p. Tom Forrest, ha tenuto una seguita relazione sul tema: “Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé" (Gal 5, 22).

“Inizio con una parola: wow!”: a questo imprevedibile esordio è seguito un caloroso applauso di benvenuto dell’assemblea, che si è infiammata ulteriormente, quando il relatore ha aggiunto: “quanto è divertente stare con 20mila carismatici, anzi, con 20mila carismatici italiani!”.

Partendo da alcuni studi psicologici l’oratore ha esaminato le implicazioni della non credenza: chi non crede ha solo domande e vive senza gioia; chi crede ha trovato la risposta ad ogni perché e vuole portare questo annuncio fino agli estremi confini della terra, vivendo nella gioia e amando il prossimo.

Le statistiche sulla depressione negli USA dicono che oggi, su 300milioni di persone, 70milioni soffrono di depressione cronica, di essi ogni anno 250.000 tentano il suicidio e 30mila ci riescono. Lo stesso Freud, che negava l’esistenza di Dio, ne ha scritto molto nei suoi testi, segno di una ricerca infruttuosa del senso della vita, che portò lui stesso alla depressione. Dalla vita di chi ha trovato Dio trapela, invece, la gioia di vivere e la felicità, il contrario esatto dei sentimenti di chi vive sotto il peso della depressione.

La Scrittura è una sorgente d’acqua viva che sgorga dentro di noi e rende bella la nostra personalità, il carattere, valorizzando in pieno la nostra vita: questo tesoro, la cosa più preziosa della nostra esistenza, che riceviamo da Dio, sono proprio i frutti dello Spirito Santo. Paolo, il grande comunicatore della Buona Novella, ci ha lasciato una elencazione esaustiva dei frutti dello Spirito, faro della vita carismatica.

A questo punto il relatore ha posto alcuni interrogativi fornendo le relative risposte: “Perché la gente va dallo psicologo? Di cosa hanno bisogno le persone per una vita felice? Cercano l’amore, la gioia, la pace, la pazienza, la benevolenza, la generosità, la fedeltà, la bontà, il controllo di sé. E quando hanno queste cose di che altro c’è bisogno nella vita?”.

Nella seconda parte della relazione p. Forrest ha approfondito un altro aspetto del tema: “I frutti dello Spirito sono molto importanti, ma non mi portano in Cielo, dobbiamo ricordare che sono strumenti per realizzare questo obbiettivo. Anche Giuda aveva dei doni, fu inviato assieme agli altri Apostoli, ma non arrivò in Cielo. Gesù mandò gli apostoli a distribuire questi doni nel mondo attraverso l’evangelizzazione, rendendoli pescatori di uomini”.

I pescatori, oltre all’attrezzatura, debbono avere un’esca. Per l’evangelizzatore questa “esca”, l’aspetto attraente del messaggio, sono i frutti dello Spirito. Ricordando le parole e l’auspicio di Paolo (cf Fil 1, 9 e 4, 8), ai suoi fratelli, la preghiera conclusiva del relatore per tutta l’assemblea è stata questa: “scoprire il valore di quelle cose che contano veramente, ciò che è il meglio nella vita”.

Questa esperienza non può rimanere ristretta nell’ambito della vita spirituale del singolo cristiano, ma va condivisa, va portata agli altri come risposta alle domande di senso dell’umanità contemporanea: “ognuno di voi è un milionario spirituale, avete i frutti dello Spirito, che sono esattamente ciò di cui ha bisogno il mondo oggi. Diffondete la gioia e continuate a ballare”


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