"Il Padre ci ha liberati dal potere delle tenebre"
Sintesi della relazione di Padre Rufus Pereira
Nell’introduzione il relatore ha ricordato le sue precedenti partecipazioni a convegni e congressi in Italia e le esperienze di liberazione: “Una volta l’Italia era ricordata per i suoi santi e martiri, che arrivarono in Africa e in Asia, in numero maggiore che da ogni altra nazione, per evangelizzare questi paesi. Dagli Anni Settanta in poi le sette i nuovi culti si sono sempre più diffusi, prendendo il posto della vera religione, con le loro superstizioni”. A tale proposito, nel 1972, Paolo VI rispondendo agli interrogativi che gli venivano posti disse che una delle necessità della Chiesa è di difendersi da quella realtà che la Bibbia chiama il diavolo. Il ministero di Gesù, come leggiamo nel Vangelo, era di passare beneficando e risanando, facendo la stessa cosa che faceva il Padre. Gli apostoli assistevano con gioia al verificarsi di questi prodigi e Gesù comandò loro di fare lo stesso: predicare il vangelo, guarire i malati, liberare chi è posseduto. La Chiesa esercita questo potere vittorioso – ha ribadito Giovanni Paolo II – mediante la fede in Cristo e la forza della preghiera. Per condurre progressivamente l’assemblea nel giusto clima di preghiera, p. Rufus Pereira ha ricordato le due fasi indispensabili per entrare nella giusta attitudine a ricevere la guarigione:
P. Pereira ha ricordato l’esperienza di guarigione, da lui condotta a Bombay, con persone appartenenti anche ad altre religioni, ribadendo che la giusta attitudine è quella della preghiera di Gesù al Getsemani: “non la mia, ma la tua volontà”, portando il suo pensiero e l’attenzione di tutta l’assemblea a varie categorie di persone, in condizioni di necessità e bisogno, presentate e affidate in preghiera, alla misericordia di Dio. |