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Non ci si può “chiamare” da soli

Sintesi della relazione di S.E. mons. Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste

 

«È forte certamente, sia tra i genitori che tra gli insegnanti e in genere tra gli educatori, la tentazione di rinunciare, e ancor prima il rischio di non comprendere nemmeno quale sia il loro ruolo, o meglio la missione ad essi affidata» (Lettera di Benedetto XVI alla diocesi di Roma, 21/01/2008).

Da questa Lettera trae spunto S. E. mons. Giampaolo Crepaldi per introdurre la sua relazione, dal momento che essa rappresenta uno dei richiami all’urgenza educativa ai quali hanno voluto rispondere i vescovi italiani nel 2010 tracciando gli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020.

Dal numero 24 di questi Orientamenti è tratto il tema dell’ampia e dettagliata relazione del vescovo: “Lo Spirito del Signore Gesù suscita e alimenta le molteplici dimensioni dell’azione educativa”. Esse sono complessivamente quattro: la dimensione missionaria, quella ecumenica e dialogica, quella caritativa e sociale e quella escatologica.

Solo in campo materiale è possibile un progresso addizionabile; nell’ambito etico e morale ogni generazione deve sempre prendere nuovamente le sue libere decisioni. È accaduto invece che un’intera generazione di genitori, in Europa, non si sia sentita in dovere di educare i propri figli agli stessi valori a cui essi stessi erano stati educati.

Interrompendo il dialogo tra generazioni gli uomini hanno smarrito la loro identità e hanno tentato di auto-determinarsi. Una nuova antropologia ha smesso di considerare l’uomo come vocazione, come relazione, come risposta a una chiamata e ha iniziato a considerarlo un prodotto di se stesso. Ma la dignità non può essere data da se stessi, né da un qualunque soggetto collettivo; essa può essere solo ricevuta da Dio. Non può esserci umanesimo senza riferimento all’Assoluto.

A questo punto mons. Crepaldi pone alcuni interrogativi: «È possibile lavorare per la salvezza materiale senza prima aprirsi a una salvezza spirituale ed eterna? Ci si può “chiamare” da soli? L’uomo può “farsi” da sé?». L’uomo fatto da sé è una storia vecchia e falsa, un’ambizione fallimentare che gronda sangue e va smascherata.

La principale ideologia del mondo odierno è il riduzionismo – conclude il vescovo – essa spezzetta la realtà in ambiti. La persona è ridotta ai suoi soli geni e neuroni, l’amore a chimica, la famiglia a un accordo, i diritti a desideri, la democrazia a una procedura, la procreazione a riproduzione in laboratorio, la scienza a esperimento, la cultura a opinioni, la verità a sensazioni, l’autenticità a coerenza con la propria auto-affermazione. Tutti questi riduzionismi costituiscono le bestemmie moderne contro lo Spirito Santo.

È necessario far tornare a dialogare la ragione con la fede. Occorre un allargamento della ragione, che essa non può darsi da sola. Occorre l’allargamento del cuore.

Anna Pugliese e Sandro Gallo


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