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Una primavera carismatica under trenta

Simposio su: “I giovani rievangelizzano il Rinnovamento e lo diffondono”

 

Un titolo accattivante quello del simposio dedicato ai ragazzi: “I giovani rievangelizzano il Rinnovamento e lo diffondono”. Sono stati Gianfranco Pesare, già coordinatore regionale della Puglia e Maria Pia Candelaresi, delegata regionale Giovani del Piemonte-Valle d’Aosta, a guidare la riflessione sul tema. Una partecipazione massiccia nel “Padiglione E” che ha visto la presenza non solo dei giovani ma anche di molti pastorali e animatori spinti dall’urgenza di una nuova evangelizzazione.

«Lo scopo di questo incontro è la testimonianza - ha esordito Pesare, che ha subito aggiunto – il Rinnovamento, la Chiesa e la società ci stanno ricordando che i giovani sono una priorità. Anche il mondo di oggi vuole essere forever young, per sempre giovane, ma la fotografia attuale evidenzia tra i ragazzi un malessere dell’anima. Alcol, droga, sesso sfrenato li allontanano da Dio. E il risultato sono chiese deserte, un analfabetismo biblico, meno matrimoni e meno battesimi. Se continuiamo così – ha proseguito – nei prossimi trent’anni l’Europa sarà completamente scristianizzata. Ci devono interrogare le parole del Papa Benedetto XVI quando dice: “Dio sparisce dall’orizzonte degli uomini”».

Una generazione senza Dio, quindi, e i segni sono evidenti. «Basta guardare i giovani negli occhi – ha affermato Gianfranco Pesare – per vedere il loro male interiore, un malessere che ci deve spingere – come sottolineano anche i Vescovi – ad un’emergenza educativa. Hanno bisogno di amore, di testimoni in cui riporre la propria fiducia e di un futuro più sicuro e meno incerto».

Occorre creatività e fantasia, «proprio come ha fatto il Beato Wojtyla che inventò “l’Apostolato delle escursioni” e le Giornate Mondiali della Gioventù. Avere il coraggio di osare – ha sottolineato Pesare – stando con i giovani, usando il loro linguaggio, il loro modo di comunicare anche attraverso le nuove tecnologie». Non solo parole ma anche fatti come dimostra l’esperienza della comunità “Magnificat Dominum” di Foggia. Proprio Gianfranco Pesare ha testimoniato le meraviglie che il Signore ha compiuto con suo figlio e tutti i ragazzi della sua comunità. «Dovevamo trasmettere ai nostri giovani l’esperienza che ci aveva cambiato la vita: l’amore di Dio e l’effusione dello Spirito Santo. Era giunto il momento di proporre il Seminario di vita nuova, intitolato per l’occasione “Sulle vie dello Spirito”. Ai trentasei ragazzi della comunità se ne sono aggiunti altri, per un totale di centonovanta iscrizioni e novantasei giovani che al termine del cammino hanno ricevuto la preghiera di effusione. Una grazia che si è ripetuta l’anno seguente con una seconda edizione del seminario. Come Rinnovamento – ha concluso Pesare – abbiamo un’arma potente che è proprio il Seminario di vita nuova. Non dobbiamo guardare noi stessi ma alzare lo sguardo verso il Signore, restare sempre in ascolto della parola di Dio e allargare gli orizzonti senza avere paura».

E dopo la Puglia è toccato a Maria Pia Candelaresi raccontare l’esperienza del Piemonte-Valle d’Aosta. Nella veste di delegata dei giovani si è fatta testimone e partecipe - come ha detto lei stessa - di una nuova «primavera carismatica under trenta». Da tre anni responsabile dei giovani nelle due regioni, Maria Pia ha condiviso la grande gioia e le meraviglie della misericordia di Dio. «Una grazia che non è certo come la pianta di ricino cresciuta vicino a Giona dalla sera alla mattina – ha sottolineato la Candelaresi - ma è il frutto di tanto lavoro. Nel 2008 la precedente delegata – ha ricordato Maria Pia – a breve si sarebbe trasferita in Lombardia per lavoro e io umanamente ero la persona meno adatta per questa delega: superati i quarant’anni, salute compromessa, marito nel Comitato regionale di servizio e tre figli adolescenti, in più un padre gravemente malato. Ma nonostante i calcoli umani lo Spirito Santo stava già installando in me il carisma necessario, l’applicazione “delegata giovani”. E di fatto è arrivata la chiamata, ufficializzata dal Comitato regionale. Quando ho iniziato – ha raccontato – l’equipe dei giovani era composta solo da tre membri che stavano tenendo acceso il fuoco dello Spirito. Ma il Signore Gesù mi tranquillizzava. Mi ricordava che anche io ero stata giovane, che i tre figli adolescenti erano una fonte inesauribile d’informazioni, che la precedente delegata era a disposizione per trasmettermi la memoria storica. In sostanza, non dovevo inventarmi nulla perché esisteva già il progetto nazionale per l’Ambito Giovani, livello C del Progetto Unitario di Formazione. Ma non ultimo, conservavo tutte le esperienze sull’evangelizzazione vissute e assimilate sotto l’ala di don Dino Foglio al Gaver. Con l’aiuto del Comitato regionale del Piemonte-Valle d’Aosta, in breve tempo, da tre membri iniziali l’equipe è passata a un numero di venti unità, ciascuno rappresentante una diocesi diversa. È proprio vero che solo chi è evangelizzato può evangelizzare e proporre una via d’uscita, una “scialuppa di salvataggio”, come risposta alla tanta sete del mondo. I giovani – ha esortato Maria Pia Candelaresi – devono portare nei gruppi la loro freschezza, testimoniare agli incontri diocesani, o collaborare per momenti spirituali durante le convocazioni, regionali e nazionali. La nostra esperienza – ha aggiunto – ci vede oggi impegnati nella Chiesa. Siamo presenti nella Commissione regionale di Pastorale giovanile, attraverso cui il Signore ha allontanato tanti preconcetti errati nei confronti del Rinnovamento. Siamo nel mondo con iniziative varie, ad esempio il catering carismatico, a cui si invitano parenti e amici da evangelizzare. Gli invitati vengono per mangiare ma poi, senza accorgersene, si ritrovano nell’abbraccio di Dio. Ora – ha concluso – ci prepariamo al Capodanno ad Alassio. Imprevedibile, lo Spirito Santo soffia dove vuole!».

Laura Gigliarelli


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