Sara
«È
stata per me un’esperienza faticosa, sia fisicamente che
spiritualmente». Con queste parole esordisce Sara che dona la prima
testimonianza dei giovani del RnS che hanno partecipato alla Giornata
mondiale della gioventù, lo scorso agosto a Madrid.
Non
era la prima volta che Sara incontrava il Signore perché aveva già
iniziato il suo cammino di fede e le sue aspettative nei confronti
dell’esperienza che stata per vivere erano altissime. Sembrava però che
il Signore, già dal viaggio di andata, trascorso per buona parte nel
nervosismo e nella delusione, non volesse soddisfarle. Poi, attraverso
le parole di un sacerdote, ricevute durante la confessione, si era resa
conto che stava cercando la GMG perfetta, la fine di un cammino, mentre
in realtà questa esperienza l’avrebbe portata a scoprire l’inizio di un
nuovo cammino.
E
proprio in un momento di deserto, vissuto in quelle giornate, che Sara è
riuscita a percepire come in realtà stava cercando affannosamente Gesù
solo teoricamente, attraverso insegnamenti, catechesi, formazione che
potessero convincerla della fede mentalmente mentre in realtà la
conoscenza più pura dell’amore di Dio passava attraverso i fratelli, da
un semplice gesto di affetto, da un sorriso.
Nonostante questo, accecata dai suoi desideri e dai suoi problemi, non è
riuscita a vivere pienamente il momento della veglia con il Santo Padre
a Cuatro Vientos. È stata la Messa con il Pontefice, il giorno dopo, a
purificare il suo cuore e a trasformare la sua tristezza in una gioia
comunitaria. La Messa ha rappresentato per lei il momento più importante
dell’intera GMG.
«Voglio ringraziare il Signore per avermi messo alla prova, per avermi
dato la forza di superarla, per avermi fatto capire che lui c’è, è nella
mia vita quando tutto va bene e quando tutto va male e per questo io
voglio dirgli il mio “sì” affinché ogni persona che conosco possa non
sentirsi mai sola», ha detto Sara e ha concluso la sua testimonianza con
un’esortazione di Benedetto XVI: «Non è possibile incontrare Cristo e
non farlo conoscere agli altri. Quindi non conservate Cristo per voi
stessi».
Grazia
La
seconda testimonianza viene resa da Grazia, 22 anni. Visto il costo
oneroso, per potere partecipare alla GMG, lei e il suo gruppo hanno
preparato varie iniziative tra cui un musical, che li ha aiutati a
raccogliere fondi, ma soprattutto a raccordare i loro cuori e ad
evangelizzare prima di tutto se stessi. La giovane ha voluto ringraziare
il Signore per le tante grazie ricevute nei giorni della GMG, ma in
particolare per averle dato la possibilità di vivere questa esperienza
con il suo fidanzato che non fa un cammino di fede.
Le
difficoltà di tipo logistico: mancanza di alloggi certi e comodi, pochi
bagni, ritrovarsi a dormire sotto un porticato, non hanno impedito a lei
e ai suoi compagni di vivere “alla grande” la GMG. «Anzi, proprio queste
situazioni - testimonia Grazia - ci hanno permesso di condividere
maggiormente le nostre esperienze e stringerci in un unico abbraccio in
Cristo».
Il
momento che le è rimasto più impresso nel cuore e nella mente è stato
quello della Veglia con il Santo Padre. «Nonostante il diluvio, la
pioggia, i tuoni e i lampi noi siamo rimasti lì, in quella spianata
insieme ad altri due milioni di giovani, mettendo veramente in pratica
il tema della GMG: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”». Il
Signore ha fatto comprendere a Grazia l’importanza del suo amore
universale e quanto lui possa essere vicino a ognuno: «Ho incontrato
tante persone diverse ma bastava guardarle negli occhi per capire che ad
accomunarci era un unico Dio». Infine la giovane racconta come pochi
giorni fa, andando all’università in autobus, ha incontrato un ragazzo
con la borsa della GMG e come questo episodio le abbia fatto rivivere
ancora una volta l’emozione di quell’evento.
«Esta
es la juventud del Papa!» gridano infine gioiosamente i giovani della
GMG e se ne vanno salutando gli animatori con l’Inno di quelle giornate.
Francesco Storino