È iniziata tra canti di
gioia e un comune entusiasmo, la Celebrazione eucaristica presieduta da
don Guido Pietrogrande, consigliere spirituale nazionale, per i
volontari del servizio del RnS.
«Che bello vedere che ci
sono facce nuove! Ciò significa che ci sono nuovi volontari disponibili
al servizio». Con queste parole illuminate dal suo sorriso paterno,
il
Consigliere spirituale del Rinnovamento saluta i volontari della 35ª
Conferenza nazionale animatori. «Quella dei volontari – dice don Guido
-, è la Messa più bella».
Il commento di don Guido
Pietrogrande al vangelo di Luca (cf 6, 13-19) ricorda la “scelta dei
dodici” e si sofferma su due apostoli. Simone, soprannominato Zelota,
inizialmente rivoluzionario, contro i romani, ma poi convertito a Gesù.
E Giuda di Giacomo, l’apostolo che un giorno rivolge a Gesù una domanda
sul mistero rivelato dell’amore del Padre, il mistero della salvezza:
«Perché a noi dici tutto, e non agli altri?» (cf Gv 14, 22). E Gesù gli
risponde: «Se uno mi ama, il Padre mio lo amerà e verremo a lui e
prenderemo dimora presso di lui» (cf Gv 14, 23). In questo modo –
continua il Consigliere spirituale – Gesù ci rivela quella che è l’“inabitazione
della Santissima Trinità” nei battezzati. Questo è anche il segreto
della vita nello Spirito, quella vita interiore in cui la Santissima
Trinità pone la sua dimora in noi e noi abitiamo nel suo cuore. «È come
se il Signore dicesse: “Il tuo cuore diventa la mia dimora, il tuo cuore
sarà la mia casa”». C’è una reciproca inabitazione. Ecco, in cosa
consiste “essere salvi”.
Il Celebrante spiega poi
che la scelta dei dodici apostoli avviene conseguentemente a un dialogo
di Gesù con il Padre, dopo una preghiera. E proprio la preghiera sarà il
filo conduttore di questa
35ª Conferenza animatori, preghiera che deve
trasformarsi in azione, «perché siamo sotto le mozioni dello Spirito
Santo», sottolinea don Guido. L’evangelizzazione che nasce dalla
preghiera, e la preghiera stessa, devono scaturire da un sentimento
filiale verso Dio. Non possiamo essere “propagandisti” di Dio ma
semplicemente figli. Tutto deve avere origine proprio dalla stessa
preghiera di Gesù al Padre e non si può pregare per “ottenere” ma si
deve pregare inserendoci in quel flusso d’amore che c’è tra il Padre e
il Figlio. Questo il segreto della preghiera. Solo così, da essa può
germogliare l’azione. Anche il volontariato deve fondarsi sulla
preghiera e non su un semplice slancio di generosità.
«Questa 35ª Conferenza –
conclude don Guido - è davvero una svolta “epocale” per il Rinnovamento
e questo non deve spaventarci perché è la volontà di Dio. Quando si
prega, c’è sempre una conversione: il Rinnovamento è davvero cambiato
perché si converte ogni giorno». Domandiamo a Dio, che si realizzi ciò
che egli desidera da ognuno di noi durante queste giornate. C’è una
missione che ci attende!
Daniela Di Domenico