Nel
corso della sua omelia, don Guido Pietrogrande, ricordando il
significato della Festività di tutti i Santi, sottolinea la chiamata,
per ognuno di noi, a essere santi. Proprio a questo proposito, ricorda
alcuni giovani santi dei nostri tempi. Chiara Luce Badano di 19 anni;
Domenico Savio, di 15, il quale diceva che la santità consiste
nell’essere allegri davanti al Signore, una santità misteriosamente
unita alla Passione di Cristo. E ancora, Gianna Teresa Molla, vicina a
molte madri che sanno cosa significhi dare la propria vita, e
Piergiorgio Frassati, amico di molti giovani che si scontrano con le
prime difficoltà della vita. Il Signore per primo – afferma il
Consigliere spirituale nazionale – invita tutti a percorrere il cammino
della santità. «Io oggi vedo tantissimi santi – continua –, ne vedo ben
3500 e siete tutti voi qui presenti che avete accolto la benevolenza di
Dio».
Oggigiorno
si tende a considerare “beati” quei pochi che sono protagonisti di una
vincita milionaria. Ma realmente lo sono i numerosi martiri della nostra
Chiesa. Il Signore ci ha confidato un segreto: le Beatitudini (cf Mt 5,
1-12) sono la nostra fortuna, la nostra ricchezza perché Dio stesso,
attraverso di esse si è promesso a tutti noi. E questa promessa è già in
mezzo a noi: è il regno di Dio.
Le Beatitudini sono
infinitamente belle ma anche profondamente esigenti perché ci chiedono
di perdonare – sottolinea don Guido –, di vivere nella pace con il
nostro prossimo, in famiglia, al lavoro. E conclude: «Il Signore adesso
viene a noi come una brezza leggera, la brezza delle Beatitudini: è là
la nostra felicità che dobbiamo chiedere al Padre». Infine, don Guido
invita tutti a non gloriarsi del martirio ma solo di Dio che ci è vicino
nelle prove più dure. Anche nel Rinnovamento ognuno resti piccolo,
umile, affinché sia più visibile la forza del Signore. «Partite –
raccomanda don Guido -, con le Beatitudini nel cuore e lasciate che il
Signore le radichi in profondità. Oggi, Dio si promette a noi».
Daniela Di Domenico