La
sessione pomeridiana della seconda area si apre con l’esortazione di don
Fulvio Di Fulvio, membro del Comitato Nazionale di Servizio, il quale
inizia richiamando all’assemblea che la volontà di Dio è salvare tutti.
Questa volontà – dice il Relatore – trova il suo pieno compimento
nell’incarnazione e morte in croce di Gesù, per mezzo della quale l’uomo
di ogni tempo viene liberato dal peccato e ritrova la dignità perduta.
Questa salvezza è già
avvenuta – afferma don Fulvio –, però deve essere accolta; è necessario,
cioè, che ogni uomo possa incontrare e accettare questo dono. Nel corso
della sua vita terrena – aggiunge – Gesù addestra i suoi discepoli a
comprendere il progetto di Dio. Dio svela se stesso. Con la sua stessa
vita e la sua testimonianza li educa all’amore, al perdono, alla
misericordia. È così che il Vangelo si diffonde attraverso la
testimonianza di uomini che hanno fatto l’esperienza di Dio e la
trasferiscono ad altri uomini.
Gesù sceglie i suoi
discepoli, ne fa una comunità e li consacra mediante il mandato
ufficiale che avviene con l’effusione dello Spirito Santo nel giorno di
Pentecoste. Nell’azione dello Spirito Santo, che opera in loro, vengono
resi testimoni veraci di quanto hanno sperimentato. Un discepolo
è
un cristiano maturo quando è in grado di suscitare la fede nell’altro,
quando riesce a convincere l’altro a sottomettersi a Gesù. La
testimonianza – continua don Fulvio – per il cristiano è un’esigenza, un
modo di vivere, che porta Dio nello stato si vita e nel tempo che vive.
Evangelizzare è carità, è un servizio umile, occorre essere sempre
pronti ad accogliere l’altro anche se ha sbagliato, senza giudicarlo.
Don Fulvio conclude il suo
intervento guidando un intenso momento di preghiera, durante il quale i
presenti rendendo grazie della chiamata ricevuta, rinnovano la propria
disponibilità sottomettendo alla Maestà di Cristo ogni eventuale dubbio
e ogni paura.
Anna Pugliese