«Il
servizio non è tanto qualcosa da fare o un compito da svolgere, non è
neanche un semplice modo di concepire l’autorità. È prima di tutto una
dimensione che attraversa tutta l’esistenza abbracciandone la sua
altezza, la lunghezza e la profondità».
Con queste parole S.E.
mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, ha accolto i fratelli e le
sorelle del Rinnovamento nello Spirito Santo che sono accorsi al
Palacongressi per la XXXIV Conferenza Nazionale Animatori, ispirati dal
passo tratto dall’Apocalisse “Io sono servo con te e con i tuoi
fratelli”.
«Servi di Gesù Cristo,
questo è il titolo che scolpisce la nostra “carta d’identità” – ha
proseguito mons. Lambiasi – è la vostra esperienza, carissimi fratelli e
sorelle, anche voi siete stati guardati con occhio di predilezione dal
Signore che vi ha scelti e purificati, chiamati ad indossare il camice
del servizio». Un servizio che bisogna amare e non esibire, che deve
essere protetto dalle tentazioni più comuni: l’attivismo, che fa
incorrere nello sbaglio di Marta talmente immersa nel fare che dimentica
il suo ospite e il vittimismo che cerca considerazione, visibilità, e
che trasforma il cuore in un calcolatore.
«La spiritualità del
servizio – ha concluso Lambiasi – è il vaccino più efficace contro il
morbo di Ego. Il servo che segue Gesù è colui che fa quello che ai più
non piace fare, che nel suo intimo non si porta un registro di cassa con
la partita doppia del dare e dell’avere. Il servo secondo il Vangelo è
uno che scrive sulla sabbia quello che dona e incide sulla pietra ciò
che riceve».
Al termine della
Celebrazione eucaristica, il Presidente Salvatore Martinez ha
ringraziato il vescovo Lambiasi per la sua presenza sottolineando
l’importanza di essere stati chiamati da lui, considerato un padre dal
Rinnovamento, «“ministri” a servizio dell’uomo e della Chiesa. Servi –
ha aggiunto Martinez – conservati dall’amore di Dio, “una conserva” che
non è affatto andata a male, ma che ha ancora sapore e profumo!». E il
vescovo Lambiasi ha prontamente risposto affettuosamente affermando che
tutti «siamo con-servi nel seguire Gesù» e ha concluso la Santa Messa
impartendo la sua paterna benedizione.
Valentina Cerrone