Relazione
introduttiva affidata al coordinatore nazionale Mario Landi, che ha
fornito le linee guida sui lavori della 34° Conferenza Nazionale
Animatori. “La pastoralità come progetto di vita”, il programma che ha
accompagnato il lavoro di questo anno in preparazione al rinnovo degli
organi pastorali, pone le sue basi su una memoria storica sacra e
imprescindibile. Enucleando il programma delle prossime giornate, Mario
Landi ne ha fornito le trame spirituali partendo proprio da quanto si è
succeduto negli anni, con particolare riferimento a quest’ultimo
quadriennio, in cui si sono coniugati insieme, in
modo
armonioso e indipendente l’uno dall’altro, alcuni aspetti fondamentali
che sono identità carismatica, maturità ecclesiale, cammino di fede,
proiezione sociale.
«In questi anni si è
ancora di più consolidata la percezione di essere carismatici della
storia e non dei semplici carismatici del tempio, dei luoghi spirituali
– ha voluto precisare Landi, sottolineando che la 34° Conferenza si
iscrive in questo percorso come un punto di snodo fondamentale per il
futuro del RnS». Indicando alcuni appuntamenti del programma, il
Coordinatore nazionale ha detto ancora: «L’esperienza carismatica,
quando è autentica, genera in modo automatico e incontrovertibile servi
dello Spirito, che fanno dell’esperienza della comunione la verità del
loro cammino di fede. I servi dello Spirito possono essere tali solo se
riconoscono, adorano, in Spirito e verità, l’unico Dio».
Ricordando il programma
dei weekend di formazione pastorale svoltisi durante l’estate scorsa,
Mario Landi ha posto l’attenzione sul valore della responsabilità, che è
data a tutti e non solo ai pastori. «L’amore, quando è autentico, genera
sempre responsabilità. E quando questa è generata dall’amore non pesa,
non si rifiuta, non ci fa paura. La responsabilità generata da una
vocazione che nasce da un’esperienza autentica dell’amore di Dio, effuso
per mezzo dello Spirito Santo, dà vita a un’esistenza segnata
incontrovertibilmente dalla generosità e dalla disponibilità a servire
il progetto di Dio».
Elsa De Simone