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RASSEGNA STAMPA

Articolo pubblicato dal quotidiano Avvenire il 10.12.06

 

«Insieme per una nuova cultura della Pentecoste»

Rimini: i vescovi Rabitti e Tardelli ieri alla Conferenza animatori di Rinnovamento nello Spirito Santo. Il coordinatore nazionale Martinez: la nostra «identità generante» è nell’amare e far amare la preghiera

DA RIMINI FRANCESCA LOZITO

Collaborare al grande disegno di rinnovamento e di diffusione della fede, per una nuova cultura della Pentecoste.
È questo l’obiettivo che si pone Salvatore Martinez, coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo. L’esponente che guida il movimento carismatico in Italia ieri ha sottoposto la sua visione del triennio appena trascorso e le prospettive future ai tremila e cinquecento delegati, riuniti
Ritaglio del giornale - Clicca per ingrandire...a Rimini per il tradizionale appuntamento della Conferenza nazionale animatori. «Una vasta visione ecclesiale si apre dinanzi a noi, alla chiusura del Convegno di Verona – ha detto Martinez –. Lo Spirito bussa al cuore di una nuova generazione di profeti.
 Il Rinnovamento accetta la sfida di collaborare ancora di più, secondo la richiesta del Papa ai movimenti, al grande disegno di rinnovamento e di diffusione della fede per una nuova cultura della Pentecoste». Una disamina limpida e appassionata quella condotta da Martinez, che ha cercato di mettere in luce il «raccolto» del triennio di servizio appena concluso. «Il Rinnovamento – ha affermato il coordinatore – è lo svolgersi, nello spazio e nel tempo, dell’esperienza di salvezza, che rivive in modo originale e irripetibile nella vita di ciascuno dei fratelli e delle sorelle che sono membri di un gruppo». Da qui, prende corpo l’esperienza comunitaria che ha il suo cuore nell’incontro di preghiera settimanale. Ed è proprio «amare e far amare la preghiera», la «identità generante», come la definisce Martinez, di questo movimento ecclesiale. «Una preghiera – aggiunge – comunitaria e carismatica, fondata sulla Parola e sugli accenti profetici rivelati dallo Spirito Santo». E chiede ai suoi delegati di «recuperare il gusto per la verità e la varietà della preghiera in tutte le sue espressioni. In questo modo la preghiera comunitaria diviene pedagogia di comunione e linguaggio della fede per la comunicazione del Vangelo».
La f
ormazione dei responsabili ad una vasta visione ecclesiale è la parola d’ordine per il «popolo» del Rinnovamento. Un’espressione con cui, secondo il coordinatore nazionale, si può illustrarne la
presenza all’interno del panorama ecclesiale nazionale.
E alla luce degli ultimi passi compiuti, l’esponente del movimento ricorda come il papa abbia chiesto a tutti di essere: «Servi sempre in movimento, partecipi del destino della Chiesa come struttura viva di questa. E, infine, alla luce delle parole di pronunciate da Benedetto XVI a Verona, il Papa ci ha chiesto di essere apologeti dello Spirito per raccontare una storia d’amore». Un servizio, parola che risuona spesso nel linguaggio di questo movimento, che si fa «spiritualità dell’esperienza quando non trascura – dice Martinez – la dimensione umana dei nostri gruppi.
Ciascuno di noi è una persona, ciascuna ugualmente amata da Dio e pertanto degna di stima». L’arcivescovo di Ferrara- Comacchio, Paolo Rabitti, presidente della Commissione Cei per il laicato è intervenuto a conclusione dei lavori di ieri. «Come è scritto nella costituzione conciliare Lumen gentium – ha detto – lo Spirito abbellisce la Chiesa continuamente con doni gerarchici e carismatici.
Rinnovamento sollecita tutta la comunità ad accorgersi di questi doni». Gli fa eco il vescovo di San Miniato, Fausto Tardelli, che ha presieduto la concelebrazione eucaristica di ieri: «C’è la necessità – ha sottolineato il presule della diocesi toscana – di un risveglio di tutta la comunità cristiana e Rinnovamento può essere lo stimolo perché ciò accada».


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