«Insieme per una nuova
cultura della Pentecoste»
Rimini: i vescovi
Rabitti e Tardelli ieri alla Conferenza animatori di Rinnovamento
nello Spirito Santo. Il coordinatore nazionale Martinez: la nostra
«identità generante» è nell’amare e far amare la preghiera
DA RIMINI FRANCESCA
LOZITO
Collaborare al grande
disegno di rinnovamento e di diffusione della fede, per una nuova
cultura della Pentecoste.
È questo l’obiettivo che si pone Salvatore Martinez, coordinatore
nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo. L’esponente che
guida il movimento carismatico in Italia ieri ha sottoposto la sua
visione del triennio appena trascorso e le prospettive future ai
tremila e cinquecento delegati, riuniti
a
Rimini per il tradizionale appuntamento della Conferenza nazionale
animatori. «Una vasta visione ecclesiale si apre dinanzi a noi, alla
chiusura del Convegno di Verona – ha detto Martinez –.
Lo Spirito bussa al cuore di una nuova generazione di profeti.
Il Rinnovamento accetta la sfida di collaborare ancora di più, secondo la
richiesta del Papa ai movimenti, al grande disegno di rinnovamento e
di diffusione della fede per una nuova cultura della Pentecoste».
Una disamina limpida e appassionata quella condotta da Martinez, che
ha cercato di mettere in luce il «raccolto» del triennio di servizio
appena concluso. «Il Rinnovamento – ha affermato il coordinatore – è
lo svolgersi, nello spazio e nel tempo, dell’esperienza di salvezza,
che rivive in modo originale e irripetibile nella vita di ciascuno
dei fratelli e delle sorelle che sono membri di un gruppo». Da qui,
prende corpo l’esperienza comunitaria che ha il suo cuore
nell’incontro di preghiera settimanale. Ed è proprio «amare e far
amare la preghiera», la «identità generante», come la definisce
Martinez, di questo movimento ecclesiale. «Una preghiera – aggiunge
– comunitaria e carismatica, fondata sulla Parola e sugli accenti
profetici rivelati dallo Spirito Santo». E chiede ai suoi delegati
di «recuperare il gusto per la verità e la varietà della preghiera
in tutte le sue espressioni. In questo modo la preghiera comunitaria
diviene pedagogia di comunione e linguaggio della fede per la
comunicazione del Vangelo».
La formazione
dei responsabili ad una vasta visione ecclesiale è la parola
d’ordine per il «popolo» del Rinnovamento. Un’espressione con cui,
secondo il coordinatore nazionale, si può illustrarne la
presenza all’interno del panorama ecclesiale nazionale.
E alla luce degli ultimi passi compiuti, l’esponente del movimento
ricorda come il papa abbia chiesto a tutti di essere: «Servi sempre
in movimento, partecipi del destino della Chiesa come struttura viva
di questa. E, infine, alla luce delle parole di pronunciate da
Benedetto XVI a Verona, il Papa ci ha chiesto di essere apologeti
dello Spirito per raccontare una storia d’amore». Un servizio,
parola che risuona spesso nel linguaggio di questo movimento, che si
fa «spiritualità dell’esperienza quando non trascura – dice Martinez
– la dimensione umana dei nostri gruppi.
Ciascuno di noi è una persona, ciascuna ugualmente amata da Dio e
pertanto degna di stima». L’arcivescovo di Ferrara- Comacchio, Paolo
Rabitti, presidente della Commissione Cei per il laicato è
intervenuto a conclusione dei lavori di ieri. «Come è scritto nella
costituzione conciliare Lumen gentium – ha detto – lo Spirito
abbellisce la Chiesa continuamente con doni gerarchici e
carismatici.
Rinnovamento sollecita tutta la comunità ad accorgersi di questi
doni». Gli fa eco il vescovo di San Miniato, Fausto Tardelli, che ha
presieduto la concelebrazione eucaristica di ieri: «C’è la necessità
– ha sottolineato il presule della diocesi toscana – di un risveglio
di tutta la comunità cristiana e Rinnovamento può essere lo stimolo
perché ciò accada».