Nella
seconda parte della mattinata il Coordinatore nazionale ha
nuovamente preso la parola per completare la sintesi del cammino
triennale, questa volta sotto il profilo pastorale.
La relazione è stata
impostata sulla base di un binomio inscindibile da applicare alla
vita del Rinnovamento: formazione ed ecclesialità, due parole
d’ordine che non rappresentano un limite per il cammino del
Movimento ma una grande risorsa.
Sul tema della
formazione, Salvatore Martinez ha ricordato quanto la formazione dei
responsabili stesse a cuore a Giovanni Paolo II, che in uno dei suoi
discorsi al Rinnovamento la definì “uno dei compiti più importanti
della Chiesa di oggi”, indispensabile per definire chiaramente la
propria vocazione, per non ridurre la fede a consuetudine o a fatto
emotivo. La formazione, ha sottolineato il Coordinatore, è une vera
e propria “chiamata nella chiamata”, poiché non può esistere vero
Rinnovamento senza formazione umana e spirituale, non può esservi
cammino di fede senza la scoperta di sempre nuove modalità di
crescita. Non si tratta solo di catechesi, ma di un cammino vitale,
innestato sulla Parola di Dio e sul Magistero; formazione, dunque, è
progresso nella vita nuova, capacità di fare discepoli,
accessibilità del cammino comunitario del RnS, opportunità per
uscire fuori da se stessi e dai propri schemi, espressione della
vitalità di un Movimento, valorizzazione dei carismi. “Un
responsabile che si sottrae a questo impegno – ha ricordato
Salvatore – non potrà dare forma all’esperienza stessa del
Rinnovamento.
Ma veniamo al secondo
principio fondamentale, quello dell’ecclesialità: è ancora Giovanni
Paolo II, che, nel 1981, in un discorso ai responsabili del
Rinnovamento, sottolineò: “I responsabili del Rinnovamento hanno
sviluppato sempre più una vasta visione ecclesiale”. Questa
espressione, “una vasta visione ecclesiale”, indica la capacità di
avere a tutti i livelli pastorali la medesima interpretazione del
concetto di ecclesialità, di amare la Chiesa, di contribuire al suo
rinnovamento, di esercitare un apostolato multiforme (Apostolicam
Actuositatem), di possedere una superiore visione del mondo e un
più vasto orizzonte dello Spirito. Significa saper armonizzare le
diversità, la varietà dei carismi, le diverse vocazioni. Questa
visione deve, però, farsi servizio: ed è la volta di ricordare
Benedetto XVI che nella Deus caritas est, traccia un mirabile
profilo del servo, detto inutile non perché impotente o incapace, ma
perché aperto esclusivamente alla volontà di Dio. Un servo sempre
“in movimento”, perché sempre spinto dallo Spirito Santo. “In
movimento con il cuore, con lo sguardo, con l’intelligenza, con la
volontà.
Infine,
il Coordinatore nazionale ricorda come ogni servizio pastorale debba
sempre essere a servizio della spiritualità del RnS, nelle sue
diverse declinazioni: spiritualità dell’esperienza, tale che non
trascuri la dimensione umana di gruppi e comunità; spiritualità
comunionale, una sfida permanente contro il maligno; spiritualità
biblica, che pone la Parola di Dio e il Magistero a fondamento
dell’edificio spirituale di gruppi e comunità; spiritualità
carismatica, che vede un uso coraggioso ma ordinato dei carismi;
spiritualità liturgica e sacramentale che non trascura la potenza di
Dio dispiegata nei sacramenti, una spiritualità della lode e della
intercessione, due polmoni con cui respirare, l’uno per dare amore a
Dio, l’altro per ricevere amore da lui; spiritualità della
compassione, ovvero una fede carismatica che non si arrende davanti
al male e alle malattie; spiritualità della formazione, che dia
intelligenza, visione e futuro all’esperienza del RnS; una
spiritualità evangelizzatrice e missionaria, che ci faccia realmente
riconoscere come carismatici; una spiritualità della testimonianza
sociale, che porti Cristo in ogni ambiente; una spiritualità
dell’unità, in favore dell’ecumenismo spirituale; una spiritualità
mariana, che riconosca in Maria un perfetto modello laicale
carismatico.
A conclusione
dell’intervento, l’assemblea ha proclamato una preghiera di
affidamento propri alla Madonna, specialmente predisposto per la
Conferenza animatori.
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