Relazione
centrale della XXX Conferenza animatori del Rinnovamento nello
Spirito Santo è la relazione del Coordinatore nazionale, Salvatore
Martinez. Una sintesi del cammino spirituale e pastorale del
triennio che va a concludersi, ma anche una rilettura dell’identità
specifica del Rinnovamento, nel segno della gratitudine verso Dio e
verso i fratelli. Nella prima parte, dedicata alla dimensione
spirituale, Salvatore assegna al Rinnovamento l’icona della vigna
del Signore, un luogo fertile, chiamato a produrre frutti deliziosi,
nella quale tutti siamo chiamati a lavorare, ma che rimane un’opera
di Dio. Dopo il ricordo commosso di don Dino Foglio, Salvatore
richiama l’attenzione degli animatori su un’espressione che potrebbe
considerarsi l’estrema sintesi dell’esperienza del Rinnovamento:
Gesù è il Salvatore e il Signore della nostra vita. Un grido che
richiama le origini del Movimento, ma che soprattutto è segno di
come esso sia esperienza personale e comunitaria di salvezza. Un
grido che non è appena uno slogan, né solamente una parte del
kerigma, piuttosto uno stile di vita, che ha una grande dimensione
pratica e che spinge chi lo realizza nella propria vita ad essere
segno di contraddizione per il mondo, a rimanere permanentemente
sotto l’effusione dello Spirito Santo. Questo il fine della missione
evangelizzatrice del Rinnovamento e dei suoi aderenti: “lo Spirito
Santo al centro e lo spirito del mondo ai margini della storia;
Cristo, la comunione, le esigenze del Regno di Dio al centro e l’io,
i personalismi, le esigenze della vita terrena ai margini della
storia”. Prosegue il Coordinatore ricordando che questa specifica
identità del Rinnovamento si sostanzia in modo visibile nella
preghiera comunitaria carismatica che “fa”
il Rinnovamento e da cui tutte le altre attività del Rinnovamento
discendono. Una preghiera che deve essere cristocentrica e non
egocentrica, nella quale il bene comune
deve prevalere sulle istanze personali; una
preghiera che sia carismatica in quanto aperta ai doni dello
Spirito, che vanno chiesti e
correttamente
esercitati. Infine, tre criteri, tre condizioni imprescindibili che
costituiscono l’habitus spirituale di un incontro di preghiera del
Rinnovamento:
La prima, l’invocazione dello Spirito,
definito il “prima di tutto” del Regno di Dio, quell’azione che
avviene ordinariamente nei nostri gruppi ma che non deve mai perdere
ai nostri occhi il suo carattere di ordinarietà. La seconda, la
realtà dei carismi profetici, aiuti che riceviamo dallo Spirito che
vanno esercitati con coraggio ma anche con decoro, con rispetto, con
ordine, nella capacità di ascoltare la voce di Dio, nella
sottomissione profetica, nella consapevolezza che un gruppo di
preghiera è diverso dal palco di una Convocazione e che tutti, nel
gruppo, sono chiamati a pregare e a esercitare i carismi. Infine, La
preghiera ispirata, ovvero mediante lo Spirito e non mediante
l’uomo. Senza sovrastrutture, devozionalismi, schematismi, ma
sottomessa all’impulso dello Spirito: pregare sempre, senza
stancarsi, senza sprecare parole, non per essere visti dagli uomini,
con gioia, gli uni per gli altri, senza mancare di fiducia, nella
concordia.
Chiudendo il suo intervento, il Coordinatore
nazionale ha ricordato che il Rinnovamento è chiamato a rinnovare la
sua fedeltà alla chiamata del Signore, senza trascurare la
tradizione e nella incessante novità dello Spirito.
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