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“Confidate nel Signore che è roccia eterna”

Sintesi dell'intervento di Mons. Luciano Monari

 

Clicca per ingrandire...La prima giornata della XXX Conferenza animatori sui chiude con la Celebrazione eucaristica Presieduta da mons Luciano Monari, arcivescovo di Piacenza Bobbio, vicepresidente della Cei.

“In questo periodo di Avvento siamo in ascolto dei profeti, maestri di speranza, perché il nostro cuore impari a sperare secondo la promessa di Dio”, con queste parole mons. Luciano Monari ha aperto la sua omelia dettata sul brano di Isaia (26, 1-6) e su quello di Matteo (7, 21.24-27).

L’Arcivescovo ha subito richiamato alla memoria le due immagini attraverso le quali Isaia ci insegna a sperare: la roccia e la città.

“Confidate nel Signore che è roccia eterna”, così ha esortato i presenti a fondare la propria vita sulla roccia che è Cristo. Roccia che non si corrode né si sgretola. Dio è roccia perché il suo amore è eterno e fedele, in lui la nostra vita diventa libera dalle paure della morte e del fallimento e dai condizionamenti. La seconda immagine è quella della città forte, cinta da mura baluardo e dal terrapieno che tiene lontani i nemici. È il luogo dove si vive protetti da Dio, in cui ci si conforma a lui: è il cammino di santità.

Riferendosi poi al brano di Matteo, definito da Monari come Clicca per ingrandire...“Carta costituzionale del regno di Dio”, l’Arcivescovo ha sottolineato come in esso Gesù ci insegna a comportarci con gli altri secondo la legge di Dio. E ci mette anche in guardia perché ci esorta a considerare che la parola di Dio, la sua legge non passerà come le cose del mondo, ma resterà in quanto essa dice e promette l’amore di Dio e chiede all’uomo risposta a questo amore. Ecco che allora siamo invitati a vivere con la nostra vita la sua Parola, perché solo così realizzeremo il progetto di Dio. A conclusione della sua omelia, l’Arcivescovo ha detto che l’ascolto della Parola si fa prima con l’intelligenza per comprenderla, poi con il cuore per accoglierla, quindi con la libertà per sceglierla e infine con la vita per realizzarla. È a questo punto che la parola in noi è diventata completa e noi possiamo vivere una vita conforme a Cristo.


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