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La festa di Pentecoste è ormai alle porte. Si conclude il tempo speciale di preparazione che ha visto i gruppi e le comunità del RnS attendere la venuta dello Spirito con novene, settenari e tridui di preghiera.

 

Pubblichiamo un messaggio augurale del Presidente nazionale del RnS, Salvatore Martinez, estratto dall’ottava meditazione – dedicata alla venuta dello Spirito Santo - contenuta nel libro “Ho visto il Signore” recentemente pubblicato dalle Edizioni RnS.

 


 

 La Pentecoste, di Giotto.

 

 

Messaggio per la Solennità di Pentecoste 2008

 

“Che lo Spirito si veda e si senta!”

 

Nel giorno di Pentecoste, alla folla radunata per la festa nella piazza di Gerusalemme, S. Pietro darà questo annuncio della discesa e della presenza dello Spirito Santo: «Gesù, Dio l’ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato pertanto alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo che egli aveva promesso, lo ha effuso come voi potete vedere e sentire» (At 2, 32-33).

 

Lo Spirito Santo, dunque, si deve «potere vedere e sentire»

  • L’Evangelo è una bella e buona notizia che si deve «potere vedere e sentire».

  • La Chiesa è una madre, talvolta stanca o poco attraente nel suo aspetto, il cui amore si deve «potere vedere e sentire».

  • La famiglia cristiana è una scuola di unità e di perdono che si deve «potere vedere e sentire, in un mondo sempre più dilaniato dal male, diviso e armato dal Maligno.

  • La vita di ogni credente in Gesù è un palcoscenico dello Spirito, un concentrato di grazie, di segni e di benedizioni che tutti devono «potere vedere e sentire».

La fede, la speranza, la carità, ogni dono, ogni carisma, ogni ministero ecclesiale, ogni buona impresa evangelica, ogni programmazione pastorale, ogni missione di carità e di evangelizzazione, ogni forma di testimonianza personale di vita cristiana sono sempre e soltanto “evidenza dello Spirito”, cioè un «vedere e sentire» lo Spirito e, con Lui, il Padre e il Figlio.

 

Gesù ci ha affidati allo Spirito Santo: più fiducia in Lui!

Gesù ci ha chiesto di fidarci dello Spirito Santo: più confidenza con Lui!

 

Le porte del Cenacolo ora sono spalancate: lo Spirito le tiene sempre aperte, perché fa del nostro cuore la Sua dimora. Noi siamo il “nuovo” Cenacolo di Dio, il luogo privilegiato in cui riposa – ma deve esplodere – la potenza di Dio. Nessuno può autoescludersi! «Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in  voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi» (1 Cor 3, 16-17). Messaggio chiaro, netto, che infonde audacia, che rivela quanto siamo preziosi agli occhi di Dio.

 

Nella nostra vita lo Spirito è il protagonista di un incontenibile fervore dinamico: doni ordinari e straordinari, segni miracolosi e prodigi con cui “attrezza” le comunità ecclesiali, per diffondere il Vangelo, per risvegliare la fede nelle coscienze addormentate, per accreditare gli evangelizzatori. Lo Spirito è il segreto della Chiesa di oggi come lo è stato per la Chiesa delle origini!

 

Carismi voluti, assicurati dallo stesso Gesù prima di ascendere al cielo: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura… E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove… imporranno le mani ai malati e questi guariranno» (Mc 16, 15-18). Una consegna per ogni evangelizzatore. Una promessa per ogni creatura.

 

A noi, come all’apostolo Paolo, nel giorno della sua conversione, Gesù affida un mandato improcrastinabile: «Su, alzati e rimettiti in piedi; ti sono apparso per costituirti ministro e testimone di quelle cose che hai visto e di quelle per cui ti apparirò ancora. Per questo ti libererò dal popolo e dai pagani, ai quali ti mando ad aprir loro gli occhi, perché passino dalle tenebre alla luce e dal potere di satana a Dio» (At 26, 16-17).

 

È l’ora della fede! Di un nuovo impulso di fede, schietta, compatibile con la modernità, per nulla arretrata, sicura, ispiratrice di una vita buona e felice. Una fede carismatica, portata dallo Spirito, che sappia portare lo Spirito. 

 

Per questo non ci stanchiamo di desiderarLo, di invocarLo, di accoglierLo, di ricevere le Sue potenti novità.

 

Per questo gridiamo, all’unisono, con tutti i fratelli nella fede sparsi per il mondo:

 

Vieni, Spirito Santo!

 

Senza lo Spirito Santo l’evangelizzazione è come un fiume che ristagna.

Senza lo Spirito Santo la carità è come un fuoco senza calore.

Senza lo Spirito Santo la Parola è un verbo indeclinabile.

Senza lo Spirito Santo l’Eucarestia è un mistero impenetrabile.

Senza lo Spirito Santo l’altro non sarà mai prossimo.

Senza lo Spirito Santo il mondo si trasforma in inferno.

Senza lo Spirito Santo il paradiso rimane una realtà dimenticata.

Senza lo Spirito Santo la Chiesa è come una madre senza amore.

 

Vieni, Spirito Santo!

 

A tutti buona Pentecoste!

 


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