In
occasione della Santa Pasqua, presso la Sede nazionale di via degli
Olmi, si è tenuto il tradizionale ritiro per i dipendenti delle
strutture del Rinnovamento nello Spirito Santo. Alla presenza di don
Guido Pietrogrande, Salvatore Martinez, Mario Landi,
Marcella Reni, Dino De Dominicis, Paolo Zunino, si
è rivissuto il cammino della Croce, la Via del dolore che porta alla
salvezza.
«Nella
nostra vita sperimentiamo il frutto del sacrificio di Gesù – ha così
introdotto il tempo del ritiro il presidente Martinez – pur non
conoscendo quanto questo sacrificio gli sia costato. Grazia e
consolazione sono i frutti che dobbiamo ottenere dalla Via Crucis».
Lungo la via del dolore non c’è spazio per un pianto di disperazione e
di chiusura in se stessi. «”Fare lutto” non significa piangere un uomo
morto ma partecipare del dolore e della sofferenza di questo mondo – ha
proseguito Martinez. Quando le nostre lacrime sono le lacrime del mondo,
alla grazia e alla consolazione si aggiunge la preghiera di Gesù Cristo.
La Via Crucis non è un cammino disperato ma è il cammino di chi va
incontro alla grazia, alla gloria: il passaggio della Croce porta dalla
morte alla vita». A conferma di queste parole, il Presidente RnS ha
letto un brano tratto dal profeta Zaccaria: «Spanderò sulla casa di
Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo Spirito di grazia e di
supplicazione; essi guarderanno a me, a colui che essi hanno trafitto, e
ne faranno cordoglio come si fa cordoglio per un figlio unico, e lo
piangeranno amaramente come si piange amaramente un primogenito» (cf 12,
10).
Prima
di ripercorrere il cammino compiuto da Gesù fino al Calvario, don Guido
Pietrogrande ha fornito alcune indicazioni su questa particolare Via
Crucis, composta eccezionalmente da quindici stazioni. «Le stazioni sono
le tappe di un cammino che vuole ricordare Gesù che ha attraversato le
strade del mondo con la Croce. Una Croce che vediamo contrassegnata dal
colore rosso per indicare la vittoria: Gesù è passato attraverso la
prova e ha vinto la prova, la morte. Proprio perché Cristo è risorto,
aggiungiamo questa ulteriore tappa al suo cammino: con la sua
risurrezione noi possiamo vivere una vita nuova, la vita dei salvati. E
una vita eticamente esemplare dipende proprio dal fatto che Cristo ci fa
vivere in un modo nuovo: donandoci lo Spirito Santo, egli ci dona una
legge nuova, la legge della libertà. Cristo risorto cammina con noi, e
in questo anticipo di risurrezione, che è la potenza del Padre, è al
nostro fianco».
La
meditazione delle singole stazioni è stata affidata ai dipendenti delle
strutture RnS, alcuni dei quali hanno preparato una riflessione sulle
tappe della Via Crucis. La quindicesima stazione ha, invece, segnato il
“passaggio” della Pasqua: attraverso l’ingresso nella Cappella della
Sede nazionale si è simboleggiato la fine dell’attesa, della notte che
precede la risurrezione, quando «la vita rifiorisce perché non si viva
“in qualche modo” ma si viva da cristiani “vitali”», come ha
sottolineato don Guido. Per accogliere questo nuovo tempo, dopo un
intenso momento di preghiera, di lode e di ringraziamento per quanto il
Signore ha compiuto e continuerà a fare nel Rinnovamento, don Guido ha
benedetto ciascuno dei presenti, segnandolo con l’olio sacro profumato
col nardo: un segno particolarmente toccante nel suo significato più
profondo e per il fatto che proprio questo olio era quello usato da p.
Matteo La Grua, tra i padri fondatori del RnS ricordati nel corso della
giornata. Dinanzi a Gesù Eucaristia, ciascuno dei presenti ha così
rinnovato l’affidamento a Dio della propria vita e del servizio nella
Chiesa attraverso il RnS.
Elsa De Simone