Come non ringraziare lo
Spirito Santo per il Pontefice magno che ha salutato due millenni
di
storia cristiana! La riconoscenza si fa stupore inesausto se si
considera il “passo profetico”, ostinato e impavido, di Giovanni Paolo
II, un cammino al quale il Papa non ha voluto far mancare la grande
famiglia dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità.
Giovanni Paolo II, Pontefice di nome e di fatto! L’anelito all’unità ha
contraddistinto questo venticinquennio; un papato che ha eretto “ponti
comunionali” in ogni direzione praticabile e al di là di ogni steccato
ideologico, quale tratto costante di docilità ai desideri dello
Spirito.
È in questo respiro che
s’inscrive la promozione e la valorizzazione dei “laici associati” nel
Magistero di Giovanni Paolo II che ha indicato i Movimenti come
luoghi pedagogici dello Spirito - dove il divario tra fede
professata e vissuta si fa breve - e come istanza comunionale e
missionaria dello Spirito, per il maggior bene della Chiesa
universale e a partire dalle Chiese particolari.
Quanto ascolto e
incoraggiamento abbiamo ricevuto per progredire nel dono della
reciprocità ecclesiale. Con la Pentecoste del 1998, poi, il cuore di
Giovanni Paolo ha dato vita ad una nuova stagione d’amore nella
Chiesa, un tempo in cui i
carismi
dello Spirito distinguono e non dividono la multiforme opera di
Dio. Giovanni Paolo II ha, così, inaugurato un “nuovo esodo”: il mondo
incredulo si piegherà alla potenza dello Spirito se carismi, ministeri,
uffici e vocazioni ecclesiali saranno credibili nella capacità di
procedere unanimi e concordi.
Il Rinnovamento nello
Spirito ha accolto con profonda convinzione questa sfida e per questa
via non mancherà di procedere. Grazie, Giovanni Paolo II! Seppure
inferma, la Chiesa è sempre più viva nella sua passione profetica e
inesausta nella sua volontà di dire e dare Cristo.