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RICORDO DI GIOVANNI PAOLO II
 

Sua Santità Papa Giovanni Paolo IIÈ il 22 ottobre 1978. Karol Wojtyla così si esprime nel giorno della sua prima omelia da Pontefice: “Aiutatemi, perché io vi possa servire”. In queste parole, rivelatrici del suo cuore di pastore e antesignane della Chiesa del Terzo millennio, provo a riassumere l’ineguagliabile passione di Giovanni Paolo II per l’umanità intera, la disarmante umiltà dei suoi gesti paterni, la sua indomita  audacia profetica nel riaffermare la verità su Dio, la verità sull’uomo.

 

Per il suo straordinario dinamismo carismatico Giovanni Paolo II è stato uno “speciale amico” del Rinnovamento, nel quale riconosceva una “speciale iniziativa dello Spirito Santo per il nostro tempo”. Si è amabilmente imposto alla nostra considerazione come un interprete ispirato, Sua Santità Papa Giovanni Paolo IIun animatore creativo e spirituale di tutte le molteplici speranze di rinnovamento che il Concilio Vaticano II aveva espresso. “Davvero è immagine e somiglianza di Cristo” mi sono sempre ripetuto nelle circostanze in cui ho avuto la grazia di incontrarlo e di “aiutarlo”.

 

“Rapitori del Regno”. Così ebbe a definirci nel 1980, in occasione della prima delle molteplici udienze private che ha concesso al Rinnovamento, fino al grande regalo dell’Omelia del Vespro di Pentecoste del 2004, in cui ha voluto promuovere il nostro progetto di adorazione eucaristica “Roveto Ardente”. Come dimenticare le sue lettere autografe che hanno cadenzato annualmente il nostro cammino e la realizzazione della nostra popolatissima Convocazione Nazionale a Rimini; un appuntamento al quale Giovanni Paolo II era spSua Santità Papa Giovanni Paolo IIecialmente legato e al quale ha contribuito in modo decisivo orientando le nostre scelte e guidandoci verso la maturità ecclesiale.

 

Almeno tre grati e personali ricordi non posso omettere. Due sono legati all’anno 1998 dedicato allo Spirito Santo: la “breve passeggiata” nel suo appartamento, al termine di un’udienza privata, in cui parlando del Rinnovamento sognavamo i “cittadini dello Spirito” per una “cultura della Pentecoste”; la Veglia con i Movimenti e le Nuove Comunità in cui il Papa ha “consacrato” il profilo “mariano”, carismatico, della Chiesa post conciliare e provocato una nuova stagione di amicizia fra noi diversi responsabili. Infine, lo scorso anno, al Vespro di Pentecoste, la commovente risposta di fede dei venticinquemila del Rinnovamento convocati, d’improvviso, e radunati in appena cinque giorni per sorreggere le mani stanche del Papa e con Lui invocare una nuova effusione dello Spirito. Un amore indimenticabile, per un Papa davvero indimenticabile, testardamente uomo e sempre prossimo nel segno della fede.

 

Salvatore Martinez

Coordinatore nazionale RnS

 

 


 

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