Città del Vaticano, 15-16 Ottobre 2011 PONTIFICIUM CONSILIUM DE NOVA EVANGELIZATIONE PROMOVENDA Nuovi evangelizzatori per la Nuova evangelizzazione «La Parola di Dio cresce e si diffonde» (At 12, 24) Dall’Aula del Sinodo
Con il primo incontro “Nuovi evangelizzatori per la nuova evangelizzazione” è stato inaugurato, a distanza di un anno dalla sua fondazione, il Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, desiderato espressamente da Benedetto XVI. Presentato il 21 settembre 2010 in forma motu proprio, il dodicesimo dicastero della Curia romana nasce con la promulgazione della Lettera apostolica Ubicumque et semper. Il 15 Ottobre scorso, nell’Aula del Sinodo in Vaticano, sono stati presenti i rappresentanti di 33 Conferenze episcopali e 115 realtà ecclesiali. Mons. Fisichella, presidente del Dicastero, ha subito chiarito l’obiettivo del Dicastero: «Bisogna offrire risposte adeguate all’attuale crisi spirituale che investe il mondo. E il metodo con il quale si desidera rispondere a tale chiamata è offrire un nuovo slancio missionario». Presentando gli ambiti della nuova evangelizzazione - la cultura, le migrazioni, la comunicazione, la famiglia, la liturgia, la politica e la pastorale ordinaria nelle parrocchie –, mons. Fisichella ha ribadito con forza che è giunto «il tempo di spalancare le porte e ritornare ad annunciare la risurrezione di Cristo di cui siamo testimoni». È iniziato così un tempo ben articolato di interventi, a cura di leader e responsabili di Associazioni e Movimenti, protagonisti indiscussi nello scenario della nuova evangelizzazione. Don Julian Carron, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, ha offerto una sottolineatura dell’ambito evangelizzazione e cultura. Per l’ambito dell’immigrazione, ha preso la parola Adriano Rocucci, della Comunità di Sant’Egidio. Per quanto concerne l’ambito dell’evangelizzazione e della comunicazione, relazione affidata alla brasiliana Luzia de Assis Santiago, cofondatrice di Cançao Nova. Kiko Arguello ha testimoniato per l’ambito evangelizzazione e famiglia, mentre Jean-Luc Moens della Comunità Emmanuel ha parlato dell’ambito dell’evangelizzazione nella Liturgia. Il presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo Salvatore Martinez ha avuto il compito di aiutare i presenti a riconsiderare l’ambito dell’evangelizzazione e della politica. Don Pigi Perini ha offerto una riflessione sull’ambito evangelizzazione e pastorale ordinaria, mentre la chiusura degli interventi del mattino è stata affidata a Franco Miano, presidente nazionale di Azione Cattolica. La sintesi conclusiva di mons. Octavio Ruiz Arenas, segretario del Pontificio consiglio, ha dato il via ai venti interventi di ulteriore condivisione degli altri leader presenti. Ciascuno ha potuto dare ragione della propria esperienza, e la suggestione e il sentimento comune scaturiti dall’ascolto attento dell’assemblea sono stati accomunati dalla consapevolezza che davvero nella Chiesa scorre un fiume di grazia sempre nuova, che ovunque giunge irriga e porta vita nuova e abbondante. Carmela Romano Essere evangelizzatori: un impegno che viene dalla fede Dopo il confronto mattutino tra gli addetti ai lavori impegnati nella nuova evangelizzazione, la ripresa pomeridiana è stata organizzata nell’Aula Paolo VI, dove è stato dato spazio alle testimonianze pubbliche e all’incontro del Papa con i nuovi evangelizzatori. Accolti dalla preghiera di indirizzo di mons. Fisichella, presidente del Pontifico consiglio per la nuova evangelizzazione, gli ottomila che si sono aggiunti ai 250 rappresentanti dei movimenti laici presenti in Vaticano già dal mattino hanno ascoltato le testimonianze di quattro esponenti del mondo cattolico: madre Veronica Berzosa, fondatrice e superiora del nuovo istituto di diritto pontificio Iesu Communio, lo scrittore Vittorio Messori, lo scienziato Marco Bersanelli, mons. Fabio Suescun Mutis, vice presidente della Conferenza episcopale della Colombia. Al termine delle testimonianze, spazio alla presentazione di un nuovo progetto di comunicazione, Aleteia (www.aleteia.org), un portale online attraverso cui testimoniare come la nuova evangelizzazione passi anche su internet, a partire da contenuti affidabili. L’esibizione di Andrea Bocelli ha preceduto l’arrivo del Pontefice: il Tenore ha eseguito quattro brani tratti dal repertorio classico di musica sacra. «La nuova evangelizzazione è una missione per tutti i presenti – ha esordito mons. Fisichella all’arrivo del Papa. Bisogna rendere visibile e comunicare la bellezza della fede, portare l’annuncio della fede in modo nuovo, con entusiasmo, ma sempre accompagnandolo con uno stile di vita credibile». Riprendendo il tema del Convegno, «La parola di Dio cresce e si diffonde” (At 12, 24)», il Santo Padre ha sottolineato la vicinanza con la prima comunità cristiana: «Viviamo della stessa linfa vitale – ha ricordato Benedetto XVI. Oggi come ieri il terreno può essere di chiusura: l’uomo contemporaneo è confuso e non riesce a trovare risposte agli interrogativi che albergano nel suo cuore. L’uomo non può eludere queste domande, e, invece, spesso viene allontanato a causa della ricerca di felicità effimere che lasciano tristezza e insoddisfazione. Eppure la parola di Dio continua a crescere e a diffondersi... Essere evangelizzatori non è un privilegio, ma un impegno che viene dalla fede». Elsa De Simone
Roveto ardente a Santa Maria Maggiore Ultimo appuntamento della giornata dedicata alla nuova evangelizzazione l’Adorazione eucaristica organizzata dal nostro Movimento. «Questo stesso giorno è un atto di evangelizzazione in sé». Con questa affermazione il card. Francis Bernard Law, arciprete della basilica papale di Santa Maria Maggiore accoglie gli intervenuti al Roveto ardente organizzato dal Rinnovamento nello Spirito Santo nell’ambito dell’evento “Nuovi evangelizzatori per una nuova evangelizzazione”. Riprendendo le parole dell’Enciclica promulgata da Paolo VI nel 1975, a dieci anni dalla chiusura del Concilio vaticano II, il Cardinale ha sottolineato che «evangelizzare è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda» e ricordando che l’insegnamento di Paolo VI non ha perso nulla del suo potere, ha esortato l’assemblea allo «studio orante di questo documento». Subito dopo la parola a Salvatore Martinez, che saluta affettuosamente il card. Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, presente all’Adorazione. Il Presidente del RnS, riferendosi ai disordini e alle violenze che hanno colpito Roma durante la giornata e alle conseguenti difficoltà vissute per raggiungere la Basilica ha ricordato il passo del Vangelo di Luca al capitolo 21 e ha aggiunto: «Abbiamo visto Roma in fiamme come i primi cristiani… e ora siamo in questo cenacolo con Maria per invocare una nuova Pentecoste», in questo Roveto ardente che accende l’unica fiamma giusta, quella dell’amore di Dio, della sua presenza. Martinez esorta gli intervenuti a intercedere «anche per questi uomini che protestano». A guidare il tempo forte di preghiera in questa meravigliosa Basilica che per i disagi vissuti vede una presenza ridotta di persone, insieme a Salvatore Martinez, ci sono Mario Landi, Bruna Pernice e Luciana Leone. Presenti Dino De Dominicis e Amabile Guzzo, del Comitato nazionale, diversi coordinatori regionali intervenuti all’evento e tanti anziani e fratelli del RnS. S’invoca il nome del Signore su tutte le categorie di persone, su ogni povertà: «Vogliamo chiedere che l’amore invada ospedali, carceri, luoghi di povertà». La consolazione di Gesù si china a riempire i cuori degli afflitti, di chi è solo, tradito. Si prega per la conversione dei cuori, delle famiglie, dei posti di lavoro, del mondo politico, delle comunità, della Chiesa perché si riscopra il volto di Gesù. S’invoca lo Spirito su tutte le forme di violenza e su ciò che offende la dignità dell’uomo. Infine il ringraziamento con l’impegno di portare nella preghiera quotidiana la nuova evangelizzazione invocata dal Papa e dalla Chiesa. Si aprono le porte della Basilica. Nella Piazza le auto della polizia sono ancora molte, l’aria è grave, pesante. Si esce dal “Cenacolo” di Santa Maria Maggiore pronti diffondere la Cultura di Pentecoste voluta dallo Spirito e invocata dal Papa. Elena Dreoni Delegazione RnS alla Messa del Papa per i nuovi evangelizzatori Domenica, 16 ottobre in San Pietro Il primo incontro internazionale promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova evangelizzazione sul tema “Nuovi evangelizzatori per la nuova evangelizzazione”, tenutosi a Roma, il 15 e 16 ottobre, si è concluso con la Santa Messa presieduta da Benedetto XVI nella Basilica di San Pietro. Il Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) ha accettato con entusiasmo l’invito ai vari eventi in programma. Alla Santa Messa hanno partecipato oltre mille fratelli e sorelle provenienti da varie Regioni. A guidare la delegazione RnS è stato il presidente nazionale, Salvatore Martinez; insieme alla moglie Luciana Leone, al coordinatore nazionale, Mario Landi; ai membri del Comitato nazionale di servizio: Dino De Dominicis, Amabile Guzzo e Carla Osella. Preseti anche alcuni coordinatori regionali, tra cui: Ignazio Cicchirillo (Sicilia); Lorenzo Pasquariello (Piemonte e Valle d’Aosta); Mario Cavalieri (Emilia Romagna); Alessandro Pantaleoni (Toscana); e i consiglieri nazionali Pippo Viola e Fulvio Dal Pozzo. I momenti vissuti insieme sono stati ricchi di grazie e emozioni: tre giovani del RnS hanno prestato servizio portando le offerte all’altare; Mario Landi e Luciana Lorandi (Segreteria Nazionale) hanno ricevuto la Santa Comunione direttamente dal Papa. Durante l’omelia il Pontefice ha comunicato un’importante notizia: “Proprio per dare rinnovato impulso alla missione di tutta la Chiesa di condurre gli uomini fuori dal deserto in cui spesso si trovano verso il luogo della vita, l’amicizia con Cristo che ci dona la vita in pienezza, vorrei annunciare in questa Celebrazione Eucaristica che ho deciso di indire un ‘Anno della Fede’”. Questo anno, che inizierà l’11 ottobre 2012, nel 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, e terminerà il 24 novembre 2013, Solennità di Cristo Re dell’Universo, ha spiegato “Sarà un momento di grazia e d’impegno per una sempre più piena conversione a Dio, per rafforzare la nostra fede in Lui e per annunciarlo con gioia all’uomo del nostro tempo”. Dopo un accorato e gioioso saluto ai presenti, il Santo Padre ha commentato le letture. Per la prima, tratta dal libro del profeta Isaia, ha evidenziato come questa dia “il senso teologico della storia: i rivolgimenti epocali, il succedersi delle grandi potenze stanno sotto il supremo dominio di Dio; nessun potere terreno può mettersi al suo posto”. “La teologia della storia - ha affermato il Pontefice - è un aspetto importante, essenziale della nuova evangelizzazione, perché gli uomini del nostro tempo, dopo la nefasta stagione degli imperi totalitari del XX secolo, hanno bisogno di ritrovare uno sguardo complessivo sul mondo e sul tempo, uno sguardo veramente libero, pacifico, quello sguardo che il Concilio Vaticano II ha trasmesso nei suoi Documenti, e che i miei Predecessori, il Servo di Dio Paolo VI e il Beato Giovanni Paolo II, hanno illustrato con il loro Magistero”. Per la seconda lettura, la Prima Lettera ai Tessalonicesi, Benedetto XVI ha precisato che si tratta “della lettera più antica a noi pervenuta del più grande evangelizzatore di tutti i tempi, l’apostolo Paolo” in cui si evidenzia “che l’annuncio deve essere sempre preceduto, accompagnato e seguito dalla preghiera”. “Ogni missionario del Vangelo deve sempre tenere presente questa verità: è il Signore che tocca i cuori con la sua Parola ed il suo Spirito, chiamando le persone alla fede e alla comunione nella Chiesa” ed ancora “L’evangelizzazione, per essere efficace, ha bisogno della forza dello Spirito, che animi l’annuncio e infonda in chi lo porta quella ‘piena certezza’ di cui parla l’Apostolo”. Soffermandosi sul Vangelo che parlava del confronto tra Gesù, i farisei e gli erodiani sulla legittimità del tributo a Cesare, il Papa ha commentato: “Gesù, in effetti è veritiero e insegna la via di Dio secondo verità, e non ha soggezione di alcuno. Egli stesso è questa ‘via di Dio’, che noi siamo chiamati a percorrere”. Il Papa ha poi proseguito: “I nuovi evangelizzatori sono chiamati a camminare per primi in questa Via che è Cristo, per far conoscere agli altri la bellezza del Vangelo che dona la vita. E su questa Via non si cammina mai soli, ma in compagnia: un’esperienza di comunione e di fraternità che viene offerta a quanti incontriamo, per partecipare loro la nostra esperienza di Cristo e della sua Chiesa. Così, la testimonianza unita all’annuncio può aprire il cuore di quanti sono in ricerca della verità, affinché possano approdare al senso della propria vita”. Avviandosi alle conclusioni, il Santo Padre ha salutato i presenti come “i protagonisti dell’evangelizzazione nuova che la Chiesa ha intrapreso e porta avanti, non senza difficoltà, ma con lo stesso entusiasmo dei primi cristiani” affidandoli alla Vergine Maria, “che non ebbe paura di rispondere ‘sì’ alla Parola del Signore e, dopo averla concepita nel grembo, si mise in cammino piena di gioia e di speranza” esortandoli ad imparare “dalla Madre del Signore e Madre nostra ad essere umili e al tempo stesso coraggiosi; semplici e prudenti; miti e forti, non con la forza del mondo, ma con quella della verità”. Antonietta Oriolo |