La coppia: reciprocità
nella diversità, complementarietà nel pensiero e nelle azioni, docilità
alla mutua sottomissione. La famiglia: nucleo della società civile.
Sono i temi trattati domenica pomeriggio a Loreto, al Centro Giovanni
Paolo II, in un incontro regionale voluto dai ministeri dell’impegno
sociale e per la famiglia del RnS nelle Marche. Tra gli ospiti, i
coniugi Danese, docenti di filosofia all’Università di Chieti. Un
approccio antropologico, il loro, che individua già nella natura umana e
sociale, ancor prima della nascita del cristianesimo, l’iscrizione
dell’idea di famiglia. Ma oggi, di fronte alle “tante forze che lavorano
contro” tale categoria, bisogna “rimotivare” la necessità della sua
esistenza, apprendendo un nuovo linguaggio che tenga ben saldi i
contenuti.
I coniugi Danese, mostrando
tra di loro una perfetta armonia dialogica e di pensiero, elencano i
tratti che, pur presenti in entrambi, caratterizzano la donna e l’uomo.
Tratti che hanno il proprio lato corruttibile. Fra gli elementi femminili,
la cura del fragile, la trasgressione delle regole, in difesa, spesso, di
leggi non scritte se non nella coscienza, il volto positivo del dolore,
che trova il suo archetipo nel parto, “segno di morte e di resurrezione”,
unità inscindibile di dolore e gioia. Più propri del maschile sono invece
la stima di sé, la tendenza a combattere il limite e la capacità di
affrontare il rischio, che incontra nella spavalderia la sua
degenerazione. E domenica, a parlare della necessità, nel nostro Paese, di
politiche familiari adeguate, il presidente del Forum delle associazioni
familiari delle Marche, Andrea Speciale. “Il nostro obiettivo
– spiega – è far capire che il rilancio della società non può
passare se non attraverso la famiglia”. Si tratta di un complesso
lavoro di confronto con Parlamento, Regioni e Comuni, per sollecitare
concrete iniziative di promozione e sostegno. E il Rinnovamento nello
Spirito Santo? Deve inserirsi nella battaglia – come spiega il direttore
generale Luca Marconi – partendo dalle categorie e dai criteri di
discernimento ecclesiali, promuovendo azioni concrete di aiuto ai nuclei
familiari, muovendosi verso la crescita della “sensibilità comunitaria” a
questa tematica.
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