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VII Incontro Nazionale di Fraternità dei Comitati Regionali
Conclusioni di Salvatore Martinez e omelia di Mons. D’Ambrosio

 


 Clicca per ingrandire...Il Coordinatore  Nazionale, Salvatore Martinez, nella Relazione conclusiva, commentando Rm.12,2c (“Per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto”), ha ribadito che la fraternità è uno dei fini più belli del Rinnovamento: stare insieme, vivere nella unità e comunione. Questa è la volontà di Dio e le guide profetiche dello Spirito non vanno disattese.

Amare la Parola, amare la Chiesa, amare la Dottrina, amare i carismi dello Spirito: questi i tratti distintivi del servo di Dio.  E Gesù è un padrone esigente.

 

Ha poi indicato sette modalità per capire come Dio vuole che siamo:

  1. serviamo con sollecitudine e sfatiamo l’arrendevolezza della gente comune che dice “ma chi te lo fa fare?"

  2. Smettiamo di preoccuparci e gettiamo in Dio ogni affanno, così che possa prendersi cura di noi. Il preoccuparsi non è della fede. La categoria evangelica si chiama”distacco”: tutto viene e tutto appartiene a Dio.

  3. Affidarsi a Dio significa sapere che Gesù risolve i problemi prima che diventino tali(Cf.Mt5,25) le soluzioni sono sempre quelle evangeliche, mai lesive della dignità del fratello.

  4.  La potatura di Dio è per la santificazione, perché è un atto d’amore; anche la potatura dei nostri fratelli deve produrre lo stesso esito.

  5. Essere radicati in Cristo significa produrre solo frutti buoni(Cf. Mt.7,17)

  6. La parabola del “figliol prodigo”, ci fa comprendere che Gesù dà tutto se stesso e lascia tutto per arricchire il servo . Anche noi dobbiamo vivere in piena condivisione con i nostri fratelli, senza paura.

  7. Gesù fu libero fino alla morte: fu sempre segno di contraddizione, ”politicamente scorretto”, ma libero: non gli interessava l’opinione del mondo ma il progetto di Dio e la sua libertà derivava dalla sua perfetta adesione a Dio che è Verità.

Pertanto:

 

“Dobbiamo dunque mobilitare tutte le nostre energie per essere servitori. Non parliamo ai nostri fratelli di servizio. SERVIAMO!

Se serviamo i nostri fratelli, il loro potenziale d’amore si svilupperà all’infinito e diventeranno capolavori di Dio.

Madre Teresa di Calcutta diceva: Gesù farà grandi cose , se gliele lasciamo fare e se non interferiamo.

E ricordiamo soprattutto che il nostro ministero si fonda sull’umiltà e non sull’orgoglio”.

 

Clicca per ingrandire...La Celebrazione Eucaristica conclusiva è stata presieduta da S.E. Mons. Domenico D’Ambrosio, vescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo. Nell’omelia, Mons. D’Ambrosio  si è soffermato sulla figura di Giovanni Battista”voce di uno che grida nel deserto”.

Ne riportiamo di seguito una breve sintesi.

“Convertitevi!: l’apertura al Dio che salva non può rassicurarci ma chiede radicale inversione di rotta, disponibilità a cambiare i nostri progetti, ad abbandonare le nostre sicurezze.

Svuotare i ricchi, umani accumuli: è quanto ci chiede il Dio che viene. Quanta fatica nell’abbandonare i propri averi!

Preparate la via del Signore: non siamo attendisti comodi e passivi ma riconosciamo il passo del Signore. Questa strada acquista un nome nuovo: è via santa che dobbiamo percorrere nella quotidiana ferialità.

La provocazione, la sfida è proprio la santità: raddrizzate i suoi sentieri!

I percorsi devono scegliere la via della pazienza e della carità.

Il Signore ci attende ora sull’Oreb dove siamo chiamati ad adorare, ascoltare, intercedere.

E’ questa la testimonianza della veridicità del cammino del Rinnovamento. Siate perciò fedeli alla consegna affidatavi dal Santo Padre”.    


 

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