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III Convocazione Regionale dell'Emilia Romagna

Pieve di Cento (BO), domenica 16 novembre 2003

 

Locandina dell'incontroSentiamo ancora, dentro di noi, salire la gioia e il ringraziamento a Dio per quanto ha operato domenica 16 novembre 2003 durante la Convocazione Regionale.

Il soffio del suo Spirito è passato in mezzo all’assemblea, invocato da una preghiera comunitaria infiammata da due stupendi testimoni quali Padre Francesco Carlino e Frère Jean de la Croix.

Lo Spirito che è passato ha sconvolto ogni progetto superando ogni aspettativa, lo stesso programma della Convocazione è stato stravolto ma questo a lode e gloria di Dio. Durante tutta la mattinata e poi anche nel pomeriggio è stato tutto un susseguirsi di liberazioni, di guarigioni sia fisiche che spirituali. Diversi fratelli sono caduti nel riposo dello Spirito, altri hanno avuto guarigioni dai ricordi, altri infine hanno fatto esperienza della Grazia guaritrice del perdono.

Abbiamo sperimentato ciò che S. Paolo diceva nella prima lettera ai corinzi ( 1 Cor. 2, 4-5): “La mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.”

Il tema della giornata era tratto dagli Atti degli Apostoli (At. 2, 29): “…ed ora, Signore concedi ai tuoi servi di annunciare con franchezza la tua parola.”

Padre Francesco Carlino, nell’insegnamento, ci ha parlato di Saul che si era recato, quando ancora era un giovane pastore, da Samuele perché gli risolvesse il problema di ritrovare le sue asine che si erano smarrite. Il profeta invece gli rivela il progetto che Dio ha su di lui. Anche noi spesso ci presentiamo a Dio perché ci risolva i nostri piccoli problemi, ma il Signore ha per noi progetti più grandi, vuole darci molto di più, vuole farci diventare pietre vive per l’edificazione del suo Regno.

A fine mattinata è stato dato a tutti i coordinatori di gruppo il mandato per una nuova evangelizzazione, consegnando a ciascuno il Vangelo da annunziare, un cero acceso simbolo della luce da portare a ogni uomo e la Croce come segno dell’offerta della propria vita.

                                      Per il Comitato Regionale di Servizio dell'Emilia Romagna

                                                                   Mario Cavalieri


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