L’equilibrio
dell’umiltà, lo splendore della purezza, il coraggio dell’obbedienza.
Sono le armi segrete di Maria; le armi che devono essere di ogni
cristiano. La XXXIII Conferenza nazionale animatori si chiude nel giorno
della festa dell’Immacolata Concezione e don Guido Pietrogrande, che
presiede la Celebrazione eucaristica dell’8 dicembre, non può non
indicare all’assemblea l’esempio della Vergine, le cui armi sono
«spuntate per il mondo ma promessa di vittoria per il cristiano».
Umiltà, purezza e
obbedienza, dunque. L’umile – spiega il Consigliere spirituale RnS – è
l’uomo equilibrato, che usa i carismi con riconoscenza verso Dio. Poi,
la battaglia della purezza, una battaglia da vincere: «In un tempo di
tenebra – continua – deve essere puro il consacrato, devono essere puri
gli sposi e i giovani; in un mondo in cui tutto è malizia, la purezza ci
porta a essere prudenti e ci dà il coraggio di combattere». Infine,
l’obbedienza e la forza che essa porta con sé: «Ci vuole coraggio per
accettare di candidarsi, e per ritirarsi – dice don Guido parlando agli
animatori –; coraggio nel fare un passo in avanti e nel fare un passo
indietro. In un mondo di disobbedienti, l’obbediente
sarà
irriso ma riporterà la vittoria. Perché nell’obbedienza le ragioni dello
Spirito trionfano».
Alla fine dell’omelia, don
Guido Pietrogrande si rivolge alla Vergine, invocando per il
Rinnovamento il suo stesso coraggio di obbedire, quello che compare nei
tanti «eccomi» da lei pronunciati. Un coraggio necessario, «perché
grande è la lotta, e noi siamo deboli, superbi, neghittosi, incapaci di
zelo».
«Oggi la Grazia ha toccato
la nostra vita», ha concluso il Consigliere spirituale RnS, deponendo
simbolicamente il bacio del Rinnovamento tutto sulla mano della statua
della Vergine.
Lucia Romiti