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I tuoi peccati sono perdonati

Sintesi dell'omelia di S.E. mons. Francesco Pio Tamburrino

 

Clicca per ingrandire...“Colui che deve venire è il Dio forte, il Dio che salva gli uomini dai loro peccati, il Dio che guarisce gli uomini da tutte le sue infermità, da quelle fisiche e da quelle morali”.

Così esordisce nell’omelia, presiedendo la Celebrazione eucaristica della terza giornata di Conferenza, mons. Francesco Pio Tamburrino, arcivescovo di Foggia-Bovino, vicepresidente della Conferenza episcopale pugliese e membro della Commissione episcopale per la liturgia. Con questa consapevolezza, continua, “la nostra attesa non resta un generico anelito verso la liberazione; ma concreta certezza che il Signore viene a salvarci”.

Commentando la Parola che la liturgia odierna propone (cf Lc 5,17-26), l’Arcivescovo mette in rilievo come Gesù Clicca per ingrandire...incontri, nella casa dove stava insegnando, non solo il paralitico, fatto arrivare davanti al Maestro “dall’audacia della fede e dalla compassione dei suoi amici” ma anche una folla che identificava, secondo la mentalità farisaica del tempo, la malattia con il peccato. “Gesù quindi, toglie il peccato, guarisce la malattia, e scalza il pregiudizio della gente”, asserisce mons. Tamburrino.

È “lo Spirito Santo che dimora permanentemente in Gesù a farlo operare in maniera divina”, prosegue l’Arcivescovo spiegando all’assemblea come “tutta l’esistenza terrena di Cristo sia stata posta dal Padre sotto l’influsso diretto dello Spirito Santo”. Ma quale effetto ha prodotto la guarigione del paralitico? Un “duplice inno di lode: Clicca per ingrandire...quello dell’uomo guarito e quello della folla” che glorificava Dio per le meraviglie compiute.

“L’unica opera che Dio chiede a noi è la fede”, sottolinea l’Arcivescovo, spiegando ai partecipanti come la via maestra per la salvezza sia la fede.

Un ulteriore elemento introdotto dal Vicepresidente della Conferenza episcopale pugliese, è quello del carattere comunitario della fede; mons. Tamburrino infatti, commentando i passi del giorno, fa riferimento agli uomini che calarono il paralitico, insieme al suo lettuccio dal tetto della casa.

“Nella comunità cristiana continua l’azione terapeutica di Cristo”, prosegue mons. Tamburrino, sottolineando come la Chiesa, Corpo di Cristo, rappresenti il luogo privilegiato dell’incontro con lui e della remissione dei peccati, offrendo “il rimedio della parola di Dio”.

Concludendo, l’Arcivescovo invita i partecipanti a vivere il tempo dell’Avvento nell’attesa del “Medico” al quale “scioglieremo il nostro inno di lode”.

Francesco Storino