Apre
il simposio dedicato al progetto “Sicomoro” per l’evangelizzazione nelle
carceri, Salvatore Martinez, presidente nazionale del Rinnovamento nello
Spirito Santo. Dopo un’esperienza che dura ormai da sette anni, nel Polo
d’eccellenza di promozione umana e della solidarietà “Mario eLuigi
Sturzo”, in cui si è consolidato un progetto che mira al recupero
integrale della dignità umana dei carcerati e delle loro famiglie, nasce
in Italia, mediante un accordo quadro stipulato con il Ministero della
Giustizia, il progetto “Sicomoro” ampiamente sperimentato da Prison
Fellowship International, la più importante organizzazione cristiana a
sostegno dei detenuti, già presente in 105 stati e che conta uno staff
di cinquecento persone e centomila volontari.
Presidente
italiano di Prison Fellowship International è Marcella Reni, anche
direttore del Rinnovamento nello Spirito Santo, la quale spiega che il
progetto “Sicomoro” mira a far identificare i detenuti con le vittime
per far loro comprendere il danno causato e, contemporaneamente, a far
comprendere a chi ha subito il crimine la storia di chi l’ha commesso.
Lo scopo fondamentale è quello di sanare le ferite e spezzare le catene
con cui satana lega a sé sia i prigionieri che le vittime in modo che
gli tornino a sentire la speranza di essere riscattati e gli altri
aprano il loro cuore al perdono.
Chi potrà collaborare in
questo progetto? Chi ama ed è capace di non avere pregiudizi, e sa fare
memoria delle parole del vangelo di Matteo con cui Gesù ci ricorda: «Ero
in carcere e siete venuti a trovarmi » (Mt 25, 36b).
Più del 70% dei
prigionieri che si trova attualmente in carcere ha già scontato una pena
e ritornerà a delinquere, afferma Ronald W. NikkeI, presidente mondiale
di Prison Fellowship International, che ha portato con grande passione
numerose testimonianze a sostegno del progetto “Sicomoro”. Recentemente,
in Inghilterra, il Progetto è stato soggetto a uno studio ed è risultato
il metodo più efficace tra i progetti carcerari per il recupero dei
detenuti e il loro reinserimento nella società.
Al termine del
Simposio l’intera assemblea ha invocato lo Spirito Santo affinché il
Signore ne aiuti e ne sostenga la realizzazione; la Parola pronunciata è
risuonata come una profezia: «Chiamerò mio popolo quello che non era mio
popolo e mia amata quella che non era l'amata. E avverrà che, nel luogo
stesso dove fu detto loro: "Voi non siete mio popolo", là saranno
chiamati figli del Dio vivente» (Rm 9, 25-26).
Anna Pugliese