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"La nostra battaglia... è contro i dominatori

di questo mondo tenebroso"

Sintesi della relazione di approfondimento

 

“Se pensi che per sfuggire a satana sia sufficiente credere nell'esistenza di Dio, ti sbagli. Anche satana crede che Dio esiste”. Con questa sfida lo scrittore Saverio Gaeta ha introdotto la relazione mattutina sul tema “La nostra battaglia... è contro i dominatori di questo mondo tenebroso” (Ef 6,12).

Clicca per ingrandire...Le insidie e le sfide di oggi rendono la nostra una fede sempre combattuta. «Da decenni – ha commentato Gaeta – anche il Rinnovamento ha mostrato una forte sensibilità su che cosa voglia dire il combattimento spirituale, talvolta subendo persino – all'interno e all'esterno della comunità ecclesiale – giudizi sgradevoli e certamente poco aderenti ai fatti».

Come ha ripetuto più volte il Papa Benedetto XVI c'è oggi una “dittatura del relativismo” che ci impone di credere e di affermare che non esiste la verità: non c'è dunque un vero criterio per distinguere bene e male. «Nella storia dell'Europa – ha denunciato nella sua riflessione il sociologo Massimo Introvigne – il peccato originale si è manifestato nelle ideologie che hanno progressivamente scristianizzato quello che era un mondo cristiano fatto di legami religiosi, politici, economici e morali». La sequenza dell'allontanamento dell'Occidente dalla verità cattolica è descritta in un celebre discorso di Pio XII nel 1952. Tre tappe corrispondono alla negazione della Chiesa: «Cristo sì, Chiesa no. Poi: Dio sì, Cristo no. Finalmente il grido empio: Dio è morto; anzi: Dio non è mai stato» (Pio XII – 1952). Viene negata la continuità della missione di Gesù Cristo nell'unica Chiesa cattolica e anche se Dio c'è ne sappiamo pochissimo e certamente non si è incarnato in Gesù Cristo. Da qui nascono gli orrori della modernità che vorrebbero sostituire il cristianesimo incidendo sulla società, la politica e le ideologie. Questo processo porta a una cultura e perfino Clicca per ingrandire...a religioni o spiritualità senza Dio come la New age e il comunismo. «E non mancano neppure cristiani, perfino teologi cattolici, sedotti dalle ideologie. L'umanità – ha rilevato Introvigne nella sua lucida analisi – pretende di essere l'unica produttrice di se stessa. Ma l'uomo e la società non si sono fatti da soli. Sono stati creati da Dio. Questo genera grande sofferenza.

La tentazione anticristiana dell'autodeterminazione non sorge spontanea nel cuore dell'uomo ma è prodotto dall'ideologia peggiore di tutte: la tecnocrazia che vede la tecnica come potere ideologico. Pretende di dirigere i processi sociali in nome di una modernità svincolata dai limiti che la religione e la morale vorrebbero opporre alla scienza. La vera minaccia è il campo privilegiato della bioetica in cui emerge la questione fondamentale: se l'uomo si sia prodotto da se stesso o se egli dipenda da Dio».

In questo itinerario non manca il ritorno alla magia, vecchio nemico della religione che progetta una volontà deviata che snatura l'esperienza religiosa cristiana: la Chiesa, Gesù Cristo, Dio e la morale.

Un richiamo ai “peccati personali” è stato fatto da fra Benigno, francescano ed esorcista, nel suo intervento più orientato allo sfondo ecclesiale e pastorale. «Sommandosi nella singola persona e nella società – ha spiegato fra Benigno– questi peccati danno luogo alle 'strutture di peccato', le quali, pur create dall'uomo, si rivoltano contro di lui, coinvolgendolo in ulteriori peccati personali». Ma le scelte peccaminose dei singoli sono frutto soltanto ed esclusivamente dell'uomo? «Molto dipende – ha proseguito fra Benigno - dalla concupiscenza presente in noi, ma la Parola di Dio ci fa sapere che all'origine c'è il peccato di satana che ha portato all'umanità male, mali e malattie che manifestano il mysterium iniquitatis. Spesso dietro le stesse strutture di peccato ci sono i dominatori del mondo che sono il diavolo e i demoni i quali attraverso la tentazione fanno da amplificatori nel provocare tra gli uomini il peccato e le sue strutture. Il diavolo, perfido e astuto incantatore, ha agito, agisce e agirà sempre così”.

Clicca per ingrandire...Questo non significa, però, che ogni peccato sia direttamente dovuto ad azione diabolica, ma è anche vero che chi non vigila con rigore morale si espone all'influsso del male che rende problematica l'alternativa della nostra salvezza. Questa azione straordinaria del diavolo e dei demoni procura, in particolare, dei mali all'uomo sia a livello personale con l'infestazione diabolica, la vessazione e la possessione, sia a livello ecclesiale con particolari forme di avversione e persecuzione nei confronti della Chiesa. L'azione ordinaria del diavolo è invece costituita dalla tentazione con la quale induce l'uomo, con atto libero e personale, al peccato per staccarlo da Dio e portarlo alla dannazione eterna. «Questo peccato – ha affermato il Frate – si oppone al progetto salvifico di Dio offrendo una prospettiva di sofferenza eterna, distruggendo la vita divina donataci da Dio nel Battesimo che ci rende figli di Dio e fratelli di Gesù».

Da questa analisi emerge l'importanza del combattimento. Una lotta cui fa seguito una vittoria, in una strategia di difesa e di attacco. La difesa decisiva dell'invisibile nemico è la grazia. «Vivere in grazia – ha concluso fra Benigno – comporta una vita vissuta in profonda amicizia e obbedienza amorosa con Dio. Questa è l'armatura di Dio. A questo si aggiunge una strategia di attacco che ci permette di collaborare con Gesù per distruggere le opere del diavolo, primo fra tutte il peccato che è in noi. È Cristo Gesù che da povero stende la mano su di te per dirti che ha bisogno della tua lotta contro il maligno. Non deludiamo le Sue aspettative e diciamo sì al Padre celeste».

Laura Gigliarelli