Al termine della preghiera
comunitaria carismatica è il Presidente del RnS, Salvatore Martinez,
che introduce S.E. mons. Anton Cosa, Vescovo di Chisinàu, giunto
dalla Moldova in visita pastorale per partecipare ai lavori di questa
XXXIII Conferenza Nazionale Animatori.
Richiamandosi
a quanto era stato suscitato dal Signore nel corso della preghiera,
Martinez decide di esprimere davanti all’assemblea quanto aveva in animo
di comunicare in privato a S.E. Mons. Anton Cosa: «Signore, voglio
inginocchiare questo Movimento davanti a questo Vescovo per tutto ciò
che non abbiamo potuto e saputo fare per il popolo di Moldova». In
questo paese, continua il Presidente, solo lo 0,7% della popolazione è
cattolica, pur essendo ad un’ora e mezza di distanza da Roma. Eppure
anche lì è Pentecoste. «Dobbiamo fare di più. E’ con questi sentimenti
che vogliamo accogliere questo nostro Vescovo, Padre Antonio».
S.E. Mons. Anton Cosa
saluta l’assemblea con l’esortazione «Alleluia! Gesù è il Signore» ed
esprime subito i suoi sentimenti di viva gratitudine al Signore per
quello che il Rinnovamento nello Spirito è per la Chiesa e per quello
che ognuno dei partecipanti alla conferenza è per la Chiesa. Il Vescovo
ringrazia Dio per «quel che ha mosso i vostri cuori ad abbracciare la
mia piccola Chiesa di Moldova».
S.E. Mons. Cosa prosegue
raccontando all’assemblea di quanto per lui, che non è della Moldova,
sia stato forte il cambiamento nel passare dalla sua diocesi di origine,
in cui le Messe si susseguono una dietro l’altra per poter accogliere i
tanti fedeli che desiderano parteciparvi, dalla sua famiglia di 8
fratelli, di cui 3 sacerdoti, in un paese in cui non c’era quasi niente,
se non un piccolo seme che il Signore non fa mai venire meno.
In questo paese, che è il
più povero paese europeo, sono migliaia le mamme, prosegue il Vescovo,
che lasciano i loro bambini in cerca di pane per i loro figli. Eppure
c’è speranza. Nella grande povertà, che può essere testimoniata da
quelli che ci sono stati, a cominciare «dai miei carissimi amici del
Comitato», sono tanti che stanno facendo il loro dovere. C’è la Caritas,
c’è la formazione, ma c’è grande povertà di evangelizzazione.
Il Vescovo di Chisinàu
ricorda davanti all’assemblea di quando è stato presso la sede del
movimento, in via degli Olmi; rimasto in preghiera per alcuni giorni ha
capito che «qui c’è qualcosa di sicuramente divino».
«Posso testimoniare
che siete un popolo di un corpo ed un’anima. Quasi mai mi capita di fare
queste esperienze di unità. Ma ho la speranza che la Chiesa tutta sarà
così, oggi o domani».
Il progetto “Implantatio
Ecclesiae” in Moldova è nato in via degli Olmi, continua il Vescovo, è
stato benedetto da Giovanni Paolo II ed è stato ufficializzato da Ruini
e «credo che il Signore ci farà capire e realizzare questo piano». Dice
di essere venuto con questa speranza e, nel ringraziare il Signore per
questo progetto, chiede di non smettere. Pur cosciente che anche in
Italia servono tanti mezzi e persone richiama la bellezza di volersi
impegnare anche per avviare la Chiesa di Moldova. In tanti sono già
venuti in Moldova e c’è un elenco di persone laiche che si sono offerte
e stanno aspettando di venire. Mi pare, confida il Vescovo, che manchino
sacerdoti. Chiede di pregare perché il Signore mandi in Moldova un
sacerdote che «senta come voi, uno dei vostri sacerdoti». Lui così
riceverà mille volte di più. «Don Angelo, Don Guido, Don Piero, Don
Fulvio, siete tutti candidati» scherza provocatoriamente il Vescovo e
racconta di come dopo la presenza di alcuni giorni di Don Fulvio in
Moldova la gente ora sorride e dice spesso “Alleluia”.
«Noi non siamo due realtà,
ma una sola» conclude il Vescovo di Chisinàu.
Sandro Gallo