Formati
dalla Parola, servitori della Parola. La sessione pomeridiana della
seconda giornata della Conferenza animatori è dedicata al Progetto
unitario di formazione (PUF). «La formazione è necessaria perché il
Rinnovamento progredisca secondo il progetto di Dio», ha detto il
direttore Marcella Reni, ricordando
l’origine e gli obiettivi del PUF, che risponde a un impegno sostenuto
da Giovanni Paolo II prima e da Benedetto XVI poi. Si tratta di una
formazione «pensata per consolidare la fede all’interno dei gruppi e
delle comunità». Tutti sono chiamati alla formazione, non durante
l’incontro di preghiera, ma in un secondo incontro. E per aiutare gli
animatori a svolgere questo compito, sono state predisposte delle schede
formative che partendo dalla Parola, portano alla verifica del cammino
di conversione nel gruppo.
Tre
i livelli individuati dal Progetto unitario di formazione: livello di
Base, di Crescita, di Approfondimento. Responsabile del livello base,
Maria Tortonese, che ha ricordato le tre aree formative che lo
compongono: la preghiera comunitaria carismatica; il seminario
di vita nuova nello Spirito; la vita comunitaria. Sono
i tre pilastri che definiscono l’identità carismatica, che sostengono un
incontro nuovo con Gesù. Fare memoria di questo cammino e di questa
realtà personale e comunitaria è fondamentale.
Responsabile
del livello di crescita, Sebastiano Fascetta, membro del
Consiglio nazionale del RnS. In questo ambito possiamo considerare – ha
detto – tre argomenti, idealmente tre pilastri del percorso. Il primo:
alla scuola di Gesù discepolato carismatico, che aiuta a
sostenere nel discepolo l’identità carismatica seguendo la pedagogia di
Gesù che chiama, istruisce e manda.
I temi essenziali di
questo percorso sono “l’ascolto” che spiega come partendo dalla
preghiera si arriva a far crescere nel discepolo il desiderio di
approfondire e meditare la Parola; “la vita nello Spirito” che descrive
il percorso che conduce dalla dimensione spirituale alla dimensione
umanizzante mediante l’opera dello Spirito Santo; la “maturità
spirituale” che tratta dei combattimenti spirituali e del perdono
fraterno.
Il secondo argomento è
studio e approfondimento dei carismi assembleari, che rappresenta
una riflessione sui carismi e sulla necessità di discernerli alla luce
della Parola perché siano di edificazione del regno di Dio. Il terzo
pilastro è dedicato al servizio pastorale visto come un
importante carisma al servizio del gruppo il cui futuro dipende dallo
stile carismatico dei membri del pastorale che devono curare le
relazioni umane, dedicando tempo e attenzione a ogni componente del
gruppo.
È
padre Giovanni Alberti a presentare all’assemblea il livello di
approfondimento C del PUF.
Richiamando all’invito di
Giovanni Paolo II «Fate conoscere e amare lo Spirito Santo, farete sì
che prenda forma quella cultura di Pentecoste che può fecondare ogni
aspetto della vita sociale», il membro di CNS ha ricordato che questo è
il livello che ci deve spingere fuori dal Cenacolo per portare Gesù
negli areopaghi del mondo.
Tre le aree di interesse
di questo livello: giovani, famiglie e sacerdoti. Tre categorie
che possono essere di passaggio e che impegnano soprattutto il livello
diocesano; cultura di Pentecoste, per evangelizzare ogni aspetto
della società attuale; ministeri, cioè mandati in forza di
carismi riconosciuti.
In conclusione, anche
attraverso le domande emerse a conclusione di questa sessione, è stato
riconfermato che la formazione costituisce un’ “arma” fondamentale per
non trovarci impreparati di fronte alle sfide della società moderna. |