«Grazie»
così ha esordito mons. Agostino Superbo, vescovo di Potenza e
vice-presidente della CEI all'inizio del suo intervento sul tema: «Cosa
si aspettano i Vescovi dal Rinnovamento». Questa gratitudine ha un
fondamento in una conoscenza personale dei responsabili del RnS, che
tanto si adoperano e si affaticano per far amare la Chiesa. Il cammino
formativo è lento, perché segue il cammino delle persone con i loro
tempi e le loro difficoltà, ma dobbiamo avere la pazienza e il fervore
dell'agricoltore, ha proseguito mons. Superbo e quindi accettare
l'umiltà della semina e della potatura. Il Vescovo non ha tutti i
carismi, però ha un ministero che ha ricevuto da Gesù e cioè quello di
discernere e di promuovere i carismi per la crescita del Corpo di Cristo
che è la Chiesa. A chi riceve il carisma il Vescovo chiede fedeltà al
dono ricevuto.
Il RnS ha nelle mani un
grande dono per la Chiesa e per il mondo: una profonda spiritualità e il
senso della koinonia. Cosa chiederei io – ha proseguito mons. Superbo –
a voi che fate questa esperienza dello Spirito: aiutateci ad ascoltare
ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Aiutateci a dare delle risposte
valide, perché possiamo capire le domande. Aiutateci nel campo
dell'evangelizzazione fra i giovani e nelle famiglie. E poi aiutateci a
costruire la comunità, perché lo Spirito costruisce la comunità mons.
Superbo ha quindi concluso il suo intervento incoraggiando tutti alla
testimonianza con la gioia del cuore, perché niente potrà fermare un
cristiano se ha lo Spirito, che è più forte di ogni secolarizzazione del
mondo. E così in Cristo i piccoli della terra diventano grandi nella
Chiesa.