“Marta,
Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa
di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà
tolta” (Lc 10, 41). E quella parte migliore è l’ascolto della Parola di
Dio, perché “solo la luce che viene da lui ci permette di illuminare gli
altri”. A commentare i passi del giorno, durante la santa Messa, è mons.
Agostino Superbo. Gesù sta camminando verso Gerusalemme, e lungo il
percorso dona preziosissimi avvertimenti ai discepoli, perché sappiano
mantenersi fedeli a lui.
La pagina del vangelo di
Luca ci presenta due sorelle, entrambe incentrate su Cristo. “Eppure –
spiega l’Arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico - c’è qualcosa
nell’atteggiamento di Marta che rende il suo discepolato non autentico.
È troppo in ansia per
quello che deve fare, teme di non riuscire nel suo intento: dare una
buona ospitalità a Gesù. Maria, invece, non ha questa preoccupazione,
desidera solo ascoltare la sua parola”. Che cosa ci spinge a lasciarci
prendere dalle tante preoccupazioni? La paura di non farcela, di non
portare a termine i nostri compiti. “Accogliamo invece l’invito di Gesù
-
esorta
mons. Superbo - Energie nuove si sprigioneranno dal nostro cuore, dalla
nostra mente, dalle nostre braccia. Per portare speranza vera a tutti i
nostri fratelli”. Parola e sapienza.
“Senza la sapienza -
ricorda l’Arcivescovo - l’esistenza umana diventa un susseguirsi quasi
meccanico di azioni che hanno un valore provvisorio. Siamo chiamati ad
essere portatori della sapienza divina. Per diventarlo, dobbiamo
lasciarci trasformare dal Signore”. E conclude con un augurio
all’assemblea degli animatori del Rinnovamento: “Che possiate essere
voi, parola di Dio vissuta, luce sul cammino di tanti fratelli”.