Simposio n. 1:
“Come preparare
un insegnamento biblico”
«Si parlerà del catechista
e del suo lavoro che dà vita all’insegnamento biblico», questa la
premessa a fondamento del primo Simposio tematico su “Come preparare un
insegnamento biblico”, rivolto a tutti gli animatori e, in particolare,
a coloro che curano la formazione nei gruppi e comunità.
Rivolgendosi
a un’assemblea più numerosa del previsto, Franca Palladino,
coordinatrice regionale del Lazio, in qualità di moderatore, ha
presentato la relatrice Lucia Alessandrini, già membro di CNS, la quale
ha dato inizio a quello che lei stessa ha definito un momento di
dialogo, con una breve relazione in piena continuità con quanto detto
durante la mattinata: «Dobbiamo tornare alla Bibbia. La Parola è la sola
luce vera che cambia la nostra vita, la nostra mentalità».
Lucia Alessandrini,
attraverso un linguaggio semplice ma molto chiaro, ha sottolineato
l’importanza e il ruolo del catechista, dando alcune indicazioni per un
percorso biblico che questi possa guidare all’interno dei gruppi e
comunità del RnS. Scegliere, ad esempio, per partire, un testo biblico
complicato, quale potrebbe essere l’Esodo, che stimoli l’interesse dei
fratelli, li aiuti a porsi domande perché imparino a riflettere
sulla
Bibbia e ad avere una maggiore conoscenza dei Testi sacri. Far scoprire
ai fratelli la bellezza della Bibbia, impegnarli con un lavoro da fare a
casa, da soli. Accertarsi che abbiano la Bibbia. Fissare con il
pastorale quale testo biblico scegliere e come inserire la catechesi nel
calendario degli incontri di gruppo.
Indicando poi ai
catechisti qualche autore a cui poter attingere per lo studio della
Parola, Lucia Alessandrini ha concluso il suo intervento e ha dato il
via al momento del confronto con l’assemblea attraverso le domande.
Numerosi i quesiti posti, volti al chiarimento e all’approfondimento,
che hanno rispecchiato l’interesse suscitato da questo Simposio: «La
grazia è grande in tutte queste domande che si sono aperte – ha detto
Franca Palladino concludendo il Simposio – che il desiderio di avere
risposte continui ad esserci per cercare insieme e arrivare dove Dio
vorrà».
Simposio 2:
“Come usare la Bibbia?
Apertura della Bibbia:
caso o ispirazione? Come e perché proclamare la
Parola? Come proferire la Parola?”
Questa
la tematica del simposio presieduto da don Fulvio Di Fulvio (membro del
CNS) e moderato da Giovanna Lucca (membro del CN). Il relatore ha più
volte rimarcato la differenza esistente tra la Bibbia e qualsiasi altro
libro. L’incontro con la Bibbia, infatti, è in realtà un incontro con
una persona, Gesù, il Verbo di Dio fattosi carne, il messaggio di Dio
dato agli uomini.
La Sacra Scrittura,
allora, vive di una dimensione trinitaria: essa è Gesù, ma chi vede il
Figlio vede il Padre; pertanto la Bibbia è anche segno tangibile
dell’Amore di Dio e dello Spirito da cui è ispirata e sotto la cui guida
deve essere letta.
Don Fulvio ha analizzato,
poi, gli atteggiamenti con cui il lettore deve accostarsi alla Bibbia:
-
la preghiera
(l’invocazione dello Spirito, un clima di silenzio e di ascolto sono
presupposti indispensabili per permettere a Dio di “parlare”);
-
il discernimento
(personale e comunitario; sempre ci si deve chiedere: “questa Parola
donatami è per me o per la comunità”?);
-
la rinuncia a ogni
criterio puramente razionale e l’abbandono fiducioso alla volontà di
Dio (le realtà spirituali vanno lette alla luce di criteri
spirituali);
-
l’esposizione di una
situazione precisa (è bene chiedere a Dio di “pronunciarsi” in una
situazione che deve essere chiara innanzitutto a chi gliela
presenta);
-
l’obbedienza (la
parola di Dio va obbedita e non discussa; perché diventi davvero
luce per il mio cammino io devo obbedire a quanto mi esorta a fare).
«Questa
Parola interiorizzata nella vita di ogni cristiano, compresa e utile
alla conversione del nostro cuore – conclude don Fulvio – deve essere
proclamata, affermata con fede, perché solo se proferita può agire e
diventare realmente efficace, per il bene di tutti e non solo per il
bene del singolo che la legge».
A seguito dell’intervento,
numerose sono state le domande della cospicua assemblea, volte,
soprattutto, ad una maggiore comprensione dell’apertura profetica della
Parola e su come si possa educare la comunità al rispetto reverenziale
nei confronti della Parola.
La Vergine Maria, grembo
della Parola, custodisca i lavori fatti. Amen!
Simposio 3:
“Generi letterari,
forme, canone. Genio umano e ispirazione divina:
il rischio del fondamentalismo”.
Il
libro della Bibbia va saputo leggere e interpretare con molta umiltà.
Attraverso di esso Dio parla all’uomo di ogni tempo, ma le insondabili
ricchezze racchiuse nelle Scritture hanno bisogno di un grande
approfondimento, perché possiamo capire i pensieri di Dio. “Generi
letterari, forme, canone. Genio umano e ispirazione divina: il rischio
del fondamentalismo”. Questo il tema del terzo simposio del pomeriggio;
relatore, il membro del CNS padre Giovanni Alberti; moderatore, Rossano
Bisceglie, coordinatore regionale del Piemonte. Un simposio molto
affollato, che ha provocato grande interesse tra gli animatori. Tutti
sanno che la Bibbia non è un’opera unitaria; contiene una collezione di
73 libri con i più diversi stili. Parti sono state scritte in ebraico,
altre in aramaico,
i
vangeli in greco. L’arco di tempo della sua stesura è di mille anni;
oltre millecinquecento sono stati necessari per il riconoscimento da
parte della Chiesa dei libri ispirati. Insomma, siamo di fronte ad una
diversità enorme, che è anche la ricchezza della Bibbia, e una sfida per
il lettore. Il quadro storico degli avvenimenti narrati dall’Antico e
dal Nuovo Testamento è fondamentale nella comprensione del testo
biblico. Ma non basta. Padre Giovanni Alberti sottolinea l’importanza,
ai fini di una corretta interpretazione delle pagine bibliche, dei
diversi generi letterari in cui sono state scritte. E li cita. Tra
quelli dell’AT, la lirica religiosa, i carmi amorosi, il genere storico,
le tradizioni popolari. Non tenere conto di questo significherebbe dare
interpretazioni sbagliate, che aprono le porte al fondamentalismo. Ad
uno studio costante della parola di Dio è invitato dunque il cristiano.
Ancora di più, l’animatore cristiano.
Simposio 4:
“Come preparare,
meditare e interpretare la Parola”
Il
quarto Simposio, di cui Maria Laura Mino (docente in Sacre Scritture
presso L’Università Cattolica Sacro Cuore di Brescia) era relatrice,
offriva le linee guida per una lettura spirituale della Sacra Scrittura
affinché possa diventare un vero e proprio momento di crescita personale
e del gruppo.
L’intervento è stato
suddiviso in due momenti:
Il primo per ricordare i
criteri per interpretare la verità vitale della Parola di Dio, ovvero il
criterio Cristologico cioè cercare quel filo conduttore che in tutta la
Scrittura (sia Antico che Nuovo Testamento) riconduce a Cristo, l’unico
in grado di convertire i cuori; e il criterio Agapico cioè ricercare il
cuore della legge che si concretizza nell’amore per Dio e per il
prossimo.
Il secondo momento per
condividere l’esperienza della Lectio Divina e identificarne uno stile
carismatico.
Sono stati evidenziati i
passaggi fondamentali di una Lectio Divina: l’Ascolto (porsi in un
atteggiamento di umiltà svuotandosi del sé) la
Meditazione
(mantenendo un orecchio attento); l’Interpretazione (sentendosi chiamati
ad essere segni e riconoscendo i segni). Seguono la Ruminatio (custodire
nel cuore la Parola ascoltata), la Oratio (preghiera personale,
liturgica e comunitaria carismatica) e la Contemplatio (contemplare i
misteri della fede). Sono inoltre stati forniti alcuni suggerimenti per
una Lectio comunitaria nei gruppi del RnS; sono stati considerati
essenziali la presentazione del testo, ovvero ciò che l’autore voleva
dire ai suoi ascoltatori del tempo (esegesi); cosa questa parola vuole
dire a noi (ermeneutica) e, mediante l’aiuto dello Spirito Santo,
ricercare una visione di Dio della situazione presente. La preghiera
carismatica al termine della Lectio, mediante l’uso dei carismi e la
guida dello Spirito, diventa appunto l’Actio, ovvero l’incarnare con
gesti la Parola ascoltata.
Al termine della
presentazione sono seguite numerose domande circa i modi e i tempi da
dedicare alla Lectio. Si è tenuto a sottolineare la necessità da parte
dell’animatore RnS di approfondire la conoscenza della Parola e la
necessità di destinare il secondo incontro settimanale dei singoli alla
formazione anche mediante l’utilizzo della Lectio.
Simposio n. 5:
“Parola e profezia.
Come discernere la vita del gruppo alla luce della Parola?”
Tutti
occupati i 1100 posti della Sala Gialla nella quale si è svolto il V
Simposio “Parola e profezia. Come discernere la vita del gruppo alla
luce della Parola?”, rivolto in particolare a quanti è affidata la cura
pastorale in seno al Rinnovamento. Dopo una breve introduzione del
moderatore Lindo Monaco, coordinatore regionale della Basilicata, che
invita tutti i presenti a sentirsi famiglia e famiglia che cresce
insieme mettendosi in ascolto, segue la relazione tenuta da Corrado di
Gennaro, già membro del CNS. Se può accadere che la Parola di Dio
diventi una voce in mezzo a tante altre che condizionano la nostra
esistenza e le nostre scelte, non possiamo dimenticare che per il
discepolo di Cristo pensare secondo gli uomini è uno scandalo (cf Mc 8,
33) oltre che una disobbedienza alle parole rivolte da Paolo ai
Colossesi: «La parola di Dio dimori tra voi abbondantemente», (cf Col 3,
16). Diventa necessario passare dal consumismo delle parole al primato
della Parola.
Cosa possiamo fare nel
concreto, allora? Il Relatore, aiutato anche dal Catechismo della Chiesa
Cattolica,
ricorda
e approfondisce cinque relazioni fondamentali tra la Sacra Scrittura e
la comunità. Quest’ultima, infatti, è generata dalla Parola, prega
mediante di essa, la celebra, la vive e necessariamente la annuncia.
Ecco dunque che la nuova missionarietà, auspicata da Giovanni Paolo II
nella Novo millennio ineunte, ha per nutrimento le Divine Scritture.
All’intervento seguono le domande che nascono dal desiderio vivo di
mettere in pratica quanto ascoltato. «Come fare per riconoscere quella
parola che guida la vita personale e di gruppo?». Ascolto e preghiera,
meditazione e studio, formazione personale e comunitaria sono soltanto
alcuni degli strumenti fondamentali suggeriti dal relatore, strumenti da
mettere al centro della propria vita, anche se questo dovesse comportare
sacrifici e rinunce. A conclusione del Simposio, il moderatore invita,
raccogliendo la proposta di un partecipante, a proclamare i versetti
conclusivi del Vangelo di Marco: «Andate in tutto il mondo e predicate
il Vangelo a ogni creatura».
Simposio n. 6:
“Come pregare la
Parola? Liturgia della Parola”
Con eccellente puntualità
Maria Tortonese, membro del CN e moderatrice del simposio, introduce
l’assemblea in un momento di accoglienza e di invocazione dello Spirito
Santo, per predisporre i cuori all’ascolto fecondo dell’insegnamento di
Padre Gianmarco Mattei. Il tema principale è anticipato da un breve
riferimento al Concilio:
-
La Chiesa venera la
parola di Dio come lo stesso Corpo di Cristo.
-
Cristo è presente
nella Parola perché è lui stesso a parlare quando si leggono le
Sacre Scritture.
-
Bibbia e tradizione
orale sono, insieme, regola suprema della fede.
-
La Sacra Scrittura è
cibo dell’anima.
Subito dopo l’attenzione
si sposta sulla concreta realtà dei gruppi e delle comunità del
Rinnovamento, nei quali ci si riunisce per incontrare Gesù mediante
l’azione dello Spirito Santo.
Condizione esteriore per poter accogliere la Parola è l’esortazione
all’ascolto, fatta con schiettezza e carità.
Disposizioni interiori per
l’ascolto, sono:
Solo nel silenzio
meditativo la Parola si deposita nel cuore di chi proclama e di chi
ascolta, così che scaturisca una risposta personale alla chiamata di Dio
che sempre ci interpella per un impegno personale e sociale. Al termine
della relazione i partecipanti sono invitati a sottoporre alcune
domande. Due sono i temi più ricorrenti:
-
come fare
discernimento dei brani ricevuti durante la preghiera comunitaria.
Il primo discernimento è quello personale: è necessario fare propria
la Parola, gustarla nel silenzio del cuore e solo successivamente
condividerla per l’edificazione comune.
-
come curare la
formazione personale e comunitaria. Essenziale è la conoscenza della
Santa Messa e della Liturgia delle Ore. Tutta la Sacra Scrittura può
essere approfondita mediante le semplici introduzioni che troviamo
all’inizio di ogni libro. Altri semplici sussidi possono chiarire il
contesto storico. La massima confidenza con Dio Padre passa però
attraverso i Salmi: parole che Dio mette sulle nostre labbra perché
desidera ascoltarle da noi.
L’assemblea si scioglie
con il proposito di dedicare più tempo alla lettura personale dei Testi
Sacri, così da acquisire con essi maggiore confidenza: solo questa è la
strada che rende la Parola di Dio potente, feconda ed efficace nella
vita di chi crede!
Simposio n. 7:
“Parola: comunicazione,
forme artistiche, creatività”
Ha
introdotto e moderato il simposio Donato Sciannameo, direttore della
rivista Rinnovamento nello Spirito Santo, che ha ricordato come la
Parola vada annunciata con un linguaggio e una modalità che tenga conto
del contesto culturale della società odierna, abituata a un messaggio
breve ma efficace che arriva dritto al cuore. La società di oggi ascolta
con piacere i testimoni e non i predicatori, anche se abbiamo bisogno
ancora di maestri che siano anche testimoni con la propria vita. La
creatività dello Spirito ha portato il Rinnovamento a utilizzare tanti
strumenti della comunicazione per diffondere il Vangelo: dalla Rivista
ai canti, dalle audiocassette ai video, dagli spettacoli in piazza agli
incontri culturali, fino ad arrivare a un cortometraggio prodotto
dall’associazione “Rinnovamento per la vita” del RnS che è uscito in
questi giorni con la partecipazione straordinaria di Franco Nero che
proclama la Parola a conclusione del corto.
Dopo l’invocazione dello
Spirito, Luciana Leone, direttore editoriale del RnS, ha svolto la sua
relazione partendo
proprio
dal contesto culturale nel quale viviamo, e che dobbiamo tenere in
considerazione quando ci accingiamo a svolgere un’opera di
evangelizzazione: essere in piazza è diverso dallo stare in parrocchia e
quindi, ad esempio, anche la scelta dei canti deve essere oculata perché
il messaggio sia compreso. Affrontare la sfida del mondo significa anche
presentarsi con competenza e capacità di esprimere artisticamente un
messaggio di salvezza.
Ma oggi ci sono dei
pericoli che provengono dal mondo della comunicazione e che possiamo
sintetizzare nella passività con la quale recepiamo i messaggi. C’è un
mondo virtuale e televisivo che non è reale e che ci toglie ogni
capacità critica ed etica – ha concluso Luciana – esortando tutti a
reagire con fermezza a tutto ciò che non è conforme ai principi
cristiani e morali, oltre che di buonsenso e che non aiutano la
promozione sociale e civile della nostra società.
Tante le domande nel
dibattito e prima di concludere l’incontro il sen. Luca Marconi, già
direttore del Rns, ha portato la sua testimonianza di annuncio della
Parola al Senato dove, da qualche mese, alcuni senatori di opposti
schieramenti si ritrovano a pregare insieme e a confrontarsi alla luce
dell’unica Parola vera e autentica che può cambiare la vita dell’uomo e
quindi anche di chi esercita un ruolo attivo nella politica.