La
cultura del nulla che domina la società di oggi e la nostalgia della
fede; il narcisismo dell’uomo e il suo desiderio di donazione. Come
mettersi in ascolto del Cristo? Come invocare la luce dello Spirito?
Come illuminare la notte dell’io? Nella sua introduzione spirituale al
tema della Conferenza - “La tua Parola è luce sul mio cammino” (Sal 119,
105) - il Vescovo di Rimini parla di tramonto di civiltà: “È sera nel
nostro occidente - dice con forza -; la nostra è una cultura narcisista
in cui dominano l’auto realizzazione, l’auto giustificazione, l’auto
gratificazione”.
Ma Cristo è vissuto e
morto a mani aperte e a braccia spalancate. È risorto, e continua a
scaldarci con il suo amore. “Come sole che sorge dall’alto lui ha
rischiarato il nostro orizzonte. E lo fa concretamente con le
Scritture”; un tesoro che permetteva ai primi cristiani di morire
cantando. La Parola del Signore, infatti, è l’autoritratto di Gesù
Cristo: è lui stesso.
Mons.
Francesco Lambiasi parla di questo tempo come un tempo di grazia nella
storia della salvezza. Perché – dice – “sta per finire il cristianesimo
della convenzione e rinascere il cristianesimo della convinzione,
dell’innamoramento”. E allora, “c’è bisogno di cristiani maturi,
convinti e contenti; di cristiani che quando sentono il cuore pesante si
mettono in ascolto del Signore attraverso la sua Parola… Come Vescovo di
questa Chiesa che vi accoglie e vi abbraccia – dice rivolgendosi
all’assemblea degli animatori del Rinnovamento - vi auguro di cuore di
esserlo. Beati voi se, in questo tempo meraviglioso e drammatico che il
Signore ci ha chiamato a vivere, non solo riaccenderete ogni giorno la
lucerna della vostra fede, ma riuscirete ad accendere anche attorno a
voi le lucerne di altri. Perché una sola candela accesa, come la notte
di Pasqua, ne accende mille e più di mille”.