RASSEGNA STAMPA

L'articolo comparso il 30.10.05 su Corriere Romagna

 


RINNOVAMENTO - Il Coordinatore nazionale sulla festa di Halloween

Brutto "scherzetto"

"E' la conferma della deriva spirituale del nostro tempo"

Ieri il via alla Conferenza animatori

RIMINI - "La festa di Halloween è un segno dei tempi. Ed è la conferma della deriva spirituale e morale che, anche molti cristiani, stanno vivendo". Lo ha detto oggi, parlando con i giornalisti al Palacongressi di Rimini, il coordinatore nazionale del movimento cattolico Rinnovamento nello Spirito Santo (Rns). Lo ha fatto nella giornata inaugurale della Conferenza nazionale animatori che vede la presenza di oltre 3500 persone responsabili a livello nazionale, regionale e locale. Ieri sera ha portato un suo saluto il vescovo di Rimini mons. Mariano De Nicolo. Oggi in Italia il Rns è composto da 1800 gruppi e comunità che vedono coinvolti circa 200mila aderenti. "Impressiona vedere -ha aggiunto Salvatore Martinez - che la festa dei Defunti (che ha una tradizione secolare) abbia perduto di significato e, sempre più anno dopo anno, venga sostituita da una prassi che non ha niente di cristiano ma che, addirittura sconvolge quella che è la visione cristiana della morte". Molti si chiedono - ha aggiunto Martinez - "che male c'è? La domanda da porsi, invece, è un'altra. Che bene c'è in tutto questo? Che bene per i nostri figli, i nostri bambini che dovrebbero essere educati a conservare la memoria benedetta dei loro antenati, dei loro padri, del bene ricevuto. Che male c'è, si dice, nel far vestire dei bambini e dei ragazzi come delle streghe o andare a mendicare con l'idea di generare paura o di minacciare attraverso le case i passanti o gli amici dei genitori?"

Tutto questo avviene - ha aggiunto il Coordinatore nazionale del Rinnovamento - "nelle feste della Commemorazione dei Defunti e di tutti i Santi in cui le famiglie erano solite invece portare i loro bambini nei cimiteri per ricordare questa memoria, erano soliti ritrovarsi nelle case e raccontare di questo passato, di questa memoria. Tutta questa perdita di senso si tramuta, inevitabilmente, in una perdita di testimonianza della fede". Per Martinez la scristianizzazione passa "attraverso atteggiamenti che oggi sono espressione di questo relativismo che abbraccia ogni componente dell'agire umano". Questo modo innocente e giocoso di trattare la morte è poi "un modo per anestetizzarla, per non far più distinguere in una maniera netta ciò che è bene e ciò che è male (perché anche il male viene travestito da bene), questo è esorcizzare la paura nel modo sbagliato". E, in questo contesto di scristianizzazione - ha aggiunto Martinez -"bisogna fare in fretta, bisogna dare ascolto a questo Papa Benedetto XVI che in modo molto chiaro sta richiamando i cristiani a riconoscere il male sempre più imperante rispetto al quale i laici, anche i laici che non sono credenti, riconoscono la necessità. I laici liberi, i laici che sanno leggere i segni dei tempi si accorgono sempre più, evidentemente, che dal Vangelo e dai valori cristiani è necessario attingere a piene mani in questo nostro tempo per ridare alla nostra cultura occidentale dei punti di riferimento imprescindibili. Ed è impressionante che, talvolta, siano proprio i cristiani ad avere questa amnesia, ad avere questa afasia mentre ci sono laici non credenti a ricordare ai cristiani il valore e l'importanza, la profezia, del nostro esistere e vivere del nostro diffondere il Vangelo".

 


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