Nella seconda parte della mattinata, Vittorio Sozzi,
responsabile del Servizio nazionale per il Progetto culturale della
Conferenza Episcopale Italiana, ha dettato un comunicazione sul tema:
“Testimoni del Risorto: un’esperienza di conversione, di missione, di
relazione”, in preparazione al IV Convegno ecclesiale, che si terrà a
Verona nel 2006.
Ogni
Convegno ecclesiale riprende le indicazioni e il lavoro del Convegno
precedente e le rilancia per il tempo successivo, per il cammino di
preparazione al Convegno che segue, così che questa Chiesa diventi quello
che sa costruire.
Il prof. Vittorio Sozzi ha iniziato il suo breve intervento ricordando i
precedenti appuntamenti delle Chiese d’Italia: il primo svoltosi a Roma, a
metà degli anni 70, il secondo a Loreto, a metà degli anni 80, il terzo a
Palermo, a metà degli anni 90.
Progetto di questo Convegno che si svolgerà a Verona dal 16 al 20 ottobre
2006, è quello di aiutarci a individuare insieme la figura del testimone.
Dopo aver richiamato il tema del prossimo appuntamento di Verona, Sozzi ha
individuato subito tre orientamenti per tutti i credenti: missionarietà,
testimonianza e relazione e ha indicato l’intento di voler delineare, nel
corso dei lavori in vista del Convegno, la figura del testimone del
Risorto: “Perché la Chiesa mette l’accento su questa figura? – ha
chiesto all’assemblea - Perché la nostra cultura minaccia l’identità
profonda dell’uomo”.
L’impegno della missionarietà, sottolineato da Giovanni Paolo II proprio
alla conclusione del Convegno di Palermo, è di grande importanza e rende
necessario individuare l’identità di chi porta l’annuncio del Vangelo. Il
prof. Sozzi ha affermato che non si può pensare alla nostra testimonianza
partendo dalle cose da fare, ma dall’identità della persona. Rilanciando
poi l’unità della persona come sfida di questo cammino che porta al
prossimo Convegno ecclesiale, egli ha indicato 5 ambiti della persona in
cui ritrovare questa unità:
-
vita affettiva: identità sessuale, educazione sentimentale, famiglia,
relazioni sociali, maternità e paternità;
-
il tempo:
come l’uomo lo vive? Due sono dinamiche lo polarizzano:
il
lavoro e la festa.
-
la
fragilità della creatura, che in questo tempo viene percepita in modo
drammatico.
-
la tradizione, da intendersi non come conservazione dell’esistente, ma
come trasmissione di valori.
-
cittadinanza, perché ciascun individuo vive una relazione composita.
In conclusione del suo intervento il prof. Sozzi ha presentato al
Rinnovamento un testo di riferimento che è la Prima Lettera di Pietro:
“Perché la Lettera è indirizzata alla Chiesa che si trova a vivere
situazioni analoghe alle nostre e Pietro l’aiuta e l’incoraggia a essere
testimoni”. La lettera, che verrà pubblicata, secondo una nuova traduzione
approvata da parte dei Vescovi e che uscirà prossimamente, conterrà anche
delle indicazioni per la Lectio personale e per quella comunitaria
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