La
sessione pomeridiana della giornata è stata guidata da Corrado Di
Gennaro, membro del Cns, con la collaborazione di Lucia
Alessandrini e Dino De Dominicis, membri del Cns.
Per la prima volta – una
novità nel panorama delle Convocazioni Animatori – l’assemblea è stata
coinvolta in otto esercitazioni pratiche allo scopo di verificare la
natura e l’efficacia dell’esercizio pastorale, alla luce degli
insegnamenti della mattina.
I
fratelli sono stati divisi in gruppi di tre, Anania, Azaria e Misaele, e
hanno seguito le indicazioni dei membri del Comitato, ascoltando poi le
conclusioni affidate a Corrado Di Gennaro.
“Da tutto quello che è emerso in questa giornata formativa – ha detto
Di Gennaro – appare chiaro che il servizio pastorale nei Gruppi e nelle
Comunità deve essere esercitato con diligenza, da buoni amministratori
delle diversità dei carismi
che
lo Spirito dona ai fratelli, aspirando ai carismi più grandi senza
prescindere dalla via maestra della carità, verificando la nostra condotta
e comportandoci non da stolti ma da uomini saggi”. Ecco dunque che il
ministero carismatico nel RnS assume quattro funzioni: la sentinella, il
pastore, il custode e la guida.
La sentinella (Ez
3,16-18): il cui ruolo è di aiutare i fratelli a scorgere “il peccato
che abita in noi” (cfr Rm 7,20), collaborare con amore alla loro
conversione, incoraggiarli nelle virtù cristiane ed esortarli con
l’esempio (1Gv 2,15-17). La sentinella non dorme, sorveglia (Zc 9,8).
Il pastore (Ez 34,
15-16): premesso che il vero e unico pastore è Gesù, esiste però una forma
di pastoralità carismatica riconosciuta ai fedeli laici, strettamente
connessa all’ufficio ‘regale’ ricevuto nel Battesimo. Ogni uomo è
guardiano del fratello,
perché
Dio affida l’uomo all’uomo. (EV 19): il pastore conosce nell’accezione
biblica le sue pecore ad una ad una. “Il buon pastore offre la sua vita
per le pecore” (Gv 10, 11b).
Il custode: è colui
che custodisce il ‘buon deposito’ nella duplice dimensione dell’identità
carismatica (effusione dello Spirito, preghiera di lode, esercizio dei
carismi) e dell’appartenenza al RnS (vita associativa, accoglienza dei
programmi, riconoscimento dell’autorità). Il ruolo del custode è indicato
da San Paolo ai responsabili della comunità di Tessalonica (1Ts 5,14).
La guida: accompagna
i fratelli nelle problematiche quotidiane, nelle scelte vocazionali e
nelle relazioni interpersonali difficili attraverso la testimonianza
personale (Tt 2,7; 1 Tm 4,12)
e il discernimento (Rm
12,1-2).
“In conclusione – ha
detto Di Gennaro – il nostro compito non è di ‘guide cieche che guidano
altri ciechi’ (cfr Mt 15,14). Oggi più che mai è tempo di diventare
bussole, diaconi dello Spirito Santo nella generosità di cuore per
ricevere dal Padre la ricompensa del servo buono e fedele: ‘Bene, servo
buono e fedele…sei stato fedele nel poco, ti darò autorità sul molto;
prendi parte alla gioia del tuo padrone’ (Mt 25,21)”. |