La
prima relazione della seconda giornata di Rimini Animatori è quella di un
anziano del RnS, padre Augusto Drago.
Parlando ai responsabili, il
biblista, fondatore della comunità Adveniat, delinea nel dettaglio la
figura del vero pastore, della guida che “deve essere di tutti e per
tutti”. E lo fa, rifacendosi alla Parola. “I carismi – ricorda – hanno una
chiara valenza di diaconia, di servizio”, e vanno esercitati in uno
spirito di unione alla Chiesa. “Solo nella comunione ecclesiale –
dice con forza – troveremo la nostra identità e sapremo dare conto e
ragione al mondo intero della fede che ci anima”. E a questo
proposito, padre Drago ricorda le parole di Paolo VI e Giovanni Paolo II
rivolte al Rinnovamento nello Spirito; entrambi riconoscevano “una
missione affidataci dallo Spirito”, missione da spendere nel mondo. Per
questo, è necessario far crescere i carismi, essenziale compito dei
responsabili. “Chi presiede, lo faccia con diligenza” (Rm 12, 8).
Spiegando il significato dei
termini greci, il teologo specifica che chi presiede, è colui che sta
davanti, che difende, protegge, governa il gregge con cura e
sollecitudine. Citando le esortazioni paoline alla comunità, ma anche
passi di Ezechiele e degli Atti, nonché della Redemptoris missio, padre
Drago traccia la figura di un pastore sollecito, vigile, che “sappia
guardare con gli occhi dello Spirito”, che “apra orizzonti nuovi
davanti ai fratelli e alle sorelle”, che “non faccia differenze tra loro”
i quali, tutti, gli sono stati affidati.
E
poi, rifacendosi ad un episodio di “gelosia carismatica” narrato nel Libro
dei Numeri, sottolinea il pericolo della nascita di forme di gelosia e
concorrenza; “siate veri mediatori tra Dio e i fratelli, perché i
carismi si sviluppino” ammonisce. E conclude ricordando a tutti
l’esempio di Giovanni il Battista “icona di umiltà e mitezza, l’amico
dello sposo che si fa da parte quando lo sposo arriva. Anche noi, come
lui, siamo chiamati alla stessa libertà d’animo, generosità e gratuità”.
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