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Il nostro è un ministero ecclesiale!

Sintesi della giornata conclusiva della VI Assemblea Nazionale del RnS

 

Una mattinata davvero intensa quella che ha concluso i lavori della VI Assemblea nazionale. Nella Festa del Battesimo di Gesù, a prendere la parola subito dopo la Preghiera comunitaria carismatica è stata Marcella Reni. Alla sala gremita, il Direttore del Rinnovamento ha dato alcune comunicazioni riguardo la vita del Movimento. A sottolinearne poi in maniera più dettagliata gli aspetti pastorali tutti i membri del CNS i quali hanno anche aggiornato i presenti sullo stato dei progetti del RnS e sugli impegni giubilari per questo nuovo anno. I lavori dell’Assemblea sono proseguiti con un tempo di condivisione e di testimonianza.

A tirare le somme di questa tre giorni è Salvatore Martinez, che ha dettato una relazione sul tema generale: “… E li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio” (At 2, 11b). «Il nostro è un ministero ecclesiale; siamo collaboratori del ministero petrino, corresponsabili del destino della Chiesa», ha detto il Presidente del Rinnovamento rivolgendosi ai responsabili presenti. Martinez ha sottolineato la necessità di comprendere quali siano "le lingue" citate dal tema biblico. «Certamente la lingua del Giubileo è quella della lode». Una lingua che dura in eterno – ha precisato - perché siamo noi chiamati a essere lode con la nostra vita in attesa della vita futura. Martinez ha poi indicato "otto lingue dello Spirito" - otto come le Beatitudini - che devono essere parlate nella nostra vita: la lingua coinvolgente dell’esperienza di Dio; quella silenziosa della compassione; quella crocifiggente della comunione; la lingua appassionata del giubilo; quella straordinaria dei carismi; quella veritiera dell’evangelizzazione; la lingua materna dell’ecclesialità e infine quella eloquente della carità.

Concludendo il suo intervento, il Presidente ha consegnato "cinque parole di Gesù" sullo Spirito Santo per il Giubileo che il Rinnovamento si prepara a vivere in questo anno: Preghiera, verità, memoria, testimonianza, conversione.

È stato il Consigliere spirituale nazionale a celebrare la Santa Messa in questa giornata battesimale. «L’Eucaristia che celebriamo sta rendendo efficace tutto quanto è stato detto in questa Assemblea», ha tenuto a sottolineare don Guido Pietrogrande. Riprendendo le Letture del giorno ha precisato: «Essere battezzati vuol dire essere “immersi”, “sepolti”. Di questo ci gloriamo come dono, come dignità inalienabile, perché siamo immersi nell’amore di Dio e nella passione e morte di Gesù». E ha aggiunto che «non possiamo vivere il nostro battesimo senza sentire il desiderio che tutta l’umanità sia immersa nell’amore di Dio». Concludendo la sua omelia, don Guido ha esortato i presenti all’ascolto della parola di Dio; a sentire l’esigenza di quanti vogliono fare l’esperienza di Dio; a ricevere il battesimo di fuoco che il Signore vuole donarci e che ci spinge alla missione; a cercare il Signore mentre si fa trovare, a cercare il suo Regno prima di ogni altra cosa.

Elena Dreoni



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