1° incontro “Uomini e Donne in divisa”
Chieti, 23 novembre 2008
Dopo l’esperienza di Cultura di Pentecoste dello scorso anno con Salvatore Martinez, presso il Sacrario Militare “Caduti di Kindu” di Pisa, il 23 novembre 2008 si è svolto a Chieti il 1° incontro degli “Uomini e Donne in divisa”, presso il Centro Nazionale Amministrativo dei Carabinieri. 23 “fratelli in divisa”, tra cui un maresciallo dei Carabinieri, hanno ricevuto la preghiera di effusione all’interno dei locali della caserma che ha ospitato i tantissimi fratelli giunti per l’occasione. Un grazie, mi sembra doveroso, è da rivolgere a chi si è speso senza risparmiarsi affinché la giornata fosse impeccabile: il Cappellano militare Don Giacomo Di Cecco (un anziano del RnS) e il M.llo Capo Lucio Malandra. Grazie al loro Sì grandi cose il Signore sta operando nei cuori dei militari di questa caserma, e sempre più colleghi incontrano, conoscono e si innamorano del messaggio d’Amore e Misericordia di Gesù. Difatti altri carabinieri, di ogni grado gerarchico, hanno da poco intrapreso il percorso che li porterà a gennaio a ricevere, anche loro, la preghiera d’effusione. La giornata è stata impreziosita dalla presenza del nostro carissimo fratello On. Luca Marconi, più che mai vulcanico ed esplosivo dell’Amore di Dio, fra i primi ad occuparsi e a spingere a livello nazionale, il progetto “Uomini e Donne in divisa”. Luca ha tenuto la catechesi preparatoria alla preghiera di effusione sul tema: “Ecco faccio entrare in voi lo Spirito e rivivrete” (Ez 37,5b). Presenti la coordinatrice regionale dell’Abruzzo Emma Agrelli, alcuni membri dei pastorali di servizio e tanti colleghi non solo dell’Arma dei Carabinieri, ma anche di altre Forze Armate e di Polizia. Luca Marconi ha toccato, e non solo, i cuori degli effusionanti. Spiegando le parole guida della giornata e ricordando che: “l’effusione dello Spirito Santo non può avvenire se prima non diamo il nostro sì al Signore ogni giorno, obbedendo alla Chiesa, testimoniando il Nome di Cristo ovunque. Non è con la sola semplice preghiera d’effusione che avviene la discesa dello Spirito Santo. Ogni giorno avviene una nuova effusione, se ci mettiamo in ascolto dello Spirito e ci abbandoniamo a Lui». Continuando: «non crediamo mai che i bravi siamo noi, ma ricordate che siamo ossa inaridite e che lo Spirito ridà loro la vita, non noi!». Ma soprattutto che: «noi non siamo nulla senza Dio. Nessuno di noi può pensare di essere autosufficiente. Un vero credente non può fare a meno, nella sua esistenza, di Dio». Prima di formare i cenacoli per la preghiera sui fratelli è stato esposto il Santissimo Sacramento. Nel pomeriggio, prima di celebrare la Santa Messa, sono state ascoltate bellissime testimonianze da parte dei fratelli neo effusionati: ognuno ha raccontato in maniera unica il personale incontro con Gesù. La cosa bella che posso testimoniare, durante la messa preseduta da Padre Tonino Levita, concelebrata assieme ad altri sacerdoti tra cui il Cappellano Militare, era vedere le facce “stravolte” ed estasiate allo stesso tempo, dei carabinieri che assistevano alla Santa Messa. Li avrà colpiti la bellezza dei nostri canti? La bella omelia tenuta da Padre Tonino, o più semplicemente Gesù ha toccato anche i loro cuori? Ce lo faremo raccontare dai nostri colleghi nei prossimi mesi. L’augurio di chi scrive, militare e Soldato di Cristo, è che oggi sia stata segnata un’ulteriore tappa di un percorso che deve portare, noi “uomini e donne in divisa”, alla consapevolezza che chi indossa una divisa è servitore dei fratelli (e della Chiesa, ovviamente), ma soprattutto “operatore di Pace” come ci ricorda nel Vangelo Gesù nel discorso delle Beatitudini “beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt.5,9). La consapevolezza, che noi “in divisa” dobbiamo avere dentro il nostro cuore, è che ognuno di noi all’interno delle nostre caserme deve diventare evangelizzatore, annunciatore di Cristo (come ricorda San Paolo “guai a me se non predicassi il Vangelo”) e deve rappresentare quella “scintilla” che provoca l’incendio d’Amore nei confronti di Gesù. La gioia nostra (di Luca Marconi, Pino La Gamba tutti coloro che credono in questa iniziativa) è sapere anche che sempre più fratelli aderiscono a questo progetto. L’ultima adesione c’è stata proprio dopo l’effusione! Massimo Santarelli
NB: la primavera prossima sarà organizzato un nuovo incontro. Chi è interessato a partecipare segnali la propria adesione alla Segreteria Nazionale RnS (rns@rns-italia.it) .
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