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XXX Convocazione Regionale RnS in Abruzzo

Montesilvano (PE), 24 ottobre 2010

 

E’ stato davvero un giorno speciale domenica 24 0ttobre u.s., in cui la grande famiglia del Rinnovamento d’Abruzzo, più di duemila tra fratelli e amici, si è ritrovata al Palacongressi di Montesilvano, per celebrare il XXXII Convegno Regionale, per vivere la gioia della fraternità e lo stupore di essere sempre convocata, chiamata, trovata da Dio, che ha voluto far sperimentare “al suo popolo” la grazia misteriosa della Sua Vicinanza!

“Il mio popolo conoscerà il mio nome, comprenderà in quel giorno che Io dicevo: Eccomi qua” Is, 52,6

E’ stato questo il tema del Convegno: l’annuncio di quell’Evento che fonda le nostre esistenze, umane, prima ancora che cristiane: di un Dio che si cala verso di noi e che ci consegna il Suo Nome, la Sua Presenza, il Suo Volto, come offerta di amore, di misericordia, di salvezza.

Il Roveto Ardente è stato il simbolo che ha caratterizzato questa giornata, come segno dell’Avvenimento, dell’Incontro, della Storia che cambia la vita, come fu per Mosè! Quando il Signore entra nelle nostre esistenze è una forza dirompente come il fuoco, che non brucia, ma illumina e riscalda; non consuma ma rifulge e ferisce d’amore e santità!

E questa è stata l’esperienza dei convenuti, che già dalla intronizzazione della Parola e dalla preghiera comunitaria del mattino si erano posti in atteggiamenti di ricerca, di silenzio, di povertà interiore, come “cercatori di Dio”.

“Eccomi qua...sono con voi”, è la Parola che subito ha portato fuori dalla babelica trama di parole che ci assedia e che, come ha esordito Salvatore Martinez nella relazione della sessione mattutina,“è la Parola che accompagna la storia della salvezza”. Nel mistero di questa Parola il relatore ci ha magistralmente introdotto, sottolineando nell’incipit che “conoscere è il verbo dell’intimità...il Signore si presenta in modo corporeo, consanguineo, con immagini umane...,per darci la conoscenza del Suo Nome....una conoscenza non temporale, ma continua nello Spirito,.. una continua rivelazione del Suo Amore e della Sua Potenza (Gv. 17<<ho fatto conoscere il tuo Nome e lo farò conoscere ancora>>), come alla samaritana o a Pietro.” Sollecitando una risposta personale, tra gli snodi del profondo e lucido intervento, poneva molte domande di verifica: “questa conoscenza è la gioia della nostra vita?...ha sconvolto il cuore, tanto da farlo diventare il centro?.. il nome nuovo,.. il carisma, ciò che ci rende cristiani è stampato nella nostra vita?... sono visibili tutte quelle unzioni che ci rendono santi? Perché essere cristiani non è un titolo onorifico, ma esprime una verità operativa.. il nome è efficace,.. è segno..., opera; il nome <<cristiano>> è potenza, esplosione di fede... di amore: non si può bestemmiare il Nome di Dio.., esporlo all’infamia, rinnegarlo con i nostri comportamenti, i nostri peccati!....E’ guardando il Crocifisso che comprendo la portata di questo Amore che mi supera, anche nelle sofferenze...Se non entriamo in questa conoscenza siamo atei! Oggi c’è l’ateismo del sacrificio - continuava accoratamente - ma sulla Croce la verità risplende e ci libera dalle celebrazioni della morte che ci assediano.”

Particolarmente interessante il nesso sottolineato tra il Nome e il combattimento spirituale, “la paura di essere amati, di lasciarsi amare pur nelle debolezze..., la paura di conoscerlo, perché si mette a Dio il limite dell’uomo”. Infine in un mondo in cui dilaga la falsità, Salvatore ha esortato a combattere gli errori nell’ordine dell’avere e del piacere ed ha invitato a vivere un umanesimo relazionale, per rinnovare la storia e ha indicato la necessità di valorizzare i processi educativi che caratterizzano l’educazione alla fede e alla vita, alla sofferenza nei nostri gruppi. Quattro lapidarie consegne - umanizzare,educare,convertire,fare discepoli - sigillavano la relazione del Presidente del Movimento.

Nell’Adorazione Eucaristica e nella preghiera di intercessione per i sofferenti l’annuncio dato nella predicazione ha trovato una commovente risonanza salvifica: l’abbandono grato, senza riserve all’Amore, al perdono; la speranza di sfuggire alla caducità del tempo e delle cose; la speranza che dalle storture della storia, dei poveri, dei diseredati possa sorgere un senso, la condivisione della sofferenza. Tutto è stato messo alla Sua Sequela, la preghiera, il lavoro, le gioie, i dolori, le scelte, le responsabilità: nell’accoglienza dell’Amore si è manifestata visibilmente la potenza di vita, la distruzione di tante schiavitù e idolatrie, inclinazioni e resistenze.

La sessione pomeridiana è iniziata con un momento di festa cui è seguito un attento ascolto delle preziose testimonianze su temi ed esperienze nei vari ambiti di evangelizzazione: giovani, famiglia, sociale. Infine l’assemblea ha accolto la gioiosa testimonianza dei bambini che avevano celebrato il X Meeting come “piccoli cercatori di Dio”, attraverso i “vicoli” delle loro piccole ma vere e autentiche esperienze del divino.

E poi è seguita una carrellata di tutte le opere e i progetti che testimoniano l’ampiezza, la prospettiva del Rinnovamento e il suo il dinamismo circolare tra cura dell’uomo, maturità spirituale e impegno sociale, nel segno del ringraziamento al Presidente, al Comitato Nazionale e a quanti si adoperano perché la grazia del Rinnovamento sia Dono di Evangelizzazione.

Appassionata, l’esortazione di Salvatore nel pomeriggio sul tema “Educati alla responsabilità per un rinnovato impegno”,<<La tua partecipazione alla fede diventi operante>>Fm 6. Forte il richiamo a non vivere un Rinnovamento chiuso nell’esperienza consolante del Cenacolo, in una fede privata, soggettiva, fatta di emozioni e devozioni, di “sospensione ideale dalla realtà”, ma un Rinnovamento spirituale che senta la sfida dell’impegno alla responsabilità: “Se il Signore chiama e indica una via, o obbediamo o usciamo fuori dal piano di Dio. Tutto quello che io non posso, Dio lo può, è la capacità che viene da Dio sulle mie incapacità, è il miracolo di Dio nella mia vita, ma la mia sottomissione- obbedienza- fedeltà deve essere piena, ...bisogna lasciar fare a Dio,... decidersi a fare sul seri (oltre) i nostri alibi”, ha detto con fermezza il nostro Presidente. Cinque le icone che ha presentato come modelli di coerenza e rispondenza alla chiamata, per allontanare ogni pretesto e falsa giustificazione a ogni forma di disimpegno e compartecipazione: Mosè, se si pensa di non saper parlare o di essere mancanti in qualcosa; Davide, se si è inesperti nell’arte del governo; Isaia, se ci si sente peccatori e indegni; Geremia se si pensa di essere inesperti, troppo giovani; e poi Maria, la donna della disponibilità e dell’obbedienza. Infine, in vista dei prossimi rinnovi degli organi pastorali in seno al Rinnovamento, ha richiamato l’importanza di un discernimento spirituale autentico: “Abbiamo bisogno che i fratelli non scelgano più i responsabili per simpatia, per affetto, per paura, per timore reverenziale, ma davanti a Dio, in retta coscienza e nel discernimento, riconoscano nella comunità chi ha il dono, la grazia e la disponibilità a dare la propria vita per il RnS... Dipenderà da noi scegliere guide responsabili, appassionate, innamorate del RnS, volenterose, desiderose di impegno che ridiano ai gruppi un nuovo slancio, amore, vita carismatica, trasporto nuovo per la vita della Chiesa.”

Nella Celebrazione Eucaristica presieduta da don Fulvio Di Fulvio, si è accolta l’eccedenza di amore e gratuità del Signore e il Vero Fuoco che dà vita, calore, nutrimento e luce. Nell’omelia vivace di don Fulvio si è colto il richiamo a sentirsi protagonisti nell’impegno della Chiesa di annunciare, testimoniare il Vangelo. Nel Dono Grande di Gesù Eucaristia tutti hanno ritrovato il fondamento di quella fiducia che è la necessità più grande dell’esistenza.

EGA


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