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XXX Convocazione Regionale RnS in Abruzzo

Silvi Marina (TE), 16 novembre 2008

 

Clicca per ingrandire...Domenica 16 novembre, al Palauniverso di  Silvi Marina (TE), puntuali e numerosi nonostante un insistente nubifragio, sono giunti da ogni parte d’Abruzzo i fratelli e gli amici del Rinnovamento, pellegrini della Luce della Parola, per celebrare la XXX Convocazione Regionale e ritrovarsi come Famiglia unita alla Fonte del proprio essere, della propria vocazione, della propria identità.

Tema della giornata, l’anelito dell’Apostolo Paolo: “Dovete splendere come astri nel mondo tenendo alta la Parola di vita” (Fil 2,15b-16).

Come nel 1° Convegno del lontano ’79, “Rinnovati nello Spirito alla Luce di Maria”,  la giornata è stata caratterizzata dal tema della Luce.

 Tutti i convenuti sono stati toccati dalla Luce della Resurrezione e hanno gioito con gratitudine dell’Incontro con la Bellezza antica e sempre nuova della Grazia, maturando nel cuore la consapevolezza “della necessità prioritaria di nutrirci della Parola per rendere efficace l’impegno della nuova Evangelizzazione”.

 Solenne l’accoglienza della Parola al suono caldo e forte dello shofar,  all’inizio della sessione mattutina, nella quale i convenuti sono stati invitati a vivere la “beatitudine del Popolo che ascolta, vive e contempla Clicca per ingrandire...la Parola”. Con un gesto profetico i coordinatori delle sette diocesi d’Abruzzo, ponendo sette fiaccole su una imponente menorah, hanno voluto significare il desiderio di camminare nella Luce  per essere”profezia di Luce” nelle nostre Chiese locali e nei vari luoghi delle nostre esistenze quotidiane.

Dopo un'intensa preghiera corale, con  l’insegnamento di Sebastiano Fascetta sulla Parola di riferimento per la  giornata, l’assemblea è stata introdotta nell’esperienza della Grazia di Gesù, di S. Paolo, “grande testimone della Luce”.

“Il Suo Incontro con Cristo - ha esordito il relatore - è avvenuto attraverso una Luce che lo ha attraversato e lo ha reso cieco... perché alla scuola di Anania, segno dell’accoglienza della  Chiesa-comunità, rimanesse nell’ Ascolto, ... e col passaggio dalle tenebre alla luce iniziasse un nuovo modo di vedere gli altri e di essere a servizio degli altri... divenendo messaggero della Luce che portava dentro”.

Attraverso gli snodi della sua articolata, chiara e appassionata catechesi, ha esortato a ”essere affidati alla Parola” e a vivere il Primato dell’Ascolto che ci apre alla fede: ”il Paraclito, è la voce di Dio nel nostro cuore... sicchè ogni ascolto maturo è Evento di Pentecoste. Ha inoltre sottolineato come “essere abitati dalla Luce significhi diventare servi della Luce... poveri e senza pretese, come Maria... perché la Luce è attirata dall’umiltà e solo nell’umiltà saremo capaci di tenere alta e salda la Parola di vita”. Ha ricordato infine che “il senso Clicca per ingrandire...della Pentecoste, la vocazione del Rinnovamento è la missione”, e  che “ogni dono, carisma, ministero, diaconia, non è privilegio, ma servizio, testimonianza di amore riversato”.

Nella Celebrazione Eucaristica, cuore della giornata, in una toccante e coinvolgente omelia, Mons. Michele Seccia, Vescovo di Teramo-Atri,  ha acceso nei cuori di tutti il desiderio di sperimentare nella Santa Messa la bellezza della Parola “che non è vuoto suono, che si dimentica appena si spegne l’audizione, ma che è una Parola viva... sempre attiva, che non ci dà tregua, che risponde alle nostre domande, quando ci mettiamo in ascolto. E’ un invito alla gioia, perché è Dio a parlarci... a farsi vicino, a usare un linguaggio comprensibile...”.

Commentando con forte senso spirituale la parabola dei talenti, ha poi messo in guardia dal “rischio di nascondere ciò che la Parola ci fa comprendere”, e invitando alla “vigilanza“ e “al senso di responsabilità”, ha esortato a “diventare anche noi parola per i nostri fratelli, segno una parola che trasforma”.

  “La Parola accolta - ha continuato Mons. Seccia - deve dinamicizzare la nostra esistenza spirituale... il carisma ricevuto per una scelta di vita, sacerdozio, matrimonio, esperienza del Rinnovamento. Non va sotterrato... perché occasioni di bene... il Mistero della Parola è paradigma della vita... La Parola udita se non diventa carne, diventa pubblicità e basta! Infine ha  fatto riscoprire la Bellezza e lo Splendore del Dono  che nella Messa  viene offerto, Luce e Splendore veri capaci di offuscare le  tante luci taroccate che insidiano e che sembrano prevalere nella cultura del nostro tempo: “il corpo e il sangue di Cristo... è il Talento Unico e Assoluto... Segno di speranza... che ci permette di superare ogni avversità... che ci dice che l’Amore e la misericordia sono sempre con noi”.

Clicca per ingrandire...La sessione pomeridiana è stata caratterizzata dal tema di fondo “Beato il Popolo che testimonia e serve la Parola". Dopo la festosa memoria degli inizi, con i fratelli della prima ora, Sebastiano Fascetta ci ha introdotti nell’esperienza spirituale con un commento al testo di Gv 4,50. Tre le sottolineature come incipit:1) l’importanza di essere uniti alla compassione di Gesù; 2) il significato vero della testimonianza, che non è tanto raccontare ciò che si vede, segni, miracoli, guarigioni, quanto credere e vivere e annunciare ciò che trasforma la vita; 3) il considerare la guarigione come “segno che deve portarci altrove... che va riletto alla luce di una sequela. Un discepolato, un cammino di fede”.

 La simbologia della luna, tratta da una immagine affascinante dei Padri della Chiesa, il “Mysterium Lunae”, ha segnato il momento conclusivo della giornata e ha impresso nei cuori e nelle menti dei convenuti quanto vissuto, compreso  e desiderato essere:” figli della luce e figli del giorno... “riflesso” della luce di Cristo. Testimonianza viva e operante del Mistero della chiesa, servi della Parola che salva e annunciatori convinti  dell’ azione sorprendente dello Spirito”.


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