Torna alla pagina precedente...

Rinnovamento: un prodigio inesauribile di Dio!

Quarantennale del Rinnovamento Carismatico Cattolico

 

di Salvatore Martinez

Presidente nazionale del RnS

 

Ricorre in questi giorni l’anniversario della nascita del Rinnovamento nel mondo. Quaranta, benedetti, anni sono trascorsi da quello straordinario “ritiro di Duquesne” (17-19 febbraio 1967) che, comunemente, si pone a fondamento della diffusione del Movimento Carismatico Cattolico nel mondo.

Ritornando a documenti storici e riprendendo le testimonianze delle origini, desidero con Voi ripercorrere le speranze e le novità che ancora oggi il Rinnovamento incarna nel mondo. Non un tuffo nostalgico nei ricordi, ma la riaffermazione dell’attualità del disegno provvidenziale rappresentato dal nostro Movimento ecclesiale. Una memoria che si fa, per tutti, assunzione responsabile del passato e “forma” per il cammino futuro.

 

 Un “weekend” che ribalta la storia

 Il Rinnovamento Carismatico Cattolico o Rinnovamento nello Spirito Santo ha il suo inizio in seno alla Chiesa Cattolica nell’ambiente dell’Università Duquesne, a Pittsburgh (USA). Alcuni giovani universitari, impegnati per la maggior parte in diverse attività apostoliche o sociali, si riunirono spontaneamente per pregare e implorare lo Spirito Santo durante un Ritiro (17-19 febbraio 1967).

“Sentivamo come un vuoto, una mancanza di dinamismo, una perdita di forza nella nostra

vita di preghiera e di azione. La risposta dello Spirito Santo fu per noi come il rinnovarsi di ciò che accadde nel Cenacolo di Gerusalemme ai primi discepoli del Signore. Una straordinaria trasformazione spirituale si operò in noi”. Questo il commento di due testimoni, Kevin e Dorothy Ranaghan (dal loro libro  “Catholic Pentecostals”, 1969).

 

Le parole che ora seguono sono tratte dal “quadernetto” personale di Patty Gallegher Mansfield, un’altra protagonista del Ritiro. Furono annotate la notte tra il sabato e la domenica, poche ore dopo l’esperienza dell’effusione dello Spirito ricevuta nella cappella:

“C’è una potenza nuova in me. Parlo con una voce interiore che è nuova per me, il tuo Spirito. Possano gli altri sentirmi parlare di te e pensare che io sia pazza. Lo sono! Sono pazza di te perché il tuo amore è pazzo. È così facile pregare: sgorga. Si riversa! È il tuo Spirito d’amore…”.

 

Erano circa trenta le persone presenti al Ritiro. Tra questi anche David Mangan, all’epoca appena laureato in Matematica e Fisica, il primo a mettere piede nella Cappella in cui la potenza dello Spirito si sarebbe manifestata in modo davvero sorprendente:

“Quando aprii la porta sono finito lungo disteso per terra. Ancora oggi non so spiegare fino a che punto fossi stato io a prostrarmi davanti a Dio o lui a tenermi chinato in adorazione davanti alla sua Maestà divina. Per un matematico tranquillo e riservato come me, l’esperienza che stavo vivendo era davvero sconvolgente: Dio era così vicino che sembrava quasi di poterlo toccare e io non avevo parole, non trovavo concetti teologici per esprimere quello che provavo. L’unica cosa che riuscii a dire fu: Eccola, la dinamite! Questa sì è dinamite” (testimonianza raccolta nel libro di Patty Gallagher Mansfield “As by a new Pentecost”, 1992).

 

 Un’originalissima espansione

 Il seguito della storia è semplice e noto. In brevissimo tempo, l’eco di questa rinnovata esperienza della presenza e dell’azione dello Spirito raggiunge ogni angolo della terra e coinvolge intere generazioni di giovani, di famiglie e di sacerdoti. Una vera sorpresa, capace di stupire e di trasformare ogni ambiente con cui il Rinnovamento entra in contatto. Una straordinaria, capillare e rapidissima diffusione, senza fondatori o propagandatori di sorta: la  forza della testimonianza di un evento vissuto - l’effusione dello Spirito - raccontato nei suoi effetti e nelle molteplici novità sociali ed ecclesiali derivanti: questo il segreto dell’impressionante sviluppo del Rinnovamento.

 

Oggi sono oltre 100 milioni, in 205 Paesi del mondo, i cattolici che testimoniano la grazia propria del Rinnovamento e la gioia di una vita cristiana rinnovata dallo Spirito:

la bellezza della preghiera comunitaria, un profondo amore per la Parola di Dio, una forte spinta interiore nel testimoniare la presenza viva di Cristo Risorto attraverso gruppi, comunità, ministeri, scuole, fondazioni e progetti apostolici.

Ma anche:

primato della vita interiore, conversione permanente a Gesù Signore, sottomissione all’azione santificante dello Spirito mediante l’esercizio dei carismi.

 

Sono queste le cause prime che fanno da sfondo alla testimonianza di vita nuova resa dal Movimento, in ogni sua componente e in ogni suo ambito di esistenza, sociale ed ecclesiale.

 

 Un meraviglioso “patrocinio”

 Un ruolo imprescindibile nella diffusione del Rinnovamento è da assegnare, senza dubbio alcuno, al compianto cardinale Léon Joseph Suenens, arcivescovo di Malines-Bruxelles. La sua insistenza sulla necessità di riscoprire il primato dello Spirito nella Chiesa risale già agli appassionati interventi con cui animò il Concilio Ecumenico Vaticano II.

Al suo zelo apostolico si devono alcune pagine memorabili della Costituzione apostolica sulla Chiesa, “Lumen Gentium”, la “carta magna” del rinnovamento carismatico auspicato dai Padri conciliari. Creato Vescovo da Pio XII, nel 1945, scelse per motto “In Spiritu Sancto”. Spiegava questa scelta, dettata dalla preoccupazione di superare i conflitti tra Spirito e autorità nella Chiesa, con questa affermazione:

“Mettiamoci dalla parte dello Spirito Santo!”.

 Il card. Suenens fu tra i primi, convinti sostenitori dello sviluppo del Rinnovamento. Entrato subito in contatto con “gli studenti di Duquesne” volle con sé, a Bruxelles, nell’agosto del 1976 – ad un anno dalla prima, storica Pentecoste con il Pontefice Paolo VI - il giovane Ralph Martin nel ruolo di direttore dell’ICO (International Communications Office, oggi ICCRS), il primo ufficio internazionale, già sorto nel 1972 in Ann Arbor (Michigan), a supporto della diffusione del Rinnovamento e della sua integrazione ecclesiale.

Riportiamo, tra i tanti e tanti interventi illuminanti del card. Suenens, due pensieri. Respirano della dimensione esperienziale,  derivante dalla sua diretta frequentazione del Rinnovamento, e dell’afflato pastorale, sulla portata profetica del Movimento carismatico cattolico.

“Mi colpì, innanzitutto, la preghiera di adorazione, il carattere pienamente umano di questa preghiera che impegna tutto l’uomo, anima e corpo, comprese le strutture dell’inconscio, una liberazione interiore, lo sblocco di un certo formalismo. Secondo me il Rinnovamento nello Spirito è l’attuazione effettiva della dottrina del Concilio, in base alla quale la santità non è appannaggio dei preti. È una via di democratizzazione della santità, a cui tutti i cristiani sono chiamati” (intervista di René Laurentin con il Cardinale in “Il Rinnovamento Carismatico Cattolico. Orientamenti Teologico-pastorali”; Appendice, 1974).

 

“Credevo nei doni e nei carismi dello Spirito; tuttavia un certo numero di questi erano praticamente fuori uso nella vita quotidiana della Chiesa e nella mia. Risvegliando la mia fede addormentata nello Spirito, operante in tutti i carismi senza eccezione, con il Rinnovamento ho capito che dobbiamo riscoprire i nostri tesori nascosti. Ho scoperto che non credevo veramente a tutta la forza della promessa del Maestro” (in “Une nouvelle Pentecôte?”, 1975).

 

 Una “bussola” ecclesiale orienta il cammino

 L’autorevolezza del card. Suenens e il suo grande desiderio di far conoscere alla Chiesa la novità del Rinnovamento spinsero il cardinale a coordinare un lavoro di capitale importanza per il Movimento: la definizione degli Orientamenti Teologico-pastorali del Rinnovamento Carismatico Cattolico.

Mi piace qui ricordare che il cardinale “preferiva” che il Rinnovamento si denominasse “Rinnovamento nello Spirito Santo”: doveva apparire chiaro che non si trattava di una “monopolizzazione dei carismi” (cf intervista di R. Laurentin sopra citata). E fu proprio obbedendo a questo richiamo che, in Italia, i teologi ispiratori e promotori del Rinnovamento (tra tutti il sacerdote gesuita Domenico Grasso), in accordo con i primi responsabili nazionali, decisero che i gruppi e le comunità si chiamassero proprio “Rinnovamento nello Spirito”.

 

Ma torniamo agli “Orientamenti Teologico-pastorali”. Per coglierne il valore storico – correva il maggio 1974 - ricordiamo l’équipe internazionale che, riunita a Malines, s’incaricò di elaborare il testo. Questi gli otto estensori:

p. Kilian McDonnel o.s.b. (USA), che fu anche il redattore finale;

p. Carlos Aldunate s.j. (Cile);

p. Salvador Carrillo m.s.p.s. (Messico);

Ralph Martin (USA);

Albert-Marie de Monleon (Francia), oggi Vescovo di Meaux;

Heribert Mühlen (Germania);

Veronica O’Brien (Irlanda);

Kevin Ranaghan (USA).

 

La revisione teologica del documento fu affidata dal card. Suenens a sei valentissimi professori del tempo:

Joseph Ratzinger (Germania), divenuto arcivescovo di Monaco e Frisinga nel 1977, cardinale nel 1993 e dal 2005 Sommo Pontefice;

Yves Congar o.p. (Francia), creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 1994 e salito alla Casa del Padre l’anno successivo;

Walter Kasper (Germania), divenuto vescovo di  Rottenburg-Stoccarda nel 1989, creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 2001 e attualmente Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’unità dei cristiani;

Avery Dulles s.j.(USA), creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 2001;

René Laurentin (Francia), oggi considerato tra le massime autorità mondiali in materia di mariologia;

Michael Hurley s.j. (Irlanda), esperto di ecumenismo. A questo primo documento ne seguirono altri cinque, tutti denominati “di Malines” e scritti dal card. Suenens (il terzo, del 1980, sull’azione sociale, in collaborazione con il “Vescovo delle favelas”, dom Helder Camara).

 

Osservando questa straordinaria composizione ecclesiale, come non ringraziare lo Spirito Santo?

 

Un “padre” apre le porte

 Dicevamo della Pentecoste del 1975. Molti avevano dissuaso Papa Paolo VI dall’incontrare “i carismatici”. Le preoccupazioni e i dubbi covavano un po’ ovunque, nonostante fossero già avvenuti confortanti pronunciamenti ecclesiali: il primo, dell’episcopato americano, già nel 1969; a questo fecero seguito quelli dell’episcopato canadese e, in Europa, di quello francese, inglese, gallese, tedesco e belga.

 

Dunque, la decisione di Paolo VI di ricevere nella Basilica di San Pietro i responsabili del Rinnovamento appariva quantomeno ardua. Al suo fianco, in quel memorabile 18 maggio, stava il card. Suenens quando gli oltre cinquemila presenti intonarono il canto dell’Alleluja, dolcemente sfociato in un intentissimo, commovente canto in lingue. Il Santo Padre non esitò a lasciarsi condurre da questa libera irruzione dello Spirito e, accantonato il discorso ufficiale che aveva preparato, così si espresse, improvvisando:

“Poiché si tratta dello Spirito, siamo attenti, felici, di augurare il benvenuto allo Spirito

Santo. Ma ancor più: lo invitiamo, lo preghiamo. È un desiderio fortissimo: che il popolo cristiano, il popolo della fede, faccia esperienza di una coscienza viva dello Spirito fra noi, di un’adorazione e di una gioia più grandi trovate in Lui…  Questo Rinnovamento deve ringiovanire il mondo, deve dargli una spiritualità, deve riaprire le labbra chiuse alla preghiera, al canto, alla gioia, agli inni e alla testimonianza. E sarà una grande “chance” per il nostro tempo”… Vi diciamo solamente questo: osate vivere, oggi, con libertà, energia, profondità la presenza dello Spirito. Gesù è il Signore! Alleluja! E aggiungiamo questo: oggi o si vive la propria fede con fervore, profondità, forza e gioia, o questa fede muore”.

 

Che capolavoro di docilità alle mozioni dello Spirito e che ritratto di visione carismatica!

 

“Attenti a quei due!”

 La Pentecoste con Paolo VI rappresenterà il “via” dell’esperienza italiana. A Roma si ritrovarono due “vecchi amici”, che stentarono a riconoscersi tra i “carismatici”, tanto erano lontane le loro pregresse esperienze ecclesiali da questa novità che entrambi avevano accettato di “studiare”: mons. Dino Foglio e P. Mario Panciera. Da quel giorno, inseparabili, per oltre venti anni, saranno la mente e il braccio, il cuore e la volontà più manifeste del Rinnovamento. Si diceva di loro, negli ambienti ecclesiali: “attenti a quei due!”.

Due cultori dello Spirito, due infaticabili promotori della maturità ecclesiale del RnS, oggi riuniti in cielo con un gran nugolo di testimoni dello Spirito. Anche a loro è bene dare la parola.

 

Don Dino:

“Non ho la pretesa di insegnare nulla di nuovo, ma solo presentare l’esperienza della mia pentecoste personale. Un inno di lode a Gesù Signore per il «poema d’amore», iniziato nel Battesimo, confermato nella Cresima e soprattutto nell’Ordinazione sacerdotale, che si è reso vivo e affascinante da quando alcuni fratelli hanno chiesto per me al Signore una nuova effusione dello Spirito Santo, gustando in modo nuovo, la potenza della sua presenza” (da “Il vero volto del Rinnovamento nello Spirito in Italia”, vol. I, 1981).

 

P. Mario:

“Non dobbiamo mai perdere di vista che il Rinnovamento è opera dello Spirito Santo e che, quindi, questa va accostata con timore reverenziale. L’effusione dello Spirito è la grazia del tempo della Chiesa. Il RnS non ha altra risorsa, questo è il segreto della sua esistenza. Se, dunque, ci sono in giro dei sintomi di raffreddamento, dobbiamo interrogarci a che punto sta l’effusione dello Spirito” (da “Il Rinnovamento frutto del Concilio”, 2002).

 

 “Profezia e Pastoralità”: due speciali testimoni

 Con l’avvento di Papa Giovanni Paolo II un italiano, “rinato” a vita nuova con la grazia del Rinnovamento, assurge al ruolo di “predicatore della Casa Pontifica”: il francescano cappuccino p. Raniero Cantalamessa. Egli è stato e rimane, in ogni angolo del mondo, il più grande “ambasciatore” della grazia extrasacramentale dell’effusione dello Spirito e dei carismi ad essa connessi. Quanti libri, quante conferenze offerteci da p. Raniero hanno orientato e  segnato il nostro cammino! Mi piace qui riprendere un passaggio dal suo insegnamento alla prima Convocazione Nazionale del RnS (Rimini 1978):

“Il segreto del Rinnovamento è nell’equilibrio tra entusiasmo, o abbandono all’azione dello Spirito, e impegno personale fattivo… Dall’«ebbrezza per Dio» si deve poter passare con naturalezza alla «sobrietà per i fratelli», cioè a uno stato di vigilanza in cui si ha l’occhio e l’orecchio ben aperto per scorgere il bisogno del fratello… Noi non vogliamo essere «chiesuola», ma Chiesa! Abbiamo un tetto, una casa, un seno: quello della Santa Madre Chiesa; una madre non può respingere chi vuole attaccarsi all’orlo della sua veste. Dobbiamo annidarci nel seno della Chiesa; lì è il posto di chi cerca lo Spirito Santo. Tutto quello che dobbiamo fare è amare la Chiesa ed essere disposti a soffrire per essa”.

 

È stato lungo tutto il Pontificato di Papa Giovanni Paolo II che il Rinnovamento nello Spirito ha visto “esplodere” le tante parole profetiche legate alle sue origini, in special modo nella risposta convinta a tre sfide determinanti: la nuova evangelizzazione; la formazione dei responsabili e degli animatori; la maturità ecclesiale. Continui sono stati, dal 1979 alla vigilia della sua morte nel 2005, gli incoraggiamenti ricevuti da Papa Wojtyla; tante le udienze private e pubbliche concesse ad ICCRS e al Comitato Nazionale di Servizio del RnS; svariate le lettere autografe indirizzate al RnS alla vigilia della Convocazione di Rimini. Qui solo alcuni, brevi echi.

 

“A questa «effusione dello Spirito Santo» noi sappiamo di essere debitori di una esperienza sempre più profonda della presenza di Cristo” (1980).

 

“La prima dimensione del «Rinnovamento» consiste nel vivere secondo lo Spirito, nel crescere continuamente nello Spirito… Questo rinnovamento interiore, questa formazione di una mentalità dominata dalle «ragioni dello Spirito» è la vostra vocazione” (1986).

 

“Come non rendere grazie per i preziosi frutti spirituali che il Rinnovamento ha generato nella vita della Chiesa e nella vita di tante persone? Quante vite cambiate in profondità!... Siete un movimento ecclesiale” (1998).

 

“Non interrompete il cammino intrapreso! Abbiate fiducia: Cristo completerà l’opera che lui stesso ha iniziato… Lasciatevi guidare veramente dallo Spirito!” (2000).

 

“Si! Il Rinnovamento nello Spirito può considerarsi un dono speciale dello Spirito in questo nostro tempo!... Continuate ad amare e a far amare la preghiera di lode… Fate conoscere e amare lo Spirito Santo. Aiuterete a far sì che prenda forma la «cultura della Pentecoste»” (2002).

 

“Il progetto «Roveto Ardente» è un invito all’adorazione incessante, giorno e notte. Il Rinnovamento nello Spirito in Italia ha voluto promuovere questa opportuna iniziativa per aiutare i fedeli a «ritornare nel Cenacolo»” (2004).

 

 Un Pastore umile dalla fede grande

 Giungiamo così al traguardo dei primi quaranta anni. RnS: un tesoro immenso di grazie! Una storia in cui non sono mancate prove, cadute, defezioni, dissonanze; ma sempre e comunque un incredibile e immarcescibile prodigio di Dio, che si rinnova. Oggi sotto la guida del nuovo Pontefice Benedetto XVI, incontrato nel febbraio dello scorso anno in un’intensissima udienza privata, che è stata foriera di conferme e di nuova fiducia per il cammino che ci attende.

 

Succeduto a Giovanni Paolo II, Papa Ratzinger continua ad offrirci un Magistero che esalta il ruolo centrale dello Spirito Santo: i suoi insegnamenti, ricchi di sapienza teologica e pastorale, sono un invito pressante a coltivare “la forza interiore dello Spirito del Risorto”, per rispondere alle attuali sfide che il relativismo etico pone alla nuova evangelizzazione (cfr Discorso ai partecipanti al IV Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona e Omelia, 19 ottobre 2006).

 

Ai Movimenti ecclesiali e alle Nuove Comunità, Benedetto XVI non ha mancato di offrire una speciale considerazione, in linea con il suo Predecessore. Le parole conclusive dell’Omelia ai Vespri nella Vigilia della Pentecoste ne sono una compiuta manifestazione:

“Cari amici, Vi chiedo di essere, ancora di più, molto di più, collaboratori nel ministero apostolico universale del Papa, aprendo le porte a Cristo” (Roma, Piazza S. Pietro, 3 giugno 2006).

 

Continuità e novità: un nuovo Statuto per il RnS

 Lo Spirito non cessa di stupirci e di arricchirci di sorprese divine. L’anno 2007 si è caratterizzato subito con una importante “novità ecclesiale”: l’approvazione del nuovo Statuto del Rinnovamento nello Spirito da parte dell’Episcopato Italiano. È l’aggiornamento del profilo comunitario, pastorale ed ecclesiale del nostro Movimento; è il frutto del cammino dell’ultimo decennio, espressione del consolidamento e della maturazione della vita dei Gruppi, delle Comunità e di tutte le componenti testimoniali del RnS.

 

Le parole del Vescovo Segretario Generale della CEI, mons. Giuseppe Betori, tratte dalla lettera accompagnatoria il decreto di approvazione del nuovo Statuto, indicano le “quatto ragioni” di fondo che suscitano particolare apprezzamento e incoraggiamento dei Vescovi italiani al nostro indirizzo:

“L’adesione al RnS si fonda sulla scelta di intraprendere un cammino di fede e non una generica “esperienza spirituale”.

 

“L’esplicitazione del livello diocesano, nella consapevolezza che nelle chiese particolari si realizza la vita dei gruppi e della comunità”.

 

“L’impegno di ridefinire la composizione e le funzioni degli organismi nazionali di servizio… assicurando una corresponsabilità efficace e condivisa”.

 

“Il ruolo esemplare del RnS all’interno delle molteplici esperienze del Movimento Carismatico Cattolico, che ne ha motivato il riconoscimento da parte dell’Episcopato italiano”.

 

Rinnovamento, popolo del “sì”

 Ci è chiesto di rinnovare il nostro impegno, di renderlo ancora più incisivo e profetico, memori del grande amore che abbiamo ricevuto dallo Spirito in questi quaranta anni di storia sacra.

 

Maria, la tutta carismatica, ci aiuterà a dire ancora, sempre “fiat” alle promesse del Signore:

“Nulla è impossibile a Dio” (Lc 1, 37). «Tutto è possibile per chi crede» (Mc 9, 23).

Così sarà, a Dio piacendo, a Rimini, in occasione della prossima XXX Convocazione Nazionale del RnS (28 aprile – 1 maggio).

 

Ma intanto, di tutto cuore: Buon anniversario, Rinnovamento!


Hit Counter