Nei
giorni 17-18-19 settembre 2004, fra canti di lode e di
ringraziamento, sono stati festeggiati nella Parrocchia
"Beata Maria Vergine della Provvidenza" di Agrigento, i 25
anni di nozze con l’Agnello di un gruppo prima sparuto e ora
divenuto una moltitudine senza età con un cuor solo e un’anima
sola, secondo l’insegnamento di Gesù e la testimonianza degli
apostoli.
Quanta strada è stata
fatta da quel 1977, quando alcuni giovani animati da padre Giuseppe
Pillitteri, accogliendo l’invito di Paolo VI ad aprire le braccia
allo Spirito Santo, iniziò a riunirsi per pregare presso la Basilica
dell’Immacolata di Agrigento e, poco dopo, sotto la guida di Don
Ruggero Baldan, presso la Parrocchia "Beata Maria Vergine della
Provvidenza", retta attualmente dal padre guanellino Don Vittorio
Mosca, assistente spirituale del gruppo.
Negli anni i responsabili
si sono avvicendati e tante persone sono arrivate, attratte
dall’entusiasmo di chi inneggia allo Spirito Santo e soprattutto
convinte dei prodigi che solo il Signore sa compiere.
Qualcuno li chiama
“esaltati” e qualcun’altro “pazzi”. In realtà non sono né l’uno né
l’altro; non si può nemmeno parlare di fede “eroica”. E’ soltanto un
coro di “poveri” che eleva a Dio la lode perché ha scoperto il suo vero
volto.
Molti dicono: “ …. ci
avevano detto che Dio ama, perdona, guarisce, salva, ma sperimentarlo
giorno dopo giorno e tutta un’altra cosa …”
Davvero si potrebbe
ripetere con Giobbe “ti conoscevo per sentito dire, ma ora i miei
occhi ti vedono”.
I festeggiamenti hanno
avuto inizio con l’accoglienza dei fratelli e l’inaugurazione della
mostra fotografica. C’erano foto scattate persino in occasione dei primi
convegni nazionali, tenuti a Rimini, per arrivare a quelle relative a
ritiri spirituali, ai momenti di fraternità conviviale, ai matrimoni, ai
battesimi, alle prime comunioni, alle ordinazioni, all’incontro con il
Santo Padre: tutti eventi che hanno distinto la vita del gruppo in
questi 25 anni.
Volti vecchi e nuovi,
familiari e sconosciuti, fratelli in cristo “immortalati” in quelle
foto-ricordo che sono divenute testimonianza dell’amore al Signore e
soprattutto della fedeltà di Dio alla sua parola. E’ la storia di un
cammino che è anche e soprattutto cammino nella storia fatto con Gesù
nella potenza dello Spirito Santo.
Una
novità è stata la catechesi animata con esperienza spirituale sul tema
“la giustizia di Dio” tratta da Rm 5,1-2 condotta da don Manlio
Iacoponelli, assistente spirituale della Diocesi di Agrigento. Fra
sacra rappresentazione e realtà, in uno scambio continuo che ha
consentito di calarsi nella vicenda dei nostri progenitori per giungere
all’esplicitarsi dell’amore di Dio fino al supremo sacrificio della
Croce, la catechesi ha guidato gli intervenuti a riflettere sulla
personale condizione di “salvati”.
La giornata intermedia è
trascorsa all’insegna del “Roveto Ardente”, animato dall’equipe
regionale del RnS Sicilia. Sono stati momenti di grazia che appartengono
all’esperienza del RnS già da tempo e che sempre lasciano un segno
indelebile nel cuore di tutti.
La giornata conclusiva,
svoltasi secondo modi del ritiro spirituale, è stata caratterizzata, tra
l’altro, dalla presenza di Pippo Viola del comitato regionale del
RnS, il quale ha tenuto una catechesi, distinta in due momenti su “ …
accogliete con mansuetudine la parola seminata in voi, che ha la forza
di salvare le anime vostre … “ (Gc 1, 21-25).
“Il Signore ha da
consegnarci una parola nuova, un seme – ha spiegato Pippo –
perché questo gruppo sia beneficato; c’è bisogno dell’ascolto delle
orecchie dello Spirito, e non solo di quelle della mente; dobbiamo
vedere il mondo prendendo la visione della vita di Dio. Il Signore
bussa, ma spetta a noi aprire la porta. Nella nostra vita di ogni giorno
cosa c’è di nuovo? Se non c’è niente vuol dire che non siamo stati
capaci di rinnovarci. Ascoltare e fidarsi di Dio”. Pippo Viola si è
poi soffermato su alcune funzioni dell’ascolto, partendo dalla necessità
di far tacere innanzitutto la nostro vita ordinaria. Ha ricordato che
l’ascolto è anche combattimento spirituale, è la volontà di accogliere
Dio e la sua volontà dentro di noi.
“Occorre non conoscere
ma essere la Parola di Dio; bisogna essere testimonianza e non dare
testimonianza”.
In questo senso un
insegnamento viene da “Discorso della montagna”, del quale sono state
prese in considerazioni alcune “Beatitudini”.
La catechesi ha suscitato
vivo interesse e si è rivelata ricca di spunti per dialogo che ha fatto
da corollario all’insegnamento. E’ seguita la celebrazione Eucaristica
che, officiata nei giorni precedenti rispettivamente da Don Ruggero
Baldan e da Padre Giuseppe Pillitteri, è stata presieduta da Don Manlio
Iacoponelli e si è conclusa con la presentazione al Signore di alcuni
rappresentanti dei vari misteri, in segno di offerta e di ringraziamento
e con l’affidamento delle famiglie del RnS a Maria Vergine della
Provvidenza.
Non è voluto mancare ai
festeggiamenti il Vescovo della Diocesi, Mons. Carmelo Ferraro,
che con una lettera scriveva: “Sono unito a voi per dire grazie al
Padre Celeste, per avervi scelto per essere in Gesù, i testimoni della
Pentecoste dello Spirito Santo. Siate missionari nella vostra famiglia:
insegnate a pregare, narrate il Vangelo ai figli e nipoti, testimoniate
la ricerca della santità, della grazia di Dio coi Sacramenti, con la
preghiera e le opere buone. Il catechismo che dovete fare in famiglia
fatelo anche in parrocchia. Siate i primi a partecipare alla scuola di
preghiera e alla Lectio Divina, alle opere di carità e ai CEFAS. La
vostra presenza contribuisca a rendere la Parrocchia Comunità
Missionaria”.
Confetti di argento e
cartoncini colorati con versetti biblici sono stati distribuiti ai
partecipanti, allietati da canti di gioia e di lode al Signore. Il via
vai dei “curiosi” è stato accompagnato dalla presenza di fratelli di
molti gruppi della provincia che hanno dato testimonianza di fraternità
e di attaccamento al Signore.
E’ stato anche un momento
per ritrovarsi con i fratelli che hanno seguito nel tempo altri
percorsi; è stato un riabbracciarsi che, iniziato il giorno prima, si è
concluso con la festa nel salone parrocchiale.
Non un revival malinconico
ma un inneggiare alla potenza ed alla bontà di Dio nel sentirsi Corpo di
Cristo.
Gesù è il Signore!
Il pastorale di servizio del gruppo