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Il CDIntroduzione ai brani

a cura di Luciana Leone

 

Sentieri di speranza 

«Gesù non è soltanto il testimone della speranza che si apre davanti a chi diventa suo discepolo. Egli stesso è, nella sua persona e nella sua opera di salvezza, “la nostra speranza” (cf 1 Tm 1, 1), poiché annuncia e attua il regno di Dio». Così affermava Giovanni Paolo II nel novembre 1998, ricordando all’uomo che solo nel nome di Gesù egli può fronteggiare le incertezze che gravano sul destino del mondo e dei singoli, la crisi dell’esistenza e il senso del dolore. «Al dono della speranza  – prosegue Giovanni Paolo II – va prestata una particolare attenzione, specialmente nel nostro tempo, nel quale molti uomini – anche non pochi cristiani – si dibattono tra l’illusione e il mito di un’infinita capacità di autoredenzione e realizzazione di sé, e la tentazione del pessimismo nell’esperienza delle frequenti delusioni e sconfitte».

Luciana Leone - Clicca per ingrandire...Anche la musica e il canto, come forme di preghiera e di avvicinamento a Dio, possono rappresentare per l’uomo moderno un motivo di speranza e di gioia. La raccolta di canti di lode e adorazione che il Rinnovamento nello Spirito, come ogni anno, offre con gioia alla Chiesa, è attraversata in modo più o meno esplicito dal fil rouge della speranza che, com’è stato sottolineato, si pone in naturale continuità con quanto già espresso dalla Chiesa italiana come auspicio per la pastorale a venire. “Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo” è il titolo del IV Convegno ecclesiale (Verona, ottobre 2006), la cui traccia di riflessione recita: «Il titolo del Convegno intende far convergere quattro fondamentali elementi: la persona di Gesù, il Risorto che vive in mezzo a noi; il mondo, nella concretezza della svolta sociale e culturale della quale noi stessi siamo destinatari e protagonisti; le attese di questo mondo, che il Vangelo apre alla vera speranza che viene da Dio; l’impegno dei fedeli cristiani, in particolare dei laici, per essere testimoni credibili del Risorto attraverso una vita rinnovata e capace di cambiare la storia». È la sfida della fede, esaltante e sempre nuova ma, al contempo, inquietante: ecco perché è necessaria la dimensione della speranza cristiana. Nella Lettera Enciclica Deus est amor, Benedetto XVI afferma: «Fede, speranza e carità vanno insieme. La speranza si articola praticamente nella virtù della pazienza, che non viene meno nel bene neanche di fronte all’apparente insuccesso, ed in quella dell’umiltà, che accetta il mistero di Dio e si fida di lui anche nell’oscurità» (n. 39).

Tutto questo abbiamo cercato di esprimere attraverso il canto e fin dalla copertina di questo album, che rappresenta i diversi cammini di ogni uomo che convergono tutti all’Oriente della fede, Cristo, sole di giustizia e di speranza. Così amava ricordare Giovanni Paolo II: «Oggi non basta risvegliare la speranza nell’interiorità delle singole coscienze; occorre varcare insieme la soglia della speranza» (Discorsi, 11 novembre 98).

 

IL REPERTORIO

La raccolta “Sentieri di speranza” contiene dodici brani di cui undici composti da autori appartenenti al Rinnovamento nello Spirito Santo, e uno composto e interpretato da Marco Armani, cantautore noto al grande pubblico sin dagli anni Ottanta, che negli ultimi anni si è sensibilmente avvicinato a Dio.

Tra le caratteristiche di pregio di questo album, preme evidenziarne almeno due. In primo luogo, la versatilità dei brani, eterogenei per stile, arrangiamento, destinazione: anche se la lode e l’adorazione rimangono da sempre forme di espressione tipiche dello stile musicale del Rinnovamento, la raccolta contiene anche brani per la liturgia e per l’evangelizzazione; in secondo luogo, sono da segnalare la profondità e la ricchezza dei contenuti, quest’anno di particolare pregnanza. Alcuni testi sono ispirati alla Scrittura, come Gesù ricordati di me, Celebrerò le tue lodi, Noi crediamo in te; altri hanno un forte sapore kerigmatico, nell’annuncio franco e nella professione di fede, come Alza i tuoi occhi al cielo; vi sono poi canti espressamente di lode, come Per sempre Re della gloria, Ascolto la tua voce e Ti adorerò; altri ancora, sempre d’invenzione, toccano vertici di vero lirismo come nel brano Donna della speranza, dedicato a Maria, e di densità teologica, come nei due brani più classici La tua gloria illumina il cammino e Cristo Gesù speranza delle genti; due brani, infine, sono dedicati al tema essenziale dell’unità: Con un cuore solo e In unità, quest’ultimo liberamente ispirato alla parte iniziale della Regola di sant’Agostino.

La realizzazione dei brani risponde a qualificate scelte artistiche ormai decennali, quali la cura degli arrangiamenti orchestrali e vocali e il ricorso a strumenti veri, da quelli sinfonici a quelli elettrici, per il migliore conseguimento di quel genere “sinfonico-leggero” che contraddistingue tutte le produzioni del Rinnovamento.

Indicazioni più precise, anche se minime, sulla destinazione e sulla esecuzione dei brani sono contenute a fronte di ciascun testo.

 

L’USO DEI BRANI NELLA LITURGIA

Immagine della copertina del CDI brani della raccolta sono destinati principalmente ai Gruppi e alle Comunità del Rinnovamento, ma anche alle parrocchie, ai cori diocesani, ai giovani, alle comunità, ai gruppi ecclesiali; tuttavia, i canti non sono rigorosamente indicati per la liturgia, sotto il profilo stilistico e formale dell’arrangiamento e della scelta degli strumenti. Dunque, ogni qualvolta un brano verrà consigliato per la liturgia, si farà sempre riferimento alle occasioni proprie della vita del Rinnovamento nello Spirito.

In molte di queste occasioni si ritrovano grandi assemblee, per cui l’accompagnamento ritmico diventa indispensabile per “tenere il tempo”.

In altri casi, come l’animazione in parrocchia, le celebrazioni diocesane o altre situazioni in cui è richiesto maggiore rigore nella liturgia, sarà opportuno che l’uso dei brani durante la celebrazione venga discusso con il celebrante.

Per una eventuale destinazione liturgica dei brani, all’interno del Rinnovamento come in altre occasioni, gli animatori del canto operino comunque un discernimento accurato in merito all’esecuzione: gli arrangiamenti dei brani sono di tipo moderno e, per quanto vi sia il ricorso a molti strumenti sinfonici, la parte ritmica e degli strumenti elettrici è sempre accentuata.    

Ecco alcuni consigli generali da tenere in considerazione:

  • nella scelta dei brani per la liturgia va rispettato il tempo liturgico e la liturgia della Parola;  

  • tutti gli strumenti elettrici e ritmici devono essere suonati con moderazione, attenuando gli stacchi, le dinamiche, i volumi e riducendo il numero degli strumenti;

  • le parti strumentali soliste, soprattutto di chitarre elettriche e strumenti a fiati, andranno eliminate;  

  • in prossimità di modulazioni e crescendo, sarà importante mantenersi sempre sul “piano” o sul “mezzo forte”;

  • sono da abolire le improvvisazioni, sia strumentali che vocali.

 Durante l’Udienza generale del 26 febbraio 2003, Giovanni Paolo II parlò dell’importanza della musica nella liturgia, commentando il Salmo 150, definito “un inno festoso, un alleluia ritmato dalla musica”, nel quale Dio è presentato in due aspetti, entrambi fondamentali del suo mistero: «Egli è trascendente e misterioso, distinto dal nostro orizzonte, ha per dimora regale il santuario celeste e il firmamento della sua potenza, simili a fortezze inaccessibili all’uomo; ma Dio è anche vicino a noi, presente nel santuario di Sion, agente nella storia attraverso i suoi prodigi che rivelano e rendono sperimentabile la sua grandezza». Allora, dice il Papa, «tra cielo e terra si stabilisce un canale di comunicazione in cui si incontrano l’azione del Signore e il canto di lode dei fedeli. La liturgia unisce i due santuari, il tempio terreno e il cielo infinito, Dio e l’uomo, il tempo e l’eternità. Durante la preghiera e la liturgia noi ascendiamo verso la luce divina e Dio discende e si adatta al nostro limite per parlarci e salvarci». Se pensiamo a tutto questo e guardiamo alla musica nella liturgia, non solo nei nostri gruppi, ma anche in altre realtà, ci rendiamo conto che il monito del Santo Padre è davvero importante: «È necessario scoprire e vivere costantemente la bellezza della preghiera e della liturgia. Bisogna pregare Dio non solo con formule teologicamente esatte, ma anche in modo bello e dignitoso. A questo proposito, la comunità cristiana deve fare un esame di coscienza perché ritorni sempre più nella liturgia la bellezza della musica e del canto. Occorre purificare il culto da sbavature di stile, da forme trasandate di espressione, da musiche e testi sciatti, poco consoni alla grandezza dell’atto che si celebra».

Questa attenzione del Santo Padre ricorse proprio a 40 anni dalla Costituzione Sacrosanctum concilium, che pose le basi della riforma liturgica. L’idea centrale dei Padri conciliari fu quella di avvicinare il rito alla gente, nella convinzione che la liturgia vissuta bene nutre e fa crescere la vita cristiana. La riforma ha offerto strutture, elementi e indicazioni pastorali nuove, ma ciò che dà volto e corpo alla liturgia sono le assemblee, le persone, con i loro atteggiamenti, con i gesti, con il canto.

 

Clicca per ingrandire...L’USO DEI BRANI NELLA PREGHIERA

È fondamentale che ogni buon animatore della musica e del canto adegui l’esecuzione dei brani all’organico musicale di cui dispone, e alle risorse vocali e strumentali su cui può contare.

Non è indispensabile eseguire un brano così come è realizzato nell’incisione, in quanto pochi strumenti e poche voci, ben preparate, possono ottenere comunque un risultato apprezzabile. Nell’animazione della preghiera, poi, può essere molto utile non rimanere legati ad una esecuzione “rigida” del brano (alternanza di strofa e ritornello, modulazione, finale…). Se il momento lo richiede, l’animatore può interrompere e riprendere il canto, può suggerire piccoli cambiamenti nelle parole che aiutino a penetrare ancora più profondamente il momento di preghiera, può evitare una modulazione, un canone o una variazione, se tutte queste cose pongono delle difficoltà e disturbano l’andamento della preghiera stessa.   

 

Un ringraziamento sincero

La realizzazione di questo disco ha richiesto molti mesi di preparazione e di lavoro, che hanno visto il contributo di decine di volontari e di professionisti, che non potremmo ringraziare singolarmente. Sentiamo di presentarli al Signore, chiedendogli di ricompensarne gli sforzi. A Dio, il nostro ringraziamento più grande, unito alla speranza che ciascuno di questi canti possa diventare strumento di evangelizzazione e occasione di preghiera. 

Luciana Leone

 


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