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Comunicato stampa del 29-4-2000  


Iniziato ieri, 28 aprile, il Raduno mondiale del Rinnovamento Carismatico Cattolico. Durante la prima sessione S.E.R. Card. James Francis Stafford ha letto
all'assemblea riunita in fiera il messaggio di saluto del Papa Giovanni Paolo II che riportiamo di seguito.

Carissimi Fratelli e Sorelle!

1. Con grande gioia vi invio il mio saluto in occasione del "Raduno Mondiale del Rinnovamento Carismatico Cattolico", che si svolge in Rimini. Da diversi anni ormai il "Rinnovamento nello Spirito Santo" celebra costì, all'inizio di maggio, la sua "convocazione nazionale". In occasione dell'Anno Giubilare questo appuntamento ha assunto una dimensione particolare per la presenza di numerosi esponenti di gruppi e comunità carismatiche provenienti da altri Paesi del mondo. Giustamente, perciò, il vostro raduno si svolge con il patrocinio di un organismo, l"International Catholic Charismatic Renewal Services", a cui spetta il compito di coordinare e promuovere lo scambio di esperienze e di riflessioni tra le comunità carismatiche cattoliche sparse nel mondo. Grazie a ciò, la ricchezza presente in ogni comunità torna a beneficio di tutti e tutte le comunità possono più facilmente percepire il vincolo di comunione che le lega le une alle altre e a tutta la Chiesa. Saluto cordialmente il Presidente dell'"International Catholic Charismatic Renewal Services", Sig. Allan Panozza, e il Coordinatore Nazionale del "Rinnovamento nello Spirito Santo", Sig. Salvatore Martinez, insieme a tutti i membri del Comitato Nazionale di Servizio.

2. Questo raduno internazionale di Rimini costituisce per voi una tappa del pellegrinaggio giubilare. Celebrando la scadenza bimillenaria dell'Incarnazione, tutti noi siamo chiamati a volgere il nostro sguardo a Cristo, "luce delle genti". Guardando a Lui, si rinnovano in noi lo stupore e la gratitudine: il Figlio di Dio è diventato uomo, è morto per la nostra salvezza, è risorto e vive. Cristo vive! Lui è il Signore! Questa è la certezza della nostra fede. Mentre la proclamiamo con umiltà e fermezza, siamo consapevoli del fatto che questa certezza non viene da noi. Se noi abbiamo potuto conoscere Cristo, è perché Lui stesso si è fatto conoscere a noi donandoci il suo Spirito: "nessuno può dire -Gesù è il Signore- se non sotto l'azione dello Spirito Santo" (1 Cor 12, 3). Facendosi conoscere, Cristo non ci ha lasciati soli. Nello Spirito nasce il nuovo Popolo di Dio, Perché "è piaciuto a Dio di santificare e salvare gli uomini non singolarmente presi e senza alcun legame tra di loro, ma ha voluto costituirli in un popolo che lo riconoscesse nella verità e lo servisse nella santità" (Cost. dogm. Lumen Gentium, 9). Ogni comunità ecclesiale autentica è una porzione di questo popolo, che da duemila anni percorre le strade del mondo. Pur appartenendo ad una comunità determinata, ogni battezzato è, pertanto, aperto ad accogliere la ricchezza della Chiesa universale, che è la Chiesa di tutti i secoli.

3. La Chiesa guarda con gratitudine al fiorire di comunità vive, nelle quali la fede viene trasmessa e vissuta. In questo fiorire, essa riconosce l'opera dello Spirito Santo che mai fa mancare alla Chiesa le grazie necessarie per affrontare situazioni nuove e talvolta difficili. Molti di voi ricorderanno il grande incontro che si svolse a Roma il 30 maggio 1998, alla vigilia di Pentecoste. In quella occasione dissi: "nel nostro mondo, spesso dominato da una cultura secolarizzata che fomenta e reclamizza modelli di vita senza Dio, la fede di tanti viene messa a dura prova e non di radi soffocata e spenta. Si avverte, quindi, con urgenza la necessità di un annuncio forte e di una solida e approfondita formazione cristiana. Quale bisogno vi è oggi di personalità cristiane mature, consapevoli della propria identità battesimale, della propria vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo! Quale bisogno di comunità cristiane vive! Ed ecco, allora, i movimenti e le nuove comunità ecclesiale: essi sono la risposta, suscitata dallo Spirito Santo, a questa drammatica sfida di fine millennio" (in: "L'Osservatore Romano", 1-2 giugno 1998, pp 6-7) In quella occasione osservai anche che per i movimenti si prospettava ormai una nuova tappa, "quella maturità ecclesiale" (ibid.). Anche le comunità carismatiche sono chiamate oggi a fare questo passo e sono certo che, per il maturare della coscienza ecclesiale nelle diverse comunità carismatiche cattoliche sparse nel mondo, un ruolo importante potrà averlo l'"International Catholic Charismatic Renewal Services". Quello che dissi allora in Piazza S. Pietro lo ripeto a voi tutti radunati a Rimini: "La Chiesa si aspetta da voi frutti 'maturi' di comunione e di impegno" (ibid.).

4. All'interno delle vostre comunità, in circostanze diverse, per ciascuno di voi è iniziato un cammino che porta a una conoscenza e a un amore di Cristo sempre più grande. Non interrompete il cammino intrapreso! Abbiate fiducia: Cristo completerà l'opera che Lui stesso ha iniziato. "Aspirate ai carismi più grandi!" (1 Cor 12, 31). Cercate sempre Cristo: cercatelo nella meditazione della Parola di Dio, cercatelo nei sacramenti, cercatelo nella preghiera, cercatelo nella testimonianza dei fratelli. Siate grati ai sacerdoti che accompagnano come pastori le vostre comunità: attraverso il loro ministero è la Chiesa che vi guida e vi assiste come madre e maestra. Accogliete con gioia le occasioni che voi sono offerte per approfondire la vostra formazione cristiana. Servite Cristo nelle persone che vi sono vicine, servitelo nei poveri, servitelo nei bisogni e nelle necessità della Chiesa. Lasciatevi guidare veramente dallo Spirito! Amate la Chiesa: una, santa, cattolica e apostolica! Sono particolarmente lieto di sapere che al vostro raduno partecipano anche rappresentanti di altre Chiese e Comunità ecclesiali e desidero salutarli cordialmente. Unendovi nella lode comune, voi avete accolto l'invito da me formulato nella Bolla di indizione del Grande Giubileo: "Accorriamo tutti, dalle diverse Chiese e Comunità ecclesiali sparse per il mondo, verso la festa che si prepara; portiamo con noi ciò che già ci unisce e lo sguardo puntato solo su Cristo ci consenta di crescere nell'unità che è frutto dello Spirito" (Incarnationis mysterium, 4). Mentre insieme con voi prego la Vergine Maria, perché ciascuno accolga il dono dello Spirito per essere testimone di Cristo là dove vive, volentieri a voi, cari Fratelli e Sorelle, e alle vostre famiglie la mia affettuosa Benedizione.

Dal Vaticano, 24 aprile 2000