Iniziato ieri, 28 aprile, il Raduno mondiale del
Rinnovamento Carismatico Cattolico. Durante la prima sessione
S.E.R. Card. James Francis Stafford ha letto
all'assemblea riunita in fiera il messaggio di saluto del Papa
Giovanni Paolo II che riportiamo di seguito.
Carissimi Fratelli
e Sorelle!
1.
Con grande gioia vi invio il mio saluto in occasione del "Raduno
Mondiale del Rinnovamento Carismatico Cattolico", che si svolge
in Rimini. Da diversi anni ormai il "Rinnovamento nello Spirito
Santo" celebra costì, all'inizio di maggio, la sua "convocazione
nazionale". In occasione dell'Anno Giubilare questo appuntamento
ha assunto una dimensione particolare per la presenza di numerosi
esponenti di gruppi e comunità carismatiche provenienti da altri
Paesi del mondo. Giustamente, perciò, il vostro raduno si svolge
con il patrocinio di un organismo, l"International Catholic Charismatic
Renewal Services", a cui spetta il compito di coordinare e promuovere
lo scambio di esperienze e di riflessioni tra le comunità carismatiche
cattoliche sparse nel mondo. Grazie a ciò, la ricchezza presente
in ogni comunità torna a beneficio di tutti e tutte le comunità
possono più facilmente percepire il vincolo di comunione che le
lega le une alle altre e a tutta la Chiesa. Saluto cordialmente
il Presidente dell'"International Catholic Charismatic Renewal
Services", Sig. Allan Panozza, e il Coordinatore Nazionale del
"Rinnovamento nello Spirito Santo", Sig. Salvatore Martinez, insieme
a tutti i membri del Comitato Nazionale di Servizio.
2.
Questo raduno internazionale di Rimini costituisce per voi una
tappa del pellegrinaggio giubilare. Celebrando la scadenza bimillenaria
dell'Incarnazione, tutti noi siamo chiamati a volgere il nostro
sguardo a Cristo, "luce delle genti". Guardando a Lui, si rinnovano
in noi lo stupore e la gratitudine: il Figlio di Dio è diventato
uomo, è morto per la nostra salvezza, è risorto e vive. Cristo
vive! Lui è il Signore! Questa è la certezza della nostra fede.
Mentre la proclamiamo con umiltà e fermezza, siamo consapevoli
del fatto che questa certezza non viene da noi. Se noi abbiamo
potuto conoscere Cristo, è perché Lui stesso si è fatto conoscere
a noi donandoci il suo Spirito: "nessuno può dire -Gesù è il Signore-
se non sotto l'azione dello Spirito Santo" (1 Cor 12, 3). Facendosi
conoscere, Cristo non ci ha lasciati soli. Nello Spirito nasce
il nuovo Popolo di Dio, Perché "è piaciuto a Dio di santificare
e salvare gli uomini non singolarmente presi e senza alcun legame
tra di loro, ma ha voluto costituirli in un popolo che lo riconoscesse
nella verità e lo servisse nella santità" (Cost. dogm. Lumen Gentium,
9). Ogni comunità ecclesiale autentica è una porzione di questo
popolo, che da duemila anni percorre le strade del mondo. Pur
appartenendo ad una comunità determinata, ogni battezzato è, pertanto,
aperto ad accogliere la ricchezza della Chiesa universale, che
è la Chiesa di tutti i secoli.
3.
La Chiesa guarda con gratitudine al fiorire di comunità vive,
nelle quali la fede viene trasmessa e vissuta. In questo fiorire,
essa riconosce l'opera dello Spirito Santo che mai fa mancare
alla Chiesa le grazie necessarie per affrontare situazioni nuove
e talvolta difficili. Molti di voi ricorderanno il grande incontro
che si svolse a Roma il 30 maggio 1998, alla vigilia di Pentecoste.
In quella occasione dissi: "nel nostro mondo, spesso dominato
da una cultura secolarizzata che fomenta e reclamizza modelli
di vita senza Dio, la fede di tanti viene messa a dura prova e
non di radi soffocata e spenta. Si avverte, quindi, con urgenza
la necessità di un annuncio forte e di una solida e approfondita
formazione cristiana. Quale bisogno vi è oggi di personalità cristiane
mature, consapevoli della propria identità battesimale, della
propria vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo! Quale bisogno
di comunità cristiane vive! Ed ecco, allora, i movimenti e le
nuove comunità ecclesiale: essi sono la risposta, suscitata dallo
Spirito Santo, a questa drammatica sfida di fine millennio" (in:
"L'Osservatore Romano", 1-2 giugno 1998, pp 6-7) In quella occasione
osservai anche che per i movimenti si prospettava ormai una nuova
tappa, "quella maturità ecclesiale" (ibid.). Anche le comunità
carismatiche sono chiamate oggi a fare questo passo e sono certo
che, per il maturare della coscienza ecclesiale nelle diverse
comunità carismatiche cattoliche sparse nel mondo, un ruolo importante
potrà averlo l'"International Catholic Charismatic Renewal Services".
Quello che dissi allora in Piazza S. Pietro lo ripeto a voi tutti
radunati a Rimini: "La Chiesa si aspetta da voi frutti 'maturi'
di comunione e di impegno" (ibid.).
4.
All'interno delle vostre comunità, in circostanze diverse, per
ciascuno di voi è iniziato un cammino che porta a una conoscenza
e a un amore di Cristo sempre più grande. Non interrompete il
cammino intrapreso! Abbiate fiducia: Cristo completerà l'opera
che Lui stesso ha iniziato. "Aspirate ai carismi più grandi!"
(1 Cor 12, 31). Cercate sempre Cristo: cercatelo nella meditazione
della Parola di Dio, cercatelo nei sacramenti, cercatelo nella
preghiera, cercatelo nella testimonianza dei fratelli. Siate grati
ai sacerdoti che accompagnano come pastori le vostre comunità:
attraverso il loro ministero è la Chiesa che vi guida e vi assiste
come madre e maestra. Accogliete con gioia le occasioni che voi
sono offerte per approfondire la vostra formazione cristiana.
Servite Cristo nelle persone che vi sono vicine, servitelo nei
poveri, servitelo nei bisogni e nelle necessità della Chiesa.
Lasciatevi guidare veramente dallo Spirito! Amate la Chiesa: una,
santa, cattolica e apostolica! Sono particolarmente lieto di sapere
che al vostro raduno partecipano anche rappresentanti di altre
Chiese e Comunità ecclesiali e desidero salutarli cordialmente.
Unendovi nella lode comune, voi avete accolto l'invito da me formulato
nella Bolla di indizione del Grande Giubileo: "Accorriamo tutti,
dalle diverse Chiese e Comunità ecclesiali sparse per il mondo,
verso la festa che si prepara; portiamo con noi ciò che già ci
unisce e lo sguardo puntato solo su Cristo ci consenta di crescere
nell'unità che è frutto dello Spirito" (Incarnationis mysterium,
4). Mentre insieme con voi prego la Vergine Maria, perché ciascuno
accolga il dono dello Spirito per essere testimone di Cristo là
dove vive, volentieri a voi, cari Fratelli e Sorelle, e alle vostre
famiglie la mia affettuosa Benedizione.
Dal
Vaticano, 24 aprile 2000