Discorsi magisteriali dei Papi
e dei Vescovi del mondo
IN OCCASIONE DI UDIENZE PRIVATE
E
LETTERE AUTOGRAFE
AL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO
Prima udienza del Papa Giovanni Paolo II
al Rinnovamento nello Spirito Santo in Italia
Sala Nervi, Città del Vaticano, 23 novembre 1980
Carissimi
fratelli e sorelle,
[...] Questa mattina ho la gioia di incontrarmi con la vostra
assemblea, in cui vedo giovani, adulti, anziani, uomini e donne,
solidali nella professione della stessa fede, sorretti dall’anelito di
una medesima speranza, stretti insieme dai vincoli di quell’amore che
è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che
ci è stato dato. A questa “effusione dello Spirito” noi sappiamo di
essere debitori di una esperienza sempre più profonda della presenza
di Cristo, grazie alla quale possiamo ogni giorno crescere nella
conoscenza amorosa del Padre. Giustamente, pertanto, il vostro
movimento presta particolare attenzione all’azione, misteriosa ma
reale, che la terza Persona della Santissima Trinità svolge nella vita
del cristiano.
[...] Il Concilio Vaticano II ha riservato una particolare attenzione
alla multiforme azione dello Spirito nella storia della salvezza.
[...] Quali ampie prospettive, figli carissimi, si aprono dinanzi ai
nostri occhi! Certo, non mancano i rischi, perché l’azione dello
Spirito si svolge in vasi di creta, che ne possono comprimere la
libera espansione.
[...] Vi dirò con San Paolo: Esaminate ogni cosa, tenete ciò che è
buono. Restate, cioè in atteggiamento di costante e grata
disponibilità verso ogni dono che lo Spirito desidera effondere nei
vostri cuori, mai dimenticando, tuttavia, che non v’è carisma che non
sia dato per l’utilità comune.
[...] Animati dalla carità, voi non soltanto vi metterete in spontaneo
e docile ascolto di coloro che lo Spirito Santo ha posto come Vescovi
a pascere la Chiesa di Dio, ma sentirete anche il bisogno di aprirvi
ad una comprensione sempre più attenta degli altri fratelli, nel
desiderio di arrivare ad avere con essi veramente un cuor solo e
un’anima sola. Scaturirà di qui l’autentico rinnovamento della Chiesa,
che il Concilio Vaticano II ha auspicato e che voi vi studiate di
favorire con la preghiera, con la testimonianza, con il servizio.
Seconda Udienza del Papa Giovanni Paolo II
al Rinnovamento nello Spirito Santo in Italia
Sala Nervi, Città del Vaticano, 15 novembre 1986
[…]
La vostra numerosa presenza in questa basilica, dove avete preso parte
alla celebrazione della S. Messa, è per me motivo di gioia non solo
per la testimonianza di fede sincera, ma anche perché mi offrite
l’opportunità di intrattenermi con voi su alcuni aspetti dell’ideale e
del programma del vostro movimento, a sei mesi dall’enciclica sullo
Spirito Santo Dominum et Vivificantem, pubblicata in occasione della
scorsa solennità di Pentecoste.
[…] ho segnalato il fatto che alla testimonianza dell’importanza della
preghiera, data nel corso della storia da uomini e da donne consacrati
alla lode di Dio e alla vita di orazione, soprattutto nei monasteri,
oggi si aggiunge quella di un crescente numero di fedeli, […] in
movimenti e gruppi sempre più estesi mettono al primo posto la
preghiera, cercando in essa il rinnovamento della loro vita
spirituale. Questo è un sintomo significativo e consolante, giacché da
tale esperienza è derivato un reale contributo alla ripresa della
preghiera tra i fedeli, che sono stati aiutati a meglio considerare lo
Spirito Santo come colui che suscita nei cuori un profondo anelito
alla santità.
[…] La prima dimensione del “rinnovamento” consiste dunque in questo
vivere secondo lo spirito, in questo crescere continuamente nello
spirito, resistendo alle lusinghe della carne e aprendosi
all’attrattiva forte e soave di Dio. Questo rinnovamento interiore,
questo risanamento delle radici stesse della vita, questa formazione
di una mentalità dominata dalle “ragioni dello spirito” è la vostra
vocazione […].
La seconda dimensione del “rinnovamento” si rileva dalla urgente
necessità, che voi sentite in modo particolarmente vivo, di
riaffermare il valore dei principi e dei criteri del Vangelo come
leggi della vita spirituale e fermento di quella sociale […].
Aderire alla Chiesa, rimanere a lei uniti, condividere la sua fede,
obbedire alle sue leggi, collaborare alla sua missione – anche
nell’ambito delle diocesi e delle parrocchie in cui si distribuisce la
famiglia dei credenti in Cristo – è la via sicura per giungere al
cuore dell’economia della grazia e attingere alla fonte dello Spirito
Santo le energie capaci di operare il rinnovamento delle persone e
delle comunità.
La vostra presenza, carissimi fratelli e sorelle, accanto al
successore di Pietro, capo visibile della Chiesa universale, e le
ripetute attestazioni di comunione sincera e operosa con lui e con i
vescovi delle vostre chiese locali, significano che voi avete ben
compreso ciò che il Vangelo insegna, ciò che lo Spirito Santo presente
nei cuori ispira […] essere al servizio del regno di Cristo secondo le
indicazioni dello Spirito in comunione di fede, di pensiero e di
disciplina con i pastori della Chiesa.
Su questa strada vi auguro di perseverare e di progredire.
Terza Udienza del Papa Giovanni Paolo II
che ha ricevuto in udienza privata,
il Comitato nazionale di servizio e il Consiglio nazionale
del Rinnovamento nello Spirito Santo
Sala Clementina, Città del Vaticano, 4 aprile 1998
[…]
Il movimento carismatico cattolico è uno dei tanti frutti del Concilio
Vaticano II che, quasi nuova Pentecoste, ha suscitato nella vita della
Chiesa una straordinaria fioritura di aggregazioni e movimenti,
particolarmente sensibili all’azione dello Spirito. Come non rendere
grazie per i preziosi frutti spirituali che il Rinnovamento ha
generato nella vita della Chiesa e nella vita di tante persone? Quanti
fedeli laici - uomini e donne, giovani, adulti e anziani - hanno
potuto sperimentare nella propria vita la stupefacente potenza dello
Spirito e dei suoi doni! Quante persone hanno riscoperto la fede, il
gusto della preghiera, la forza e la bellezza della Parola di Dio,
traducendo tutto ciò in un generoso servizio alla missione della
Chiesa! Quante vite cambiate in profondità! Per tutto questo oggi,
insieme a voi, voglio lodare e ringraziare lo Spirito Santo.
Siete un movimento ecclesiale. Nella vostra vita devono, quindi,
trovare espressione tutti quei criteri di ecclesialità di cui ho
scritto nella Christifideles laici (cfr. n. 30), specialmente la
fedele adesione al Magistero ecclesiale, la filiale obbedienza ai
Pastori e lo spirito di servizio nei confronti delle chiese locali e
delle parrocchie.
[…] Uno dei compiti più urgenti della Chiesa di oggi è quello della
formazione dei fedeli laici. “La formazione dei fedeli laici ha come
obiettivo fondamentale la scoperta sempre più chiara della propria
vocazione e la disponibilità sempre più grande a viverla nel
compimento della propria missione” (Christifideles laici, 58). Questa
deve, pertanto, essere una delle vostre priorità. […].
So che il Rinnovamento nello Spirito si prodiga per rispondere a
questa necessità, cercando forme e modalità sempre nuove e più adatte
alle esigenze dell’uomo di oggi. Vi ringrazio per quello che fate e vi
chiedo di perseverare nel vostro impegno.
Cari fratelli e sorelle, accogliete nei vostri cuori lo Spirito Santo
con la docilità con cui l’accolse la Vergine Maria. Lasciatevi sempre
stupire da Dio e rifuggite dall’abitudine ai suoi doni […] abbiate
l’audacia di collaborare con lo Spirito a una nuova, grande effusione
di amore e di speranza su tutta l’umanità […]. A tutto il Rinnovamento
nello Spirito in Italia la mia paterna affettuosa benedizione!”.
Quarta Udienza privata di Sua Santità Giovanni Paolo II
in occasione del XXX anniversario di nascita
del Rinnovamento nello Spirito Santo in Italia
Sala privata, Città del Vaticano, 14 marzo 2002
Carissimi
Fratelli e Sorelle!
Con grande gioia accolgo voi, rappresentanti del Gruppo del
Rinnovamento nello Spirito Santo, in occasione del trentesimo
anniversario della vostra presenza in Italia. Saluto il Coordinatore
del Comitato Nazionale di Servizio e quanti lo coadiuvano.
Ripenso con piacere agli incontri avuti con voi negli anni passati.
Dal primo, nella solennità di Cristo Re del 1980, a quello del 1998,
alla vigilia dell’Incontro con i Movimenti ecclesiali e le nuove
Comunità, in occasione della Pentecoste. Non posso, inoltre,
dimenticare il contributo che il Rinnovamento nello Spirito ha offerto
in occasione del Grande Giubileo del 2000, in modo speciale aiutando i
giovani e le famiglie, che fin dagli inizi del mio Pontificato non mi
stanco di segnalare come ambiti privilegiati di impegno pastorale.
Desidero anche ringraziare i vostri responsabili per aver voluto
imprimere al Rinnovamento una spiccata impronta di collaborazione con
la Gerarchia e con i responsabili degli altri movimenti, associazioni
e comunità. Di tutto, insieme con voi, do lode al Signore, che
arricchisce la sua Chiesa di innumerevoli doni spirituali.
Sì! Il Rinnovamento nello Spirito può considerarsi un dono speciale
dello Spirito Santo alla Chiesa in questo nostro tempo. Nato nella
Chiesa e per la Chiesa. il vostro è un movimento nel quale, alla luce
del Vangelo, si fa esperienza dell’incontro vivo con Gesù, di fedeltà
a Dio nella preghiera personale e comunitaria, di ascolto fiducioso
della sua Parola, di riscoperta vitale dei sacramenti, ma anche di
coraggio nelle prove e di speranza nelle tribolazioni.
L’amore per la Chiesa
e l’adesione al suo Magistero, in un cammino di maturazione
ecclesiale sostenuto da una solida formazione permanente, sono segni
eloquenti del vostro impegno per evitare il rischio di assecondare,
senza volerlo, un’esperienza solo emozionale del divino, una ricerca
smodata dello “straordinario” e un ripiegamento intimistico che
rifugge dall’impegno apostolico. In questa speciale circostanza
desidero idealmente benedire tre progetti, per i quali vi state
prodigando, e che proiettano “fuori dal Cenacolo” i gruppi e le
comunità del Rinnovamento nello Spirito con generoso slancio
missionario.
Mi riferisco, anzitutto, al sostegno che state fornendo all’implantatio
Ecclesiae in Moldavia in stretta collaborazione con la Fondazione
“Regina Pacis” dell’Arcidiocesi di Lecce, costituendo una
comunità missionaria legata alla Diocesi di Chisinau. Saluto con
affetto i Pastori di quelle Comunità ecclesiali, Mons. Cosmo Francesco
Ruppi e Mons. Anton Cosa, unitamente ai Vescovi che partecipano a
questo incontro.
Altro interessante progetto è l’animazione spirituale nei Santuari
mariani, luoghi privilegiati dello Spirito, che vi dà l’occasione
di offrire ai pellegrini percorsi di approfondimento della fede e di
riflessione spirituale.
C’è poi il progetto “Roveto ardente”, che è un invito
all’adorazione incessante, giorno e notte. Avete voluto promuovere
questa opportuna iniziativa per aiutare i fedeli a “ritornare nel
Cenacolo” perché, uniti nella contemplazione del Mistero eucaristico,
intercedano mediante lo Spirito per la piena unità dei cristiani e per
la conversione dei peccatori.
Si tratta di tre diversi campi apostolici nei quali la vostra
esperienza può fornire una quanto mai provvidenziale testimonianza. Il
Signore guidi i vostri passi e renda i vostri propositi ricchi di
frutti per voi stessi e per la Chiesa.
A ben vedere, tutte le vostre attività di evangelizzazione, in ultima
analisi, tendono a promuovere nel Popolo di Dio una crescita
costante nella santità. È in effetti la santità la priorità di
ogni tempo, e pertanto anche di questa nostra epoca. Di santi ha
bisogno la Chiesa e il mondo e noi siamo tanto più santi quanto più
lasciamo che lo Spirito Santo ci configuri a Cristo. Ecco il segreto
dell’esperienza rigenerante dell’“effusione dello Spirito”, esperienza
tipica che contraddistingue il cammino di crescita proposto per i
membri dei vostri gruppi e delle vostre comunità. Auspico di cuore che
il Rinnovamento nello Spirito sia nella Chiesa una vera “palestra” di
preghiera e di ascesi, di virtù e di santità.
In modo speciale, continuate ad amare e a far amare la preghiera
di lode, forma di orazione che più immediatamente riconosce che
Dio è Dio; lo canta per se stesso, gli rende gloria perché egli è,
prima ancora che per ciò che fa.
Nel nostro tempo, avido di speranza, fate conoscere e amare lo Spirito
Santo. Aiuterete allora a far sì che prenda forma quella “cultura
della Pentecoste”, che sola può fecondare la civiltà dell’amore e
della convivenza tra i popoli. Con fervente insistenza, non stancatevi
di invocare: «Vieni, o Santo Spirito! Vieni! Vieni!».
La Madre Santissima di Cristo e della Chiesa, la Vergine orante nel
Cenacolo, sia sempre accanto a voi. Vi accompagni pure la mia
Benedizione, che imparto con affetto a voi e a tutti i membri del
Rinnovamento nello Spirito Santo.
Lettera autografa del Papa Giovanni Paolo II
ai partecipanti al Raduno Mondiale
del Rinnovamento Carismatico Cattolico
Roma, 24 Aprile 2000
Carissimi Fratelli e Sorelle!
[…] In occasione dell’anno giubilare questo appuntamento ha assunto
una dimensione particolare per la presenza di numerosi esponenti di
gruppi e comunità carismatiche provenienti da altri Paesi del mondo.
[…] La Chiesa guarda con gratitudine al fiorire di comunità vive,
nelle quali la fede viene trasmessa e vissuta. In questo fiorire, essa
riconosce l’opera dello Spirito Santo, che mai fa mancare alla Chiesa
le grazie necessarie per affrontare situazioni nuove e talvolta
difficili. Molti di voi ricorderanno il grande incontro che si svolse
a Roma il 30 maggio 1998, alla vigilia di Pentecoste.
In quella occasione dissi: “Nel nostro mondo, spesso dominato da una
cultura secolarizzata che fomenta e reclamizza modelli di vita senza
Dio, la fede di tanti viene messa a dura prova e non di rado soffocata
e spenta. Si avverte, quindi, con urgenza la necessità di un annuncio
forte e di una solida e approfondita formazione cristiana. Quale
bisogno vi è oggi di personalità cristiane mature, consapevoli della
propria identità battesimale, della propria vocazione e missione nella
Chiesa e nel mondo! Quale bisogno di comunità cristiane vive! Ed ecco,
allora, i movimenti e le nuove comunità ecclesiali: essi sono la
risposta, suscitata dallo Spirito Santo, a questa drammatica sfida di
fine millennio” (in L’Osservatore Romano, l - 2 giugno 1998,
pp. 6-7).
In quella occasione osservai anche che per i movimenti si prospettava
ormai una tappa nuova, “quella della maturità ecclesiale” (Ibid.).
Anche le comunità carismatiche sono chiamate oggi a fare questo passo
[…]. “La Chiesa si aspetta da voi frutti “maturi” di comunione e di
impegno” […]. Non interrompete il cammino intrapreso! Abbiate fiducia:
Cristo completerà l’opera che lui stesso ha iniziato. “Aspirate ai
carismi più grandi!” (1 Cor 12, 31). Cercate sempre Cristo: cercatelo
nella meditazione della parola di Dio, cercatelo nei sacramenti,
cercatelo nella preghiera, cercatelo nella testimonianza dei fratelli.
Siate grati ai sacerdoti che accompagnano come pastori le vostre
comunità: attraverso il loro ministero è la Chiesa che vi guida e vi
assiste come madre e maestra. Accogliete con gioia le occasioni che vi
sono offerte per approfondire la vostra formazione cristiana. Servite
Cristo nelle persone che vi sono vicine, servitelo nei poveri,
servitelo nei bisogni e nelle necessità della Chiesa. Lasciatevi
guidare veramente dallo Spirito! Amate la Chiesa: una, santa,
cattolica e apostolica!
Lettera autografa del Papa Giovanni Paolo II, ai
responsabili,
ai membri del Comitato Nazionale di Servizio e ai
partecipanti alla
XXIV
Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo
Roma, 28 aprile 2001
[…] Il tema del Raduno di quest’anno: “Fate quello che lui vi dirà”,
all’indomani della chiusura dell’Anno santo, pone ben in luce il
proposito di codesto movimento ecclesiale di porsi alla scuola di
Maria, per intraprendere un nuovo cammino di fervore spirituale e di
obbedienza al Vangelo. […] Nella Lettera apostolica Novo millennio
ineunte ho scritto: “Ora […] dobbiamo “prendere il largo”, fiduciosi
nella parola di Cristo: Duc in altum!” Questo è tempo di nuove
iniziative apostoliche! È tempo di nuova evangelizzazione!
Di fronte alle grandi sfide dell’epoca moderna dobbiamo essere ben
consapevoli che non una formula ci salverà, ma una Persona. Per questo
anche il Rinnovamento nello Spirito Santo deve ripartire da Cristo.
[…] Questo proposito di accresciuto impegno per il Vangelo esige
innanzitutto una riscoperta della santità come cuore e centro di ogni
apostolato […]. Non esiste santità senza preghiera, anzi, come vediamo
nella vita dei santi, il cristiano vale quanto prega […]. Nel nostro
mondo, talora malato di efficientismo e di utilitarismo, c’è bisogno
di testimoni delle “cose di lassù”, contemplate e vissute
nell’esistenza di ogni giorno.
Questo impegna i gruppi e le comunità del Rinnovamento nello Spirito
ad essere sempre più luoghi di contemplazione e di lode, dove il cuore
dell’uomo si riempie dell’amore di Dio, si apre all’amore del fratello
e diventa capace di costruire la storia secondo il disegno divino.
[…] I gruppi e le comunità del Rinnovamento nello Spirito siano luoghi
significativi e modelli di fraternità e di amore, di pazienza e di
accoglienza reciproca. L’esperienza del perdono e la valorizzazione di
ogni dono spirituale aiutino tutti a costruire una convivenza
alimentata dal soffio dello Spirito del Signore Risorto.
Lettera autografa del Papa Giovanni Paolo II, ai responsabili,
ai membri del Comitato Nazionale di Servizio e ai partecipanti alla
XXVI Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo
Roma, 23 aprile
2003
Carissimi Fratelli e Sorelle!
1. Con intima gioia invio a tutti i presenti alla
xxvi Convocazione
nazionale dei Gruppi e delle Comunità del Rinnovamento nello Spirito
il mio cordiale saluto. Saluto in particolare il Pastore della diocesi
di Rimini, mons. Mariano De Nicolò, al quale affido questo mio
Messaggio. Saluto gli altri presuli presenti, i sacerdoti, i
responsabili delle varie Comunità e Gruppi e ogni singolo
partecipante.
Questovostroincontrocade nell’anno nel quale, con la Lettera
apostolica Rosarium Virginis Mariae, ho invitato il popolo
cristiano a mettersi alla scuola di Maria per contemplare la bellezza
del volto di Cristo e per sperimentarne la profondità dell’amore.
Mirabile è la presenza della Madre di Dio nel mistero di Cristo e
della Chiesa. Possa ogni credente farsi umile e docile imitatore di
Maria Santissima, per rinnovare l’“impegno di contemplazione del
mistero cristiano”, che ho proposto nella Lettera apostolica Novo
millennio ineunte come vera e propria «pedagogia della santità» (cf
Rosarium Virginis Mariae, n. 5; Novo millennio ineunte,
n. 32).
2. Auguro a voi, carissimi, di porvi in questi giorni alla scuola di
Maria, per penetrare più facilmente nella ricchezza che il vangelo
offre a chi con fiducia lo accoglie. Seguendo Maria, si può meglio
assaporare il conforto che il Signore dispensa attraverso la
riconciliazione sacramentale nella quale Gesù di Nazareth passa ancora
«risanando tutti» (cf At 10, 38). Sulle orme della Madre di Dio è più
facile riscoprire che il popolo di Dio è chiamato a una nuova
evangelizzazione destinata agli uomini del nostro tempo. Si accoglie
allora con gioia il «mistero della vita trinitaria», che si rivela nel
volto di Cristo, mirabilmente manifestato dai carismi del suo Spirito
che abbelliscono la Chiesa. Si diviene più consapevoli dell’esistenza
nuova in Cristo, frutto di una sempre rinnovata Pentecoste che spinge
i credenti a una coraggiosa testimonianza del «lieto annunzio», capace
di dar senso a tutta l’umana esistenza.
Il fedele che si pone alla scuola di Maria avverte più vivo il
desiderio di una confermazione sempre più piena a Cristo, vero
“programma” della vita cristiana per pervenire al traguardo della
santità. E mai verrà meno, in chi si abbandona alla volontà divina, il
coraggio di una risposta pronta, ravvivata dall’effusione potente
dello Spirito. Sia così per tutti coloro che fanno parte dei Gruppi e
delle Comunità del Rinnovamento nello Spirito!
3. Carissimi Fratelli e Sorelle, in questi giorni di riflessione e di
preghiera vi esorto a rispondere con totale disponibilità all’azione
dello Spirito, perché possiate offrire alla Chiesa il contributo della
vostra testimonianza. Il Papa conta anche sul vostro impegno per la
nuova evangelizzazione e per il rinnovamento spirituale dell’odierna
società, in modo particolare delle famiglie e dei giovani.
Desidero, poi, ringraziarvi per quanto già state facendo nell’ambito
dell’ecumenismo spirituale, che unisce fratelli appartenenti a Chiese
e Comunità ecclesiali d’Occidente e d’Oriente in una corale
invocazione al Padre celeste per la pace sulla terra. In questi tempi
«le difficoltà che l’orizzonte mondiale presenta ci inducono a pensare
che solo un intervento dall’Alto possa orientare i cuori di quanti
vivono situazioni conflittuali» (Rosarium Virginis Mariae, n.
40). Ecco perché è urgente e indispensabile pregare «sempre,
senza stancarsi» (Lc 18, 1). Solo l’incessante orazione «ci consente
di sperare che, anche oggi, una “battaglia” tanto difficile come
quella della pace possa essere vinta» (Rosarium Virginis Mariae,
n. 40). In questo tempo pasquale la ripetizione litanica del Regina
caeli, «Rallegrati, Maria», stia sempre al centro della vostra
intensa preghiera. Con questi sentimenti, sono lieto di inviare la mia
Apostolica Benedizione al Vescovo mons. Mariano De Nicolò e a tutti
coloro che prendono parte all’annuale Convocazione nazionale dei
Gruppi e delle Comunità del Rinnovamento nello Spirito.
Lettera autografa del Papa Giovanni Paolo II, ai responsabili,
ai membri del Comitato Nazionale di Servizio e ai partecipanti
alla XXVII Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo
Roma, 29 aprile 2004
Al venerato Fratello
Mons.
MARIANO DE NICOLÒ
Vescovo di Rimini
1.
Mi è gradito, anche quest'anno, rivolgere il mio cordiale saluto a Lei e,
per mezzo Suo, a quanti prendono parte alla Convocazione nazionale dei
gruppi e delle comunità del Rinnovamento nello Spirito, che si svolge in
codesta città di Rimini dal 29 aprile al 2 maggio 2004. Il tema - "Ecco
io creo nuovi cieli e nuova terra; si gioirà per sempre di quello che sto
per creare" (Is 65,17-18) - aiuta a contemplare il mistero grande
della gioia cristiana. Invito ciascuno a fare propria la preghiera
conclusiva dell'Esortazione apostolica "Christifideles laici" nella quale
ho chiesto alla "Vergine del Magnificat'' di "insegnarci a trattare le
realtà del mondo con vivo senso di responsabilità cristiana e nella
gioiosa speranza della venuta del regno di Dio, dei nuovi cieli e della
nuova terra" (n. 64). Gli incontri dei gruppi e delle comunità del
Rinnovamento nello Spirito, se veramente animati dalla presenza dello
Spirito del Signore, soprattutto quando culminano nella celebrazione
dell'Eucaristia, sono eventi nei quali "si apre sulla terra uno
squarcio di Cielo e dalla comunità dei credenti si eleva, in sintonia con
il canto della Gerusalemme celeste, un perenne inno di lode" (Spiritus
et sponsa, 16), che "unisce il cielo e la terra" (cfr Ecclesia de
Eucharistia, 8, 19).
2. Lo Spirito Santo non mancherà di arricchire la
testimonianza di ciascuno con i "doni spirituali e i carismi che Egli
elargisce alla Chiesa" (Catechesi del 27 febbraio 1991). Tra
questi carismi rivestono importanza peculiare "quelli che servono alla
pienezza della vita spirituale", instillando "il gusto della
preghiera", gusto che non esclude "l'esperienza del silenzio" (cfr
Spiritus et sponsa, 13-14). "La rosa vastissima di carismi con i
quali lo Spirito Santo partecipa alla Chiesa la sua carità e santità"
(Catechesi del 27 febbraio 1991) sarà per voi, carissimi Fratelli e
Sorelle che partecipate all'incontro, stimolo a diffondere l'amore a
Cristo e alla sua Chiesa, "unica Madre sulla terra" (cfr
Pastores gregis, 13) e ad inserire la lode che elevate a Dio, sotto la
guida dei vostri Pastori, negli "spazi di creatività e di adattamento
che la rendono vicina alle esigenze espressive delle varie regioni,
situazioni e culture" (Spiritus et sponsa, 15).
3. Auspico di cuore che il Rinnovamento nello Spirito
Santo susciti sempre più nella Chiesa quella conversione interiore senza
la quale difficilmente l'uomo può resistere alle lusinghe della carne e
alle concupiscenze del mondo. Il nostro tempo ha grandemente bisogno di
uomini e donne che, come raggi di luce, sappiano comunicare il fascino del
Vangelo e la bellezza della vita nuova nello Spirito. Con la forza
travolgente della preghiera di lode e la grazia zampillante della vita
sacramentale, lo Spirito elargisce incessantemente i suoi carismi alla
Comunità ecclesiale, perché sia costantemente abbellita ed edificata.
Al Vangelo di Cristo occorre, però,
corrispondere con l'audacia della fede, che è madre di tutti i miracoli
d'amore, con quella ferma fiducia che ci fa impetrare da Dio ogni bene per
la salvezza delle anime nostre. Ognuno, pertanto, da vero discepolo di
Gesù deve applicarsi senza sosta a seguire i suoi insegnamenti rendendo il
proprio cammino di rinnovamento spirituale una permanente scuola di
conversione e di santità
4. Essere testimoni delle "ragioni dello Spirito":
questa è la vostra missione, cari membri del Rinnovamento nello Spirito
Santo, in una società dove spesso la ragione umana non sembra essere
irrorata dalla sapienza che viene dall'Alto. Ponete nell'animo dei
credenti che partecipano alle attività dei vostri gruppi e delle vostre
comunità un seme di feconda speranza nella quotidiana dedizione di
ciascuno ai propri compiti.
Come scrivevo nell'Enciclica
sull'Eucaristia "se la visione cristiana porta a guardare ai cieli
nuovi e alla terra nuova (cfr Ap 21,1), ciò non indebolisce,
ma piuttosto stimola il nostro senso di responsabilità verso la terra
presente"; ci deve far sentire "più che mai impegnati a non
trascurare i doveri della nostra cittadinanza terrena". Così potrete
contribuire ad "edificare un mondo a misura d'uomo e pienamente
rispondente al disegno di Dio" (Ecclesia de Eucharistia, 20).
La Vergıne Maria, presente con gli Apostoli
nel Cenacolo in attesa della Pentecoste, accompagni i lavori del vostro
Convegno. Da parte mia, assicuro uno speciale ricordo nella preghiera,
mentre a tutti invio la mia Benedizione.
Dai discorsi storici di
PAOLO VI e GIOVANNI PAOLO II
al
Rinnovamento
Paolo VI,
Discorso ai rappresentanti della II Conferenza Internazionale dei
Leader del Rinnovamento Carismatico Cattolico, 10 ottobre 1973.
“Ci rallegriamo con voi, cari amici, del rinnovamento di vita
spirituale che si manifesta oggi nella Chiesa, sotto forme differenti
e in ambienti diversi [...]. In tutto questo possiamo riconoscere
l’opera misteriosa e discreta dello Spirito, che è l’anima della
Chiesa [...]”.
~
Paolo VI,
Discorso ai partecipanti al III Congresso Internazionale del
Rinnovamento Carismatico Cattolico, Basilica Vaticana, Pentecoste
1975.
“Cari figli e figlie, in quest’Anno Santo avete scelto la città di
Roma per celebrare il vostro III Congresso Internazionale; ci avete
chiesto di incontrarvi oggi e di rivolgervi alcune parole; con questo
avete voluto indicare il vostro attaccamento alla Chiesa istituita da
Gesù Cristo e a ciò che per voi rappresenta questa sede di Pietro.
Questa preoccupazione di situarvi in modo giusto nella Chiesa è un
segno autentico dell’azione dello Spirito Santo [...]. La Chiesa e il
mondo hanno bisogno più che mai che “il prodigio di Pentecoste
continui nella storia” [...]. Come potrebbe questo “rinnovamento
spirituale” non essere una chance per la Chiesa e per il mondo?
[...]. Abbiamo dimenticato lo Spirito Santo? No, certo! Noi lo
vogliamo, lo onoriamo, lo amiamo, lo invochiamo; e voi con la vostra
devozione, il vostro fervore, voi volete vivere nello Spirito. Questo
deve essere un “rinnovamento”. Deve ringiovanire il mondo, deve ridare
una spiritualità, un’anima, un pensiero religioso al mondo, deve
riaprire le sue labbra chiuse alla preghiera e aprire al canto, alla
gioia, all’inno, alla testimonianza e sarà veramente una grande
fortuna per il nostro tempo, per i nostri fratelli, che ci sia tutta
una generazione di giovani che grida al mondo le glorie e le grandezze
di Dio nella Pentecoste”.
~
Giovanni Paolo II,
Discorso ai partecipanti alla V Conferenza Internazionale dei Leader
del Rinnovamento Carismatico Cattolico. Roma, 30 aprile 1984.
“Il vostro Congresso a Roma, nel centro della Chiesa, giunge nel
momento in cui essa sta ringraziando il Padre di N.S. Gesù Cristo per
il sacrificio di suo Figlio e per l’effusione dello Spirito Santo che
la riempie di vita nuova [...]. Domando a voi tutti e a tutti i membri
del Rinnovamento Carismatico di continuare a gridare forte al mondo
insieme a me “aprite le porte al Redentore!” [...]. Voi partecipate in
concreto a questa missione nella misura in cui i vostri gruppi e
comunità sono radicati nelle chiese locali, diocesi e parrocchie”.
~
Giovanni Paolo II,
Discorso ai movimenti ecclesiali e alle nuove comunità, in San Pietro,
alla vigilia di Pentecoste. Roma, 30 maggio 1998
“[…]. Sempre, quando interviene, lo Spirito lascia stupefatti. Suscita
eventi la cui novità sbalordisce; cambia radicalmente le persone e la
storia. Questa è l’esperienza indimenticabile del Concilio Ecumenico
Vaticano II, durante il quale, sotto la guida del medesimo Spirito, la
Chiesa ha riscoperto come costitutiva di se stessa la dimensione
carismatica […].
L’aspetto istituzionale e quello carismatico sono quasi co-essenziali
alla costituzione della Chiesa e concorrono, anche se in modo diverso,
alla sua vita, al suo rinnovamento e alla santificazione del popolo di
Dio […].
Oggi la Chiesa gioisce nel constatare il rinnovato avverarsi delle
parole del profeta Gioele... “Io effonderò il mio Spirito sopra ogni
persona…” (At 2, 17). Voi qui presenti siete la prova tangibile di
questa “effusione” dello Spirito. Ogni movimento differisce
dall’altro, ma tutti sono uniti nella stessa comunione e per la stessa
missione [...]. Oggi, a tutti voi riuniti qui in piazza San Pietro e a
tutti i cristiani, voglio gridare: “Apritevi con docilità ai doni
dello Spirito! Accogliete con gratitudine e obbedienza i carismi che
lo Spirito non cessa di elargire! Non dimenticate che ogni carisma è
dato per il bene comune, cioè a beneficio di tutta la Chiesa!”.
[…] Oggi dinanzi a voi si apre una tappa nuova: quella della maturità
ecclesiale […]. La Chiesa si aspetta da voi frutti “maturi” di
comunione e impegno […]. Quale bisogno vi è oggi di personalità
cristiane mature, consapevoli della propria identità battesimale,
della propria vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo! Quale
bisogno di comunità vive! Ed ecco, allora, i movimenti e le nuove
comunità ecclesiali: essi sono la risposta, suscitata dallo Spirito
Santo, a questa drammatica sfida di fine millennio. Voi siete questa
risposta provvidenziale.
[…] Nei movimenti e nelle nuove comunità avete appreso che la fede non
è discorso astratto, né vago sentimento religioso, ma vita nuova in
Cristo suscitata dallo Spirito Santo.
Come custodire e garantire l’autenticità del carisma? È fondamentale,
al riguardo, che ogni movimento si sottoponga al discernimento
dell’Autorità ecclesiastica competente. Per questo nessun carisma
dispensa dal riferimento e dalla sottomissione ai Pastori della
Chiesa. Con chiare parole il Concilio scrive: “Il giudizio sulla loro
(dei carismi) genuinità e sul loro esercizio ordinato appartiene a
quelli che presiedono nella Chiesa […]. Questa è la necessaria
garanzia che la strada che percorrete è quella giusta!
[…] Nella formazione cristiana curata dai movimenti non manchi mai
l’elemento di questa fiduciosa obbedienza ai vescovi, successori degli
apostoli, in comunione con il Successore di Pietro […].
LA VOCE DEI VESCOVI AL RINNOVAMENTO
Card. Leo Jozef
Suenens,
in Ecumenismo e Rinnovamento Carismatico;
Orientamenti
Teologici e Pastorali,
“II Documento di Malines”, 1974.
“[...] Il Rinnovamento è una grazia per la Chiesa di Dio a più di un
titolo, ma lo è assai particolarmente a titolo ecumenico. Infatti, il
Rinnovamento, per la sua origine stessa, già invita al ravvicinamento
dei cristiani assai lontani gli uni dagli altri, dando loro come
terreno di incontro privilegiato una fede comune nell’attualità e
nella potenza dello Spirito Santo. Il Rinnovamento nello Spirito è una
nuova accentuazione, un’insistenza sul ruolo e sulla presenza attiva e
manifesta dello Spirito Santo in mezzo a noi. Nella Chiesa non si
tratta di una novità, ma di una presa di coscienza accresciuta di una
Presenza tanto spesso sfumata ed implicita. Tale “risveglio” ci viene,
storicamente, dal Pentecostalismo classico, come pure da quello che si
è convenuto di chiamare Neo-pentecostalismo. Tale riconoscimento di
debiti che poniamo all’inizio di queste pagine non misconosce di
quanto siamo debitori alla tradizione orientale, sempre così sensibile
al ruolo dello Spirito Santo: durante il Vaticano II, i Padri
conciliari non hanno cessato di sottolinearlo [...].
Il Rinnovamento nello Spirito, di cui oggi siamo testimoni, si
presenta come un avvenimento spirituale sostanzialmente simile nella
maggior parte delle Chiese e denominazioni cristiane. Si tratta di un
avvenimento spirituale idoneo a ravvicinare i cristiani [...]. A
numerosi cristiani che ne fanno l’esperienza, oggi il Rinnovamento
Carismatico appare come un esaudimento, tra tanti altri, di questa
audace speranza ecumenica del Concilio. È permesso pensare che il
Rinnovamento si pone tra gli impulsi futuri dello Spirito che il
Concilio confusamente prevedeva. La storia della Chiesa è fatta di
queste mozioni e imprese dello Spirito che, periodicamente, vengono a
rivitalizzare la Chiesa. Il Rinnovamento si inserisce nel
prolungamento della corrente di grazia che fu e rimane il Vaticano II
[...].
Il Rinnovamento Carismatico è una grazia di predilezione per la Chiesa
del nostro tempo. Esso ci interpella tutti, pastori e fedeli, e ci
invita ad intensificare il vigore della nostra fede e a suscitare
nuovi modelli di vita cristiana, in condivisione fraterna, a immagine
del Cristianesimo della Chiesa primitiva. Nella crisi che stiamo
attraversando, questa grazia, per molti cristiani, assume un ruolo di
supplenza per nutrire la loro vita religiosa, laddove la nostra
liturgia manca troppo spesso di anima e di vita, la nostra
predicazione di potenza nello Spirito, la nostra passività ha bisogno
di coraggio apostolico [...]”.
~
Vescovi del
Belgio,
documento episcopale sul Rinnovamento, ottobre 1979
“[...] Questo risveglio spirituale si esprime, fra gli altri segni,
nel rinnovamento della preghiera, personale e comunitaria, nella nuova
sete della parola di Dio, nell’attrattiva per i ritiri,
nell’interscambio per il Vangelo, nelle nuove forme di vita secondo il
Vangelo. Tra questi segni di risveglio religioso, il Rinnovamento
“carismatico” occupa un posto particolare, dovuto sia alla sua
diffusione mondiale che alle sue esigenze di vita.
[...] In occasione dell’udienza concessa dal papa Paolo VI
all’indomani della Pentecoste 1975 ai 10.000 partecipanti al Congresso
Internazionale del Rinnovamento, il Santo Padre ricordava, in questi
termini, le principali manifestazioni dello Spirito: “Comunione
profonda delle anime, contatto intimo con Dio nella fedeltà agli
impegni presi al momento del battesimo, nella preghiera spesso
comunitaria, in cui ognuno si esprime liberamente, aiuta, sostiene,
alimenta la preghiera degli altri. Alla base di tutto una convinzione
personale che non ha origine solo in un insegnamento ricevuto con la
fede, ma anche in una certa esperienza vissuta, e cioè che, senza Dio,
l’uomo non può nulla; mentre, con lui, tutto diventa possibile. Di qui
il bisogno di lodarlo, di ringraziarlo, di celebrare le meraviglie che
opera ovunque intorno a noi e in noi. L’esistenza umana ritrova il suo
rapporto con Dio, quella che si chiama la ‘dimensione verticale’,
senza la quale l’uomo è irrimediabilmente mutilato”. Da questo si
comprende come Paolo VI abbia potuto dire: “Perché allora questo
‘rinnovamento spirituale’ non potrebbe essere ‘una chance’ per
la Chiesa e per il mondo e perché in questo caso, non prendere tutte
le misure perché continui ad esserlo?”
[…].
Lo Spirito soffia
dove vuole. Egli non è limitato da alcuna barriera umana, ma ci sono
delle ore nella storia della Chiesa in cui agisce con una potenza
particolare. Il Rinnovamento, che non rivendica nessun monopolio dello
Spirito, è una grazia che passa. Come ogni grazia, essa rispetta le
nostre libertà, chiede la nostra collaborazione per poter portare dei
frutti di rinnovamento per la vita personale, comunitaria
[…].
~
Vescovi
Latino-Americani,
documento firmato da 109 vescovi radunatisi per studiare e riflettere
sui fondamenti teologici, sui frutti e problemi del Rinnovamento
Carismatico Cattolico, Columbia 1 - 4 settembre 1987.
“Paolo VI ha espresso il suo compiacimento per il Rinnovamento nello
Spirito che nasce nei luoghi e negli ambienti più diversi e che
conduce alla preghiera gioiosa, all’intima unione con Dio, alla
fedeltà al Signore e ad una profonda comunione delle anime, […]
riteniamo conveniente studiarlo in maniera più approfondita e dargli
impulso affinché possa produrre i frutti di cui tanto abbiamo bisogno,
evitando che possa snaturarsi a causa di esagerazioni o deviazioni
[...]. La discreta ma meravigliosa azione dello Spirito divino in
questi venti anni di Rinnovamento Carismatico Cattolico e gli
abbondanti frutti che ha prodotto, ci mostrano l’importanza di questa
corrente spirituale e ci animano ad apprezzarla e promuoverla
diligentemente, poiché è uno dei mezzi per conseguire quel
rinnovamento spirituale di cui la Chiesa ha bisogno e che il Santo
Padre ci chiede [...].
[...] uno dei frutti del Rinnovamento è la proclamazione gioiosa che
molti stanno facendo di un Gesù vivo, “costituito Signore e Cristo” da
Dio (cfr. At 2,36) [...]. E la crescita di questo Rinnovamento si deve
in gran parte all’azione materna di Maria, la sposa amata dello
Spirito, la cui costante intercessione continua a ottenere per la
Chiesa l’effusione del divino Spirito [...]. Quando i gruppi sono ben
orientati da animatori dovutamente formati, si notano subito i frutti
di questa preghiera comunitaria che offre a tutti l’opportunità di
agire personalmente e di condividere con semplicità e gratitudine
l’azione santificatrice dello Spirito del Signore [...]. Senza dubbio,
il frutto più visibile del Rinnovamento è quello di “aver restituito
all’uomo di oggi il gusto per ciò che è spirituale e di aver
risvegliato un grande amore per la preghiera in tutte le sue forme”
(Paolo VI) […]. Invitiamo vivamente i sacerdoti a conoscere e
apprezzare il vero Rinnovamento spirituale affinché possano animarlo
nelle loro comunità e orientarlo con sollecitudine pastorale per
evitare che cada in esagerazioni o deviazioni”.
~
Card. Carlo Maria
Martini,
Omelia della Celebrazione eucaristica di apertura della XI
Convocazione Nazionale del RnS; Rimini, 22 aprile 1988.
“[...] Che cosa è richiesto dal cammino ormai quindicennale del
Rinnovamento nello Spirito? Questo è il segreto di Dio e ve lo dirà il
Signore […] la maturità spirituale è crescere nella carità con tutti i
suoi frutti [...].
1. Crescere anzitutto nella conoscenza e nell’amore della vigna che è
lo stesso Gesù morto e risorto, nostra vita e Signore delle nostre
vite.
2. Crescere nella conoscenza, amore e stima di quella vigna che Dio
stesso ha piantato e per la quale Gesù è morto, cioè la santa Chiesa
visibile, unita attorno al Papa, sotto la guida dei vescovi, amando
ognuno e ciascuno dei più piccoli fratelli di essa.
3. Crescere nella conoscenza della Parola di Dio, studiata e
approfondita secondo i criteri della Dei Verbum (capitoli III e VI)
[…].
4. Crescere nell’interiorità della fede e della preghiera […].
5. Crescere nella forza evangelizzatrice che non viene dal gridare
“Signore, Signore” ma, anzitutto, dal fare la volontà del Padre che è
nei cieli […].
6. Crescere nell’attenzione al contesto sociale […].
7. Crescere nella delicatezza delle espressioni delle preghiere
private e pubbliche, non in commotione Domini […].
8. Crescere nel dolore dei propri peccati; piangere per i peccati del
mondo […].
Se frutto del Rinnovamento nello Spirito sarà, anzitutto, il suscitare
nella Chiesa intera, fino agli strati più semplici del popolo di Dio,
presso tutti i laici, la gioia della lode, la lode spontanea,
gratuita, […] tale lode potrà invadere tutte le Chiese […].
Card. Camillo
Ruini,
intervento alla XIX Convocazione Nazionale del RnS, in occasione del
riconoscimento dello Statuto dell’Associazione “Rinnovamento nello
Spirito Santo” da parte della Conferenza Episcopale Italiana; Rimini,
aprile 1996.
“Questo riconoscimento ufficiale da parte dei vescovi rappresenta
infatti un atto di stima e di fiducia, attestato dal plauso che mons.
Antonelli, nella sua lettera di accompagnamento, rivolge alle realtà
del Rinnovamento che offre alla Chiesa il proprio impegno di servizio
[...]. L’auspicio che vorrei trarre da questa approvazione dello
Statuto è che il Rinnovamento possa ricevere ancora maggior slancio
per il suo cammino ed esprima con sempre crescente chiarezza
l’efficacia del dono dello Spirito Santo per una sequela consapevole e
fedele di Cristo e per il bene della Chiesa e dell’Italia [...]. Il
Rinnovamento nello Spirito Santo è un’espressione genuina della
missione della Chiesa, nella quale Dio realizza, per mezzo del suo
Spirito, la sua opera di conversione. Che il Signore possa permettere
al Rinnovamento nello Spirito Santo e ai suoi aderenti di accogliere
con vigilanza e discernimento l’autenticità del dono dello Spirito
così da diventare missionari autentici del Vangelo di Cristo”.
~
Card. Joseph
Ratzinger,
estratto del
discorso del Prefetto della Congregazione per la Fede al Congresso
mondiale dei Movimenti “I Movimenti ecclesiali e la loro collocazione
teologica”, Roma, Domus Pacis, 27 maggio 1998.
“[…] Si fanno visibili tanto i pericoli, quanto le vie di superamento
che esistono nei Movimenti. Vi è la minaccia di unilateralità che
porta ad esagerare il mandato specifico che ha origine in un dato
periodo o in forza d’un particolare carisma […] è un fatto che può
indurre ad assolutizzare il proprio movimento, che viene ad
identificarsi con la Chiesa stessa, a intendersi come la via per
tutti, mentre di fatto quest’unica via può esser fatta conoscere in
modi diversi.
Del pari è quasi inevitabile che dalla fresca vivacità e dalla
totalità di questa esperienza nuova derivi ad ogni piè sospinto anche
la minaccia di scontro con la comunità locale: uno scontro in cui può
darsi colpa da entrambe le parti, onde entrambe le parti subiscono una
spirituale sfida alla coerenza cristiana.
[…] Le due parti devono lasciarsi educare dallo Spirito Santo e anche
dall’autorità ecclesiastica, […] devono imparare l’una dall’altra a
lasciarsi purificare […].
Ai Movimenti, quindi, va rivolto un monito: anche se nel loro cammino
hanno trovato e partecipano ad altri la totalità della fede, essi sono
un dono fatto alla totalità della Chiesa, e alle esigenze di questa
totalità devono sottomettersi, per restare fedeli a ciò che è loro
essenziale. Ma occorre che si dica chiaramente anche alle Chiese
locali, anche ai vescovi, che non è loro consentito indulgere ad
alcuna pretesa d’uniformità assoluta nelle organizzazioni e
programmazioni pastorali.
[…] Non è lecito pretendere che tutto debba inserirsi in una
determinata organizzazione dell’unità; meglio meno organizzazione e
più Spirito Santo! Soprattutto non si può sostenere un concetto di
comunione in cui il valore pastorale supremo consista nell’evitare
conflitti […].
Per finire, tutti devono lasciarsi misurare col metro dell’amore per
l’unità dell’unica Chiesa, che rimane unica in tutte le Chiese locali
e, in quanto tale, si palesa continuamente nei movimenti apostolici
[…].
Omelia del Cardinale Camillo Ruini in occasione
del XXX anniversario di nascita del Rinnovamento
nello Spirito Santo in Italia
Basilica di San Giovanni in Laterano, 14 marzo 2002
Liturgia della Parola: Isaia 63, 7-9;
Salmo 113 (112); Vangelo di Luca 10, 17-21
1. Mi unisco con viva gioia a tutti voi che, in questa Celebrazione
eucaristica, affidate al sacrificio eucaristico del Signore Gesù il
ringraziamento a Dio Padre per i grandissimi benefici di cui vi ha
fatto dono in questi trent’anni di esperienza carismatica in Italia e
per l’immensa misericordia con la quale Gesù, il Figlio di Dio fedele
e giusto rimette i nostri peccati (l Gv 1, 9).
[…] A distanza di trent’anni possiamo affermare non senza una profonda
riconoscenza al Signore, che il Rinnovamento nello Spirito è stata una
singolare realizzazione di quella audace speranza profetica formulata
dal Beato Giovanni XXIII quando, alla vigilia del Vaticano II, cosi
pregava: “Rinnova nella nostra epoca i prodigi come di una nuova
Pentecoste”, come pure delle parole pronunciate da Paolo VI
nell’udienza generale del 16 ottobre 1974: “Voglia il Signore
effondere, oggi, una grande pioggia di carismi, per rendere feconda,
bella e meravigliosa la Chiesa, capace di imporsi all’attenzione e
allo stupore del mondo profano, del mondo laicizzante”.
Oggi, dopo trent’anni, assistiamo a un vero “risveglio spirituale” in
seno alle Chiese e comunità ecclesiali. Siano rese grazie allo Spirito
Santo!
[…] Questa sera, con rinnovata gioia, vi annuncio che lo Statuto, dopo
il tempo ad experimentum, è stato approvato in forma definitiva da
parte del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana,
proprio questa mattina, nella seduta conclusiva, mentre vi era fatto
dono dell’udienza privata con il Santo Padre Giovanni Paolo II.
Sono lieto di questo passaggio, mentre auguro che si rinnovi in voi
l’ardore e lo slancio creativo delle prime comunità cristiane, per il
bene della Chiesa e della società civile della nostra Italia.
[…] Se la vostra vita cristiana continuerà a manifestare al mondo come
è bello vivere da cittadini del cielo (Eb 13, 14), sarete tra quei
piccoli ai quali il Signore rivela cose che rimangono nascoste ai
dotti e ai sapienti.
Si realizzerà, allora, ai nostri occhi, quella Pentecoste che da
Gerusalemme si è propagata nei secoli e di cui il tempo presente
reclama con forza una nuova attuazione.
Lo Spirito del Signore continui a concedervi e ad accrescere in
ciascuno di voi l’audacia di cui oggi abbiamo tutti bisogno per
affrontare le difficoltà e anche le ostilità del mondo che si è
distaccato da Dio, così da contribuire a rendere la nostra Chiesa
sempre più bella, più pura, più credibile, più amante del suo Signore,
più santa.
[…] Persistete anzitutto nella sincera sottomissione, gioiosa
collaborazione e risposta entusiasta alle attese dei vostri Pastori.
In modo particolare vi chiedo di essere sempre più sensibili ai
desideri dei vostri Vescovi, assicurando la vostra fattiva presenza
negli ambiti pastorali diocesani, in modo particolare sostenendo la
causa dei giovani e della famiglia.
[…] Faccio inoltre appello alla vostra sincera volontà di comunione
perché sappiate promuovere, come già avete iniziato a fare, un
proficuo rapporto con le comunità carismatiche italiane che, a livello
locale, attuano una loro scelta autonoma. Vi auguro che possiate
consolidare un cammino sempre più fraterno e unitario, voluto dalle
origini comuni che animano il Rinnovamento tutto.
[…] Motivo di speranza è anche il vostro dialogo cordiale con i
movimenti ecclesiali e le nuove comunità, che corrisponde al cammino
indicato dal Santo Padre alla Pentecoste del l998.
[…] È degna di lode la vostra collaborazione alle Chiese povere, come
avete iniziato a realizzare con entusiasmo verso la poverissima Chiesa
Moldava: benedico il primo nucleo missionario che si accinge a
raggiungere la diocesi di Chisinau per dar vita all’istituto
catechistico e all’opera di evangelizzazione.
[…] siate fedeli allo Statuto che oggi, idealmente, vi riconsegno.
Realizzatene con zelo le attese e le finalità, in piena libertà di
spirito, come garanzia che vi dà la Chiesa attraverso la Conferenza
dei Vescovi italiani. |