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XX Giornata Mondiale della Gioventù

Colonia, sabato 20 e domenica 21 agosto 2005

 

Clicca per ingrandire...Li ha chiamati “speranza del mondo che sta invecchiando” e, con affetto, ha detto che avrebbe voluto salutarli uno per uno, passando a bordo della sua papa mobile tra le stradine fangose della spianata di Marienfeld. È l’inizio di un rapporto d’amore. Quello tra Benedetto XVI e i giovani cattolici, un legame fatto di sguardi, sorrisi e consegne. E tra gli oltre 800 mila di Marienfel c’erano anche gli ottocento del Rinnovamento nello Spirito Santo che dalla chiesa di San Sebastianus, a Konigsdorf, frazione di Frechen, hanno percorso a piedi chilometri di strada; in salita e in discesa, sull’asfalto e tra piante secolari, zaino in spalla e muniti del sacco a pelo, letto per la notte. Poi, giunti finalmente alla meta prescelta per il mega incontro con il Capo della Chiesa, hanno preso posto nel settore B, dove erano stati collocati. Sulla collina, Benedetto XVI, sorridente ed emozionato, che rassicura i giovani: “Il Signore vi vede e vi ama. In questa grande comitiva di pellegrini camminiamo con Cristo, con la stella che illumina la storia. Solo dai Santi, solo da Dio - ha detto con forza - viene la vera rivoluzione, il cambiamento decisivo del mondo”. E nell’anno dell’Eucaristia, ad illuminare la veglia della ventesima Giornata Mondiale della Gioventù, è stato proprio il Santissimo Sacramento che migliaia di ragazzi hanno adorato in silenzio.

 


 

Clicca per ingrandire...La mattina di sabato, prima di incamminarsi verso la spianata di Marienfeld, a 27 chilometri da Colonia, per i giovani del Rinnovamento nello Spirito è stata la volta dei saluti e dei ringraziamenti alle famiglie tedesche che li hanno ospitati e ai parrocchiani. Durante la Messa celebrata in mattinata, i sacerdoti italiani hanno regalato una stola a padre Thomas, parroco di San Sebastianus. In segno di comunione e gratitudine. Poi, tutti in cammino verso Marienfeld.

 


 

Una distesa di erba fangosa; sopra, un telo azzurro per proteggersi dall’umidità e un sacco a pelo per riposare. La notte di Marienfeld, quegli 800mila giovani la porteranno per molto tempo nella memoria. Una notte vissuta al freddo, con la paura della pioggia incombente e con rane e topi come compagni di sonno, ma nel desiderio forte di rincontrare il Papa il giorno dopo, per la Messa di chiusura della ventesima GMG. I temi dell’Omelia, l’ultima cena, il potere dell’Eucaristia, l’Adorazione, che nel suo corrispondente greco - proskynesis - “significa il gesto della sottomissione, il riconoscimento di Dio come nostra vera misura, la cui norma accettiamo di seguire. Significa – ha detto con forza Benedetto XVI - che libertà non vuol dire godersi la vita, ritenersi assolutamente autonomi, ma orientarsi secondo la misura della verità e del bene, Clicca per ingrandire...per diventare in tal modo noi stessi veri e buoni”. Un Papa saggio, un padre che indica le vie dell’amore e della giustizia e affida ai giovani cattolici la missione del risveglio del mondo con la loro condotta di vita, attraverso il messaggio cristiano di cui si fanno portatori. E ammonisce: “la religione cercata alla maniera del “fai da te” non ci aiuta. È comoda, ma nell’ora della crisi ci abbandona a noi stessi. Aiutate gli uomini a scoprire la vera stella che ci indica la strada: Gesù Cristo! Cerchiamo noi stessi di conoscerlo sempre meglio per poter in modo convincente guidare anche gli altri verso di Lui”. Poi, l’annuncio ufficiale dell’appuntamento a Sydney, in Australia, nel 2008, per il prossimo Incontro mondiale della gioventù. Ed esortando i giovani a “portare a tutti la gioia di Cristo”, il Papa ha affidato il loro cammino futuro “alla guida materna e premurosa di Maria Santissima”.

 


 

Domenica 21, dopo il raduno con Benedetto XVI, al quale hanno partecipato quasi un milione di giovani, è iniziata l’odissea del ritorno. E per i giovani del Rinnovamento nello Spirito l’appuntamento era alla stazione di Horrem dove, dal binario 7, sarebbe partito il loro treno speciale per Reggio Calabria. Ore di attesa, altri chilometri da percorrere a piedi, pietre aguzze nei pressi della stazione e transenne a delimitare tutta la zona e a contenere la folla che, nonostante i grossi disagi, continuava a sorridere e cantare. E sul treno “carismatico”, dove i ragazzi sono stati costantemente accompagnati da don Piero Sortino, l’assistente spirituale, abbiamo raccolto qualche impressione sull’esperienza tedesca.

 

Clicca per ingrandire...“Ad Essen e durante i momenti di preghiera a Colonia – racconta Sara, di Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno - ho sperimentato una carezza giornaliera da parte del Signore che mi ha inondato del suo amore. Ho ripercorso momenti passati della mia vita e, durante le adorazioni eucaristiche, mi sono sentita guarire dalle mie ferite”.

Roberto, 27 anni, di Roma, parla della “tenerezza” che l’esperienza della GMG gli ha lasciato nel cuore, e con gratitudine dice di essersi sentito “amato e coccolato dal Signore. Torno a casa - aggiunge - con il desiderio forte di gridare a quanti non l’hanno ancora incontrato che Dio ama anche loro”.

Lucio, di Perugia, spiega: “Sono stato incerto fino al giorno prima della partenza; poi ho deciso di venire a Colonia per ringraziare e lodare Dio per ciò che ha operato nella mia vita, soprattutto negli ultimi anni. E ho sperimentato che quando dai qualcosa al Signore, Lui ti restituisce cento volte tanto. Quello di Colonia è stato per me un forte momento di grazia”.

E Stefano, 17 anni, anche lui di Perugia, parla di un’esperienza che lo ha fatto crescere a livello spirituale, in cui ha potuto avvertire “l’unità del mondo”. Gioia e gratitudine, insomma, sono state la cifra dei volti e degli animi di questi giovani del Rinnovamento tornati nelle loro case con uno spirito e una forza nuovi.

 


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