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RASSEGNA STAMPA

L'articolo pubblicato giovedì 24 marzo 2005 su Avvenire
 


 

Clicca per ingrandire...«E' l'ora di spenderci senza risparmio»

 

A tutti i gruppi aderenti i responsabili del movimento chiedono con questa nota ufficiale di "prodigarsi senza lesinare sacrifici, ricorrendo a ogni strumento idoneo e utile alla promozione di momenti di preghiera, di riflessione, di informazione e di formazione a sostegno della campagna astensionistica".

Non si intende negare "il valore democratico dell''istituto del referendum" ma "attestare che su certi temi  rappresenta una mannaia grossolana e inappropriata". Dunque "la nostra astensione dal voto esprime una matura scelta civile".

 

Nota ufficiale del Rinnovamento nello Spirito Santo sul referendum abrogativo della legge 40/2004.

 

Interpellati come cristiani, oltre che come cittadini di questa nostra Italia, desideriamo manifestare i nostri convincimenti sui quesiti referendari parzialmente abrogativi della legge n. 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita e i relativi decreti applicativi.

I membri del Consiglio e del Comitato nazionale di servizio del Rinnovamento nello Spirito Santo, da subito, intendono ribadire la loro piena adesione al Comitato Scienza & Vita per l’astensione e plaudire al convinto appello del card. Camillo Ruini che, a nome dei Vescovi italiani, ha riconosciuto "la legittimità e la validità della scelta di non partecipare al voto referendario", riaffermando l’attenzione alla "questione antropologica, quale grande sfida del nostro tempo", perché possa promuoversi "una vasta opera di formazione delle coscienze riguardo alla dignità della vita umana fin dal suo inizio" (Consiglio Permanente della CEI, 9 marzo 2005). Una consegna, questa, che ben rilancia l’invito di Giovanni Paolo II a una "generale mobilitazione delle coscienze e a un comune sforzo etico per mettere in atto una grande strategia a favore della vita" (cf Evangelium Vitae, n. 95).

"Sei tu che mi hai tratto dal grembo, mi hai fatto riposare sul petto di mia madre. Al mio nascere tu mi hai raccolto, dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio" (Sal 22, 10-11).

Noi crediamo che la vita dell’uomo, fin dal principio, è assistita da Dio nel grembo di colei che il Signore ha costituito madre per ciascuno di noi. Il cristiano è chiamato a vedere in questo misterioso disegno una sovrana e originale iniziativa di Dio, un’epifania del suo amore verso ogni essere umano. È Dio il fautore della vita e da lui, da lui solo e dalle sue leggi, discende la protezione che nessuna convenzione umana potrà mai assicurare al dispiegarsi di ogni evento della nostra vita.

Riteniamo che la nostra fede nella incessante presenza del Signore vada professata, in maniera particolare, proprio nel momento più debole della sua esistenza: quando la persona umana si forma nel grembo materno; quando, pur non potendolo invocare, ogni vivente già gode del sostegno e della protezione di Dio. Consapevoli, poi, che "dono del Signore sono i figli, è sua grazia il frutto del grembo" (Sal 127, 3), sentiamo il dovere irrinunciabile di tutelare e promuovere il diritto imperscrutabile di Dio Padre e i diritti nativi degli uomini suoi figli: la dignità di un figlio - che è dignità di persona umana – di ogni figlio, indipendentemente dalle circostanze concrete in cui ha inizio la sua vita, resta un bene intangibile e immutabile, che richiede di essere riconosciuto e tutelato, tanto dai singoli quanto dalla società nel suo insieme.

Nella storia del Rinnovamento in molti modi abbiamo visto le meraviglie dello Spirito Santo, "che è Signore e dà la vita" (Credo niceno costantinopolitano): da lui provengono il bene grande dell’amore sponsale e familiare, il potere di dare la vita, la compassione e la fraternità cristiane di cui abbisogna la nostra umanità. È lo Spirito che ci spinge a rendere testimonianza del "Verbo della vita" (1 Gv 1, 1) ed è a lui che in questa ora rivolgiamo con maggiore intensità le nostre preghiere, perché liberi noi e la nostra Italia da ogni tenebra di menzogna e di morte che attentano al vero bene dell’uomo secondo i voleri di Dio Creatore.

In piena coscienza, pertanto, vogliamo qui indicare l’inadeguatezza dello strumento referendario su una materia così delicata e bisognosa di riflessione come la generazione umana. Non intendiamo certo negare il valore democratico dell’istituto del referendum, piuttosto attestare che su determinati temi esso rappresenta una mannaia grossolana e inappropriata. Ecco, allora, che la nostra astensione dal voto esprime una matura scelta civile finalizzata a preservare una legge che, seppure “imperfetta” - non incarnando integralmente la visione cristiana dell’uomo, secondo il Magistero della Chiesa Cattolica – tuttavia esprime quanto è stato “possibile” codificare nell’attuale contingenza storica, culturale e politica; uno sforzo compiuto dal legislatore per sollevare il Paese da disastri ancora più gravi in assenza di una forma di regolamentazione sul tema della vita.

D’altra parte, l’imperfezione della legge non ci autorizza a sancirne il rifiuto o il disprezzo. Nell’enciclica Evangelium Vitae, Giovanni Paolo II afferma che "… quando non fosse possibile scongiurare o abrogare completamente una legge abortista, un parlamentare, la cui personale, assoluta opposizione all'aborto fosse chiara e a tutti nota, potrebbe lecitamente offrire il proprio sostegno a proposte mirate a limitare i danni di una tale legge e a diminuirne gli effetti negativi sul piano della cultura e della moralità pubblica. Così facendo, infatti, non si attua una collaborazione illecita a una legge ingiusta; piuttosto si compie un legittimo e doveroso tentativo di limitarne gli aspetti iniqui" (E.V., n. 73).

In ultimo, sollecitiamo i fratelli e le sorelle del Rinnovamento nello Spirito Santo ad accogliere questo nostro indirizzo con l’amore e le attenzioni dovute; a tutti i gruppi e le comunità è chiesto di prodigarsi senza lesinare sacrifici, ricorrendo a ogni strumento idoneo e utile alla promozione di momenti di preghiera, di riflessione, di informazione e di formazione a sostegno della campagna astensionistica. "Del resto noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio… persuasi che né presente, né avvenire, né potenze, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore" (cf Rm 8, 28. 38-39).

A quanti, poi, saranno raggiunti da questa nostra nota, estendiamo l’invito a partecipare al Meeting nazionale per la vita “Vivi la vita: senza la famiglia non possiamo vivere” – organizzato in collaborazione con il Comitato Scienza & Vita per la legge 40/2004 - in programma a Rimini, domenica 24 aprile nell’ambito della XXVIII Convocazione nazionale dei gruppi e delle comunità del Rinnovamento nello Spirito (Rimini, 22-25 aprile 2005).

 

Loreto, 20 marzo 2005,

Domenica delle Palme

 


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