Discorso del Card.
Ruini
al Consiglio Permanente della
CEI - Gennaio 2005
Conferenza Episcopale Italiana
CONSIGLIO PERMANENTE
Bari, 17-20 gennaio 2005
PROLUSIONE DEL PRESIDENTE
CARD. CAMILLO RUINI
Venerati e cari Confratelli,
(omissis…)
6. Pochi giorni fa la Corte Costituzionale si è pronunciata sui
referendum abrogativi della legge sulla procreazione medicalmente
assistita, respingendo il quesito che aveva di mira l’abrogazione
dell’intera legge e ammettendo invece gli altri quattro che ne
domandavano l’abrogazione parziale.
Prendiamo atto di queste decisioni della Corte, al di là dei non
pochi interrogativi e perplessità che esse possono legittimamente
suscitare. Non cambiano però, e non possono cambiare, la valutazione
e la posizione che abbiamo ripetutamente espresso riguardo a questa
legge, che sotto diversi e importanti profili non corrisponde
all’insegnamento etico della Chiesa, ma ha comunque il merito di
salvaguardare alcuni principi e criteri essenziali, in una materia
in cui sono in gioco la dignità specifica e alcuni fondamentali
diritti e interessi della persona umana.
Pertanto, mentre non abbiamo cercato e non cerchiamo alcuna
contrapposizione, non possiamo per parte nostra essere favorevoli a
ipotesi di modifiche della legge fatte con l’intento di evitare i
referendum: esse non sarebbero infatti in alcun modo “migliorative”,
ma al contrario dovrebbero forzatamente abdicare proprio a quei
principi e criteri essenziali.
Daremo invece il nostro contributo affinché la campagna referendaria
si svolga in forme serene e rispettose, e al contempo attente
all’obiettiva gravità dei problemi. A tal fine auspichiamo e
chiediamo che le diverse posizioni abbiano ciascuna spazio adeguato
sui mezzi di comunicazione, specialmente su quelli di maggiore
diffusione.
Il confronto referendario, sebbene da noi certamente non desiderato,
può contenere infatti un’opportunità per rendere il popolo italiano
più consapevole dei reali problemi e valori in gioco riguardo a
quella che il Santo Padre, nel discorso già ricordato al Corpo
Diplomatico, ha indicato come la prima delle “grandi sfide
dell’umanità di oggi”, cioè “la sfida della vita”. Siamo lieti che
in questo confronto i cattolici non siano soli ma si trovino a
concordare con molte persone anche non credenti – tra cui uomini di
scienza, di cultura, delle comunicazioni sociali – ugualmente
preoccupate del nostro comune futuro. Quanto alle modalità
attraverso le quali esprimere più efficacemente il rifiuto del
peggioramento della legge, sembra giusto avvalersi di tutte le
possibilità previste in questo ambito dal legislatore.
Siamo consapevoli delle difficoltà che ci attendono e delle critiche
a cui potremo essere sottoposti. È però doveroso per noi esprimerci
con sincerità e chiarezza, anche in questa materia, e siamo
interiormente sostenuti dalla coscienza di adempiere alla nostra
missione e di operare per il bene concreto delle persone, delle
famiglie e del corpo sociale.
Cari Confratelli, vi ringrazio di avermi ascoltato e di quanto ora
vorrete osservare e proporre. Lavoreremo animati da quello spirito
di comunione che ha nell’Eucaristia il suo centro di irradiazione e
ci affidiamo all’intercessione della Vergine Maria, del suo sposo
Giuseppe, di San Nicola Vescovo e di Sant’Antonio Abate.
Bari, 17 gennaio 2005
Camillo Card. Ruini
Presidente
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